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Durban: gli strascichi della conferenza

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L'11 dicembre è stato annunciato che un nuovo accordo era stato raggiunto, ma che non sarebbe stato chiaramente formulato fino al 2015 e non implementato fino al 2020. Questo risultato della conferenza di Durban era quasi prevedibile, considerando gli interessi contrastanti degli stati capitalisti industrializzati e le economie emergenti di Cina, India e Brasile, tra gli altri. Si pensava che la Conferenza avrebbe portato tutti gli Stati a mettersi d'accordo per limitare la rapidità del riscaldamento globale, che molti citano come causa dei problemi crescenti di disastri naturali, siccità e deficit alimentare. Ma così non è stato. Quello di cui si sa poco però è che  sulla collina di KwaZulu-Natal University si è tenuto un controvertice tenuto da  “ People’s Space ” una comunità di giovani, sindacalisti, attivisti della comunità che hanno inscenato il Global Action Day, una mobilitazione di massa che ha marciato alla Conferenza COP 17 con un programma di base legato all

Durban: ci sarà forse uno straccio di accordo in zona Cesarini? Chissà!

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Già un paio d'anni fa il governo delle Maldive, in un atto propagandistico, indisse un Consiglio dei Ministri in una originale riunione tra il presidente delle Maldive Mohamed Nasheed e il suo gabinetto, sotto la superficie del mare al largo della laguna Girifushi, tenutasi a sei metri di profondità, utilizzando i segnali a mano per comunicare tra loro, tra bolle che fuoriuscivano dalle maschere subacquee e pesci che nuotavano attorno. La riunione, che mirava ad attirare l'attenzione sul timore dell'aumento del livello degli oceani, è tuttora un grido d'allarme che potrebbe accadere se il cambiamento climatico non verrà controllato. Il nemico numero uno da combattere, cioè il riscaldamento globale, minaccia  almeno 15 stati arcipelago nel Pacifico, secondo quanto riporta un nuovo rapporto australiano. Paradisi naturali come le Figi, Papa nuova Guinea, le isole Salomone rischiano di essere sommerse entro 80 anni. E l'allarme si spinge sino in Sud Africa, a Durba

Durban: un barlume di speranza per il Fondo verde sul clima

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Dal nostro inviato a Durban John Keyman Anche se non ci sono i presupposti per dare seguito alla proroga del Protocollo di Kyoto, qui a Durban ci si avvia alla conclusione della 17 ° Conferenza delle Parti (COP17) della convenzione quadro delle Nazioni Unite 'sui cambiamenti climatici (UNFCCC), che registrano già da martedì colloqui ad alto livello per tentare di superare le differenze su questioni importanti rimaste impantanate. Purtuttavia, un barlume di speranza aleggia sulla realizzazione del Fondo verde per il clima. I colloqui ad alto livello sono concentrati su due questioni spinose lasciate irrisolte nel corso dei colloqui preliminari,  e che sono il periodo di impegno ai sensi del protocollo di Kyoto e l'istituzione del GCF (Green Climate Fund), il fondo verde per il clima. In un discorso ai delegati, il Segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon ha invitato la comunità internazionale a "mantenere l'impulso" nella lotta contro il cambiamento cli

Da oggi il clima a giudizio nella Conferenza di Durban

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Dal nostro inviato a Durban John Keyman Posta sulla costa orientale del Sud Africa, affacciata sul caldo Oceano Indiano, e avvolta da un clima tropicale, che ne fa uno dei luoghi più belli per trascorrere l'inverno, la città di Durban  si affaccia su una lunga spiaggia dorata che è probabilmente il punto più meticcio dell'intero continente. Qui è facile scorgere  famiglie di ogni colore, eleganti matrone passeggiare sulla sabbia, surfisti che si divertono come matti tra le onde e bancarelle che vendono l'acqua del mare, a loro parere terapeutica, in bottiglie colorate, ma anche impiegati e manager, che se fino a poco prima vedevano la città con un senso di frustrazione dalle finestre dei loro uffici, ora se ne vanno in giro per le strade per una corsa veloce all'ora di pranzo e poi gettare la cravatta e la giacca , fornirsi di una pagaia e andare felici per mare. Durban è in realtà tutta sulla spiaggia. E 'sede dell'unico museo di navigazione de

Concluso a Cancun il vertice sul clima

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La Conferenza sul clima di Cancun (Cop16) ha approvato un pacchetto di misure, tracciando una strada (obiettivi a lungo termine, tra cui un fondo verde e il riconoscimento della scienza per fermare il riscaldamento a 2 gradi) per un'intesa contro il caos climatico, con il solo dissenso dell' Alternativa bolivariana , che appoggia, invece, un testo ben piu' ambizioso, ma anche piuttosto illusorio, visto che propone ai paesi industriali di dare ai paesi più poveri l'equivalente della metà delle spese per la difesa e la sicurezza di essere aiutati nell'affrontare il riscaldamento globale, eliminando i brevetti sulle tecnologie legate al clima. L'intesa raggiunta a Cancun consta di un taglio delle emissioni del 25-40% rispetto al livello del 1990 entro il 2020 e il futuro del Protocollo di Kyoto (KP); probabilmente un secondo e più ampio trattato sui cambiamenti climatici, dovrà essere negoziato ed adottato sin dal prossimo Cop17 , che si svolgerà a

Cancun: primo giorno di lavoro alla Conferenza sul clima

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La cerimonia d'apertura del più grande evento climatico dell'anno ha preso il via a Cancun in un grande albergo della città balneare. Per l'occasione erano presenti i negoziatori di 132 paesi su oltre 190, a cui si aggiungeranno dal 7 dicembre i rispettivi ministri dell'Ambiente e/o dell'Energia. La Conferenza sul clima di Cancun , purtroppo, non sembra in grado di poter dare un forte slancio ai controversi temi climatici del nostro tempo, e sono in molti, tra i protagonisti, ad avvicinarsi al vertice con pessimismo, certi che da Cancun non uscirà niente di concreto, ma verrà tutto o molto rimandato al COP17 , che  si terrà tra il 28 novembre e il 9 dicembre dell'anno prossimo a Durban , in Sud Africa. Le vie da seguire per alleviare le sofferenze del pianeta dal soffocamento dovuto dalle emissioni inquinanti, sarebbero diverse, ma già il prendere in considerazioni le due vie più percorribili, sarebbe un successo. Una, è l'estensione del protocollo d