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Sangue libico

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Giovani libici, che siano berberi delle montagne, islamici, ragazzi di città poco importa, purchè riescano a sconfiggere il male che sta logorando un Paese che si avviava lentamente ad essere moderno ma che un tiranno crudele, malvagio, vanaglorioso come pochi ce ne sono stati nella storia dell'umanità, sta conducendo inesorabilmente alla rovina totale. Migliaia di giovani che hanno dato la vita per stanare questo serpente il cui unico scopo è quello di mantenersi in vita mandando avanti i suoi uomini utilizzando il denaro che ha accumulato in più di 40 anni di potere. Un uomo che definire tale è un azzardo, abituato a servirsi delle vite altrui come fossero soldati giocattoli, disprezzandoli finanche, specie se sono di colore. Un uomo avido, vanesio, amante delle vita e dei bagordi che si è sempre creduto un Dio in terra e che merita una fine, per quanto nei canoni della giustiza, miserevole.  Peccato però che sinora, anche se i ribelli libici hanno invaso la roccaforte di Muamm

Crisi economica: addio, vecchio continente!

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Sulle recenti sommosse di Londra che hanno visto tanti giovani scendere nelle piazze molti dicono che hanno trovato una scusa per rubare, che non è una protesta e che sono dei ladri. Giovani, insomma, non animati da una passione ne da un motivo, ma d'un qualcosa fine a se stessa Questa generazione di adolescenti pensa di non essere compresa nei ranghi e pensa che saccheggiare sia un modo divertente per ribellarsi. Ma ad un certo punto bisogna trarre delle conclusioni. Bisogna capire la differenza tra spingere al limite  e oltrepassarlo quel limite. Le sommosse di Londra e delle altre città inglesi, più che quelle avutesi in Nord Africa e in Siria, sono un triste risvolto della cultura occidentale alle prese con la crisi del debito che continua a mordere. Certamente le sommosse sono  state commesse per lo più da criminali ma allo stesso tempo ciò che è accaduto ha sollevato delle istanze sociali di cui doversi occupare. La pensa così anche un giovane londinese impiegato nell

O ci mettiamo tutti a sfasciare vetrine, oppure...

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O ci mettiamo tutti a sfasciare vetrine, negozi, centri commerciali con mazze da baseball, catene, spranghe, dando fuoco a automobili, cassonetti dei rifiuti, motorini e quant'altro, con l'unico scopo di distruggere ogni cosa che ci capita a tiro, guereggiando con le forze dell'ordine che hanno l'ingrato compito di riportare l'ordine, o ritorniamo in noi e affrontiamo meno nervosamente la questione. Nel primo caso, quello che ci aspetta è solo la distruzione di ogni cosa, il baratro che ci risucchia nel vortice di una violenza senza fine che apparentemente sembra giustificabile, o altrimenti affrontiamo il problema di petto e lo risolviamo con i mezzi che questa società ci mette a disposizione: comunicazione e mercati . Io sono per quest'ultima ipotesi. Viviamo in una società capilistica, probabilmente con qualche difetto, visto che, da come si può vedere in questa crisi economica, sono i mercati a comandare più che gli uomini volenterosi. Quanto accaduto

Shanghai si prepara a ricevere il tifone Muifa.

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La Cina ha avvertito i residenti e allertato i centri di soccorso d'emergenza a prepararsi a ricevere il potente tifone Muifa che si sta dirigendo verso la costa orientale densamente popolata. E' previsto che il tifone Muifa possa colpire la Cina nel tardo pomeriggio di oggi e già domani, domenica, potrebbe abbattersi furiosamente su  Shanghai, la città più commerciale della Cina con una popolazione di oltre 23 milioni di abitanti. Il sito web del quotidiano Shanghai Daily avverte i residenti di prendere le dovute precauzioni, La tempesta si muove con venti a 163,2 km/h, e dovrebbe intensificare nell'avvicinamento alla costa, con fortissime piogge, mentre il sud è invece immerso in una morsa di calura. Più di 9.000 navi da pesca sono state richiamate a rientrare nei porti delle province di Zhejiang e Fujian mentre ai funzionari responsabili dei centri di soccorso della regione è stato detto di prepararsi per disperdere i loro materiali. Il quartiere generale

Cura miracolosa nella foresta della Tanzania

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Un ex pastore della Chiesa Evangelica Luterana in Tanzania è diventato un grande guaritore spirituale. Il suo nome è Ambilikile Mwasapile, ha 76 anni, vive nel Samunge Village, nella zona Loliondo, e già nel 1991 aveva sognato di curare senza capire esattamente come fare. Ma il 26 agosto dello scorso anno il sogno si è avverato, stavolta con dovizie di particolari e delucidazion su quanto doveva essere fatto. Da quel momento il vecchio pastore ha iniziato il trattamento senza alcun tipo di pubblicità, ma erano le persone guarite a fargli una pubblicità schiacciante. Loliondo, che si trova nelle terre ancestrali Maasai nella parte settentrionale della Tanzania, lungo la frontiera comune con il Kenya, è sempre stato un centro di conflitti è ora è un rifugio di cura. Il guaritore miracoloso ha attirato nelle ultime settimane una gran folla di persone in cerca di guarigioni fuori dagli ospedali medici. I pazienti sono ora in fuga dall'ospedale convenzionale apprestandosi a

Il disco d'oro terrestre oltre il Sistema Solare

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Nel 1977 quando vennero lanciati i Voyager 1 e 2 dovevano durare 5 anni e visitare Giove e Saturno . Trentaquattro anni dopo sono ancora al lavoro. Il Voyager 1 ora è a 17 miliardi e mezzo di chilometri dal nostro pianeta e sta per lasciare i confini del Sistema solare per addentrarsi nell'ignoto spazio interstellare. A bordo, la sonda porta un disco su cui sono incisi i suoni della Terra, i simboli della nostra civiltà. Il contenuto del disco sono stati selezionati per la NASA da un comitato presieduto dal celebre Carl Sagan della Cornell University ed i suoi soci:  116 immagini sono state immesse sul disco utilizzando la tecnologia analogica. Immagini e una varietà di suoni naturali, come quelli prodotti dal soffiare del vento, tuoni, uccelli, balene, pioggia, cani, battiti cardiaci, risate, e molto altro ancora. A questo sono stati aggiunti diverse selezioni musicali di diverse culture ed epoche: 90 minuti di musica! Tutto, da Bach (3 volte) a Chuck Berry . La Germania

Siria, a quando l'intervento militare?

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Sebbene la comunità internazionale tentenni, l'intervento militare in Siria non è una possibilità remota. Lo ipotizza il ministro degli esteri britannico, dando voce ad una situazione che è degenerata oltre ogni limite e ha fatto si che dopo l'Italia, anche la Germania chieda l'intervento delle Nazioni Unite. Anche la Russia, il cui veto, unito a quello della Cina, ha sin qui impedito che le nazioni Unite adottassero una risoluzione più ferma nei confronti di Bashar al Assad, ha fatto sentire la sua voce definendo inaccettabile l'uso della forza contro i civili.  Il giorno dopo il massacro di Hama ,  avvenuta alla vigilia del Ramadan , dove i carri armati sono entrati all'alba sparando 4 colpi al minuto travolgendo uomini e barricate, e dove le migliatrici hanno falciato la folla lasciando a terra anche donne e bambini, la situazione sta portando il paese alla guerra civile. Hama , città simbolo della rivolta siriana e già teatro nel 1982 di una cruenta r