L'energia nucleare in Italia
Dopo l'accordo con la Francia per la realizzazione di 4 impianti di nuova generazione, in Italia si riapre la discussione, mai sopita, sul nucleare.
Per fissione nucleare s'intende il bombardamento del nucleo dell'atomo di un elemento adatto, con neutroni. L'atomo spaccandosi, ottiene due nuclei più leggeri e rilascio di energia, cioè la fissione nucleare, ovvero la frammentazione dei nuclei, appunto la parte radiottiva.
La scoperta della fissione risale agli esperimenti di Enrico Fermi nel 1934 ed oggi, dopo decenni di nucleare nel mondo (sino al 1987 anche in Italia), siamo arrivati ad una terza generazione, più evoluta, e già addentro alla quarta.
Ma che differenza c'è tra la terza generazione e la seconda, come quella di Chernobyl?
La terza generazione si caratterizza per due punti importanti: la sicurezza e l'utilizzo di materiali fissili. Le nuove centrali automatizzano l'emergenza, non richiedendo, pertanto, l'intervento umano, diminuendo in tal modo la probabilità d'incidente (si parla di incidente ogni 100 mila anni!!!), quindi una probabilità quasi vicina allo zero.
La messa in funzione di standard di sicurezza è assai maggiore rispetto a quella di Chernobyl. Per quanto riguarda invece i materiali che brucia, può riutilizzare in parte, il resto delle scorie della seconda generazione, quindi di gran parte degli impianti nucleari oggi esistenti.
Tuttavia, anche se diminuito rispetto alle vecchie generazioni, il problema delle scorie resta, anche se la quantità di CO2 che viene liberato è assai più limitato del petrolio. Comunque sia, alcune scorie durano migliaia di anni e debbono trovare un posto sicuro, geologicamente stabile, affatto permeabile, per essere immagazzinate.
Continua...
Per fissione nucleare s'intende il bombardamento del nucleo dell'atomo di un elemento adatto, con neutroni. L'atomo spaccandosi, ottiene due nuclei più leggeri e rilascio di energia, cioè la fissione nucleare, ovvero la frammentazione dei nuclei, appunto la parte radiottiva.
La scoperta della fissione risale agli esperimenti di Enrico Fermi nel 1934 ed oggi, dopo decenni di nucleare nel mondo (sino al 1987 anche in Italia), siamo arrivati ad una terza generazione, più evoluta, e già addentro alla quarta.
Ma che differenza c'è tra la terza generazione e la seconda, come quella di Chernobyl?
La terza generazione si caratterizza per due punti importanti: la sicurezza e l'utilizzo di materiali fissili. Le nuove centrali automatizzano l'emergenza, non richiedendo, pertanto, l'intervento umano, diminuendo in tal modo la probabilità d'incidente (si parla di incidente ogni 100 mila anni!!!), quindi una probabilità quasi vicina allo zero.
La messa in funzione di standard di sicurezza è assai maggiore rispetto a quella di Chernobyl. Per quanto riguarda invece i materiali che brucia, può riutilizzare in parte, il resto delle scorie della seconda generazione, quindi di gran parte degli impianti nucleari oggi esistenti.
Tuttavia, anche se diminuito rispetto alle vecchie generazioni, il problema delle scorie resta, anche se la quantità di CO2 che viene liberato è assai più limitato del petrolio. Comunque sia, alcune scorie durano migliaia di anni e debbono trovare un posto sicuro, geologicamente stabile, affatto permeabile, per essere immagazzinate.
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