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Australia: 2 milioni di dollari per chi ha idee innovative contro le calamità

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L'Australia ha in mente di offrire 2 milioni di dollari per un programma destinato per promuovere soluzioni creative alle sfide affrontate dalle comunità del Pacifico a seguito di calamità naturali. L'annuncio è arrivato dal ministro degli Esteri Julie Bishop e dal governatore generale Sir Peter Cosgrove, entrambi in visita nella regione del Pacifico. Lo Humanitarian Innovation Challenge è aperto a persone nei settori pubblici e privati, accademici e organizzazioni non governative. Lo scopo intende promuovere nuove idee per aiutare a prepararsi alle calamità naturali, o attenuare la gravità dei loro effetti. Il Ministro degli Esteri australiano ha annunciato il finanziamento per il programma nel corso di una riunione ad Auckland per preparare il vertice umanitario a Istanbul nel maggio del prossimo anno. " Stiamo mettendo 2 milioni dollari sul tavolo, e stiamo invitando la gente a trovare le migliori idee che possiamo poi valutare, ed utilizzare questa esperienz

L'alba del nuovo impero: le isole contese nel Mar Cinese Meridionale

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Attualmente, sono rimaste due le potenze mondiali: Cina e Stati Uniti. C'è anche la Russia, che però, per motivi di ordine politico, si può considerare solo un outsider di lusso. Sebbene in giugno Leon Panetta , Segretario della Difesa americana, alla Conferenza sulla Sicurezza a Singapore, abbia minimizzato sul fatto che gli Stati Uniti vogliano limitare l'influenza cinese nel Pacifico e nell'Oceano Indiano, di certo non avrà lasciato indifferenti i governanti cinesi che ambiscono anch'essi a migliorare la propria sicurezza regionale. Panetta ha riconosciuto che alcuni vedono una maggiore presenza americana nella regione come una sfida diretta alla Cina. Ma ha anche affermato che una maggiore presenza statunitense nella regione Asia-Pacifico potrebbe far comodo alla Cina nel miglioramento della sicurezza regionale. E' ovvio che una maggior presenza navale statunitense nel Pacifico permetterebbe a a Washington di aumentare il numero e le dimensioni delle eserc

Isole Barbados: la risposta all'innalzamento del livello del mare

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Come la maggior parte dei suoi vicini nei Caraibi di lingua inglese, la principale risorsa economica delle Barbados è la sua zona costiera.  Non è quindi una sorpresa che l'instabilità costiera a causa dei cambiamenti climatici e un aumento della frequenza delle catastrofi abbia catturato l'attenzione dei funzionari della piccola isola, dove spiagge di sabbia, barriere coralline e di altri ecosistemi costieri distribuiti lungo 97 km di litorale e un clima caldo tropicale creano le condizioni ottimali per l'industria del turismo. La zona costiera è centrale anche per la vita sociale e ricreativa della popolazione dell'isola, che attira più di un milione di persone per le sue spiagge ogni anno. Ma funzionari ambientali e governativi dicono che il cambiamento climatico sta influenzando ed ha il potenziale per modificare gravemente il Paese, modificando la frequenza e la gravità degli attuali pericoli costieri, assieme ai nuovi pericoli quali l'aumento del livello

Cancun: la voce dei paesi più vulnerabili

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Con la speranza che gran parte della popolazione mondiale possa riuscire a vincere sui grandi della Terra, il premier keniano Raila Odinga , molto popolare in Kenia col nome di Agwambo , ha convocato una riunione con tutti i paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici, decisi anche loro, come alcuni paesi poveri ed emergenti, a far sentire la loro voce a Cancun .   Gli stati poveri, piccoli e vulnerabili rappresentano circa 80 nazioni che Odinga ha unito in un blocco comune, il quale chiede di limitare il più possibile la temperatura del pianeta, magari in un nuovo trattato climatico. Sono piccoli Stati insulari, che temono di essere cancellati dalla carta geografica, per via  dell'innalzamento del livello dei mari, dovuto allo scioglimento dei ghiacciai in Groenlandia e in Antartide. Proprio perchè il cambiamento climatico minaccia l'intera umanità, ogni nazione si è avvicinata ai colloqui con i suoi interessi nazionali strategici in mente. " E perchè il Kenia