Esproprio dei Masai: la notizia indigesta
Ci sono notizie che proprio non posso digerire . E questa, in cui si dice che il governo della Tanzania ha ordinato lo sgombero di 40.000 Masai dalla loro casa ancestrale per farne una riserva di caccia per i ricchi emiri di Dubai, proprio non la sopporto. Già digerisco a fatica il fenomeno del land grab , l'accaparramento di terre da parte di multinazionali e governi stranieri per farne terreni che danno cibo, soprattutto per loro, o per farne biocarburanti, e che stanno riducendo il continente nero ad una fiera internazionale dove si "acquista" di tutto: minerali, pietre preziose, petrolio, zanne in avorio di elefanti, rinoceronti, pelli di tigre, animali rari e tanto altro campionario che ora mi sfugge, contraccambiando, invece di un onesto e sonante pagamento in denaro, con un paio di scarpe usate e un paio di pantaloni logori e puzzolenti. Adesso, questa notizia mi spingerà a prendere una doppia, tripla dose di un digestivo che non esiste. Dovermi sorbire,