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Himalaya: ghiacciai artificiali per combattere lo scioglimento dei ghiacciai

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In Himalaya ghiacciai artificiali possono combattere lo scioglimento dei ghiacciai. Uno scienziato ha progettato un modo per risolvere, eventualmente, i problemi di scioglimento dei ghiacciai in Himalaya attraverso torri di ghiaccio artificiale chiamate stupa di ghiaccio, sul genere di un monumento buddhista. Il continuo scioglimento glaciale in Himalaya ha creato un problema per quanto riguarda le fonti di acqua che sono scarse da cui le aziende agricole e la fauna selvatica dipendono fortemente. Negli ultimi decenni la montagna himalayana ha sperimentato gli effetti collaterali del cambiamento climatico globale. Si é constatato che i ghiacciai dalle montagne si vanno sciogliendo continuamente e nuove formazioni glaciali si stanno ritirando più lontano dalla loro posizione originale. Lo scioglimento annuale dei ghiacciai dalle montagne fornisce una fonte di acqua per l'irrigazione delle aziende agricole e della vegetazione ai piedi delle montagne. L'ulteriore ritiro

C'era una volta il Polo Nord

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Mi vien da dire: C'era una volta il Polo Nord Secondo gli scienziati le temperature artiche della superficie del mare e dell'aria sono straordinariamente caldi, impedendo la formazione di ghiaccio marino  al Polo Nord già dal prossimo anno. Ricercatori danesi e statunitensi stanno monitorando l'Artico con satelliti e stazioni meteorologiche e sono sorpresi e allarmati per la temperatura dell'aria con picco che reputano inaudito di 20C superiore al normale per il periodo dell'anno. In aggiunta, la media delle temperature del mare sono di quasi 4C più elevate rispetto a quelle usuali in ottobre e novembre. Il mare di ghiaccio , che si forma e si scioglie ogni anno " ha detto il professor Jennifer Francis of Rutgers university, è diminuito di oltre il 30% negli ultimi 25 anni. Questa settimana ha raggiunto la misura più bassa mai registrata per la fine di novembre . Secondo lo statunitense National Snow and Ice Data Centre (NSIDC), sono circa 2m c

Stephen Hawking, il profeta del Terzo Millennio

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In un discorso di un'ora che ha tenuto nella Oxford University Union, il celebre fisico Stephen Hawking , ha rivelato che la Terra avrà solo 1.000 anni per pianificare l'evacuazione a fronte di un potenziale evento di estinzione. Hawking non è un profeta dell' Antico Testamento ma certamente lo è del Terzo Millennio , visto la sua singolare esperienza terrena. Tra noi umani è una delle menti più fervide oggi in circolazione. Un fisico e cosmologo di fama mondiale. Durante la sua interessante chiacchierata, Hawking, con la caratteristica voce robotica che lo contraddistingue, ha detto al pubblico che l a fine catastrofica della Terra può essere accelerata solo dal genere umano, il quale continua a divorare impunemente le risorse del pianeta a tassi insostenibili. Se poi l'umanità dovesse sopravvivere all'ascesa dell' intelligenza artificiale , la quale potrebbe diventare la "cosa peggiore che possa accadere per l'umanità se non è corrett

Is Donald Trump John Titor ?

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Ah, gli americani, sono proprio un popolo da prendere con le molle! Abituati a combattere sin dall'epoca del selvaggio West, vivono dissacrando la morte, pronti oggi come allora, a difendersi con autentiche e micidiali armi che tengono in casa, anche in bella vista, come noi teniamo il telecomando accanto la TV. L'americano è il romano dell'epoca moderna. Si sente padrone del mondo perchè ha armi sofisticatissime sia in terra che in mare e in cielo. A metà del secolo scorso ha dimostrato, con grande sacrificio il suo valore e un'indiscussa potenza nell'Europa nazista e nell'estremo oriente. Poi è arrivato  per primo sulla Luna...  Oggi, alle prese con la nomina shock di Trump alla Casa Bianca, il cittadino americano è come stordito: una mazzata del genere non se l'aspettava nessuno... Soltanto Trump lo sapeva, come ricorderete durante la sua campagna elettorale. Un avvenimento da tenere a mente, che per alcuni significa l'inizio di un'epoca

Conferenza su clima di Marrakech: un momento cruciale

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Ogni anno che passa si conferma come l'anno più caldo di sempre, da quando, 137 anni fa, si sono cominciate a prendere le prime rilevazioni. Così anche il 2016, si avvia a diventare l'anno più caldo della storia del pianeta, abbattendo dunque il record del 2015, sinora il più caldo. Per l'Organizzazione meteoreologica mondiale ( WMO ) le temperature del 2016 sono di 1, 2 gradi più alte dei livelli preindustriali. Tra le cause soprattutto i gas serra prodotti dall'uomo. Il calore supplementare del potente fenomeno El Nino, spiega l'Agenzia, è sparito. Il caldo del riscaldamento globale continuerà. Andando avanti così, sarà dura mantenere sotto i 2 gradi il surriscaldamento del pianeta, come da accordi siglati a Parigi. Le previsioni sono state diffuse a Marrakech ma i dati definitivi saranno pubblicati all'inizio del 2017.  Proprio a Marrakech, con l'ombra di Trump che incombe sulla Conferenza sul clima, dove i leader mondiali discutono sul cambiamento

Donald Trump e il cambiamento climatico

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Mentre é in corso il COP22 a Marrakech, in Marocco, l'attenzione mondiale si volge alla clamorosa entrata sulla scena mondiale del nuovo Presidente degli Stati uniti d'America, Donald Trump. Del resto, visto il rapporto non buono che il presidente eletto pare avere con il cambiamento climatico, e considerato che l 'incontro di Marrakech consiste più che altro nel mettere a punto alcune questioni procedurali in discussione in relazione all'aspetto attuazione dell'accordo di Parigi, pare scontato che Trump avrà la precedenza sulle notizie in fatto di cambiamenti climatici e immigrazione. La presidenza di Donald Trump, avvertono gli scienziati del clima, sarà un disastro per il pianeta. Le increspature   del nuovo presidente americano sono di vasta portata, ma mai prima d'ora l'arrivo di una amministrazione della Casa Bianca ha posto in gioco, in termini così deflagranti, la vivibilità della Terra.    C'è da strabuzzare gli occhi all'i

Cop22 Marrakech: inizia ora il vero lavoro della Conferenza sul clima di Parigi.

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 In un momento in cui, in varie parti del mondo, si è reso più evidente il clima estremo - qui da noi i cambiamenti climatici stanno entrando in scena nell'area mediterranea anche con tornado, di certo meno violenti di quelli che devastano l'America ma sempre molto pericolosi - a Marrakech prende il via la Conferenza internazionale sul clima organizzata dalle Nazioni Unit, che chiuderà i battenti il 18 di questo mese. Proprio accanto al Palazzo Reale di Marrakech si trova il COP22 Village, una piatta distesa di tende ed hangar organizzati intorno ad un grande viale fiancheggiato da palme e vaghe sculture dadaiste . Tutto è ancora pacifico in quanto siamo al primo giorno della Conferenza annuale sul clima, un anno dopo il drammatico Cop21 di Parigi, tenutosi nei giorni a seguire dell'attacco terroristico al Bataclan e c'è poca gente. Tuttavia, gli organizzatori si aspettano oltre 30.000 partecipanti nelle due settimane della conferenza. L'accordo di Parigi s