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Diritti delle donne: il medioevo del futuro prossimo

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Uno studio dell'UNICEF ha mostrato che le mutilazioni genitali femminili e il taglio sono diminuiti in più della metà dei 29 paesi in cui venivano praticati. Questo è il caso del Benin, Iraq o Nigeria, dove queste pratiche sono diminuite di circa la metà. La mutilazione genitale femminile è ancora molto praticata in Somalia, Guinea, Gibuti ed Egitto. Non è diffusa in Camerun e Uganda. Secondo il rapporto 2013 dell'UNICEF, la maggior parte delle ragazze subiscono mutilazioni genitali femminili prima dell'età di 5 anni. Il fenomeno consiste nella rimozione o asportazione parziale di parti esterne dei genitali femminili. E' radicata nelle tradizioni conservatrici ma non ha alcun fondamento nella dottrina islamica, secondo la massima autorità teologica sunnita, l'imam di Al Azhar.   QUI su   rochester.indymedia.org / cos'è la mutilazione genitale. L'argomento, che significa solo tanto dolore per le donne, sta tornando ora di attualità. Il movimento

Visione di un mondo che non vorremmo mai vedere

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La metà dei bambini del mondo e gli adolescenti vivono in aree urbane. Così, come aumenta l'urbanizzazione, le persone e in particolare i bambini si trovano di fronte a comunità sempre più malsane. I rischi per la salute ambientale - che vanno dall'inquinamento atmosferico, rifiuti e servizi igienici inadeguati - sono problematici per gli abitanti più poveri delle città. Oggi, un cittadino su tre vive in condizioni di slum - entro il 2020, si pensa che circa 1,4 miliardi di persone vivranno in baraccopoli e insediamenti informali. Le sfide e le condizioni di vita nelle baraccopoli sono scoraggianti per i governi, le autorità cittadine e le stesse comunità. Un metodo sempre più critico per trasformare le baraccopoli in fiorenti comunità è di offrire ai residenti di sviluppare soluzioni che attenuino i rischi per la salute nell'ambiente urbano. Le comunità dovrebbero essere viste come soluzione al degrado ambientale e alla urbanizzazione. Secondo l'Organizzaz

Bambini soldato: una vita disperata

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Ieri sera sul piccolo schermo, precisamente su Italia Uno, è stato trasmesso il film " Blood diamond " (diamanti insanguinati) , che quando 2 anni fa uscì nelle sale cinematografiche fece scendere in campo persino Nelson Mandela , il carismatico leader africano, il quale si mostrò molto preoccupato della grande risonanza che ottenne il film in quanto temeva che fungesse da mezzo di destabilizzazione in quei paesi africani produttori di diamanti. La storia, avventurosa e crudele, mostra cosa si nasconde dietro il commercio dei diamanti, i quali, probabilmente, se non ci fossero le donne sarebbero considerati dei semplici sassolini... Ma al di la di queste preziose pietre, portatrici di spietate guerre in diversi paesi africani ed asiatici, il film pone in evidenza anche il dramma dei bambini soldato. Secondo il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (UNICEF) , ogni anno quasi 10 milioni di bambini muoiono per cause prevenibili prima del loro quinto compleanno.