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L'impressionante e mortale vipera dalla punta dorata

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  Al largo della costa del Brasile, non lontano dalla grande città di San Paolo, si trova una tranquilla e bellissima isola tropicale chiamata Ilha de Queimada Grande . A forma di avambraccio con un pugno annodato a un'estremità e un uncino all'altra, ha imponenti scogliere sormontate da una folta vegetazione tropicale. È l'epitome del paradiso tropicale. Seduto con orgoglio in cima all'isola all'estremità dell'uncino c'è un faro impressionante con gli alloggi del guardiano e una grande torre quadrata in muratura. Come molti fari è dipinto completamente di bianco. Una coppia con tre figli viveva lì, per tenere la luce accesa. La vita su quest'isola paradisiaca sembrerebbe idilliaca se non fosse per un semplice fatto: l'isola ospita un'enorme popolazione di serpenti. Qui si trova solo una specie di serpente, la vipera dalla punta dorata. L'isola stessa ha una superficie di circa 110 acri. Alcune stime affermano che ci sono fino a cinque serpe

L'isola di plastica nel Pacifico aumenta considerevolmente

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La quantità di plastica che si trova nella zona di mare nota come " Great Pacific Garbage Patch " è aumentata di cento volte rispetto ai primi anni 1970. Questo secondo un nuovo studio che contiene  risultati allarmanti che mira a fare pressione sulla California ed altri Stati costieri a fare di più per ridurre i rifiuti di plastica. Durante una spedizione nel 2009, i ricercatori dello Scripps hanno prelevato campioni d'acqua a 1.000 miglia ad ovest della California, e li hanno confrontati con la quantità di plastica trovata nei campioni prelevati da altri ricercatori, risalenti al 1972. Mentre in molti dei campioni di 40 anni è stata trovata poco o niente plastica, vaste distese del Pacifico settentrionale sono ormai inquinate da miliardi di piccoli pezzi grandi come confetti, provenienti dalla spazzatura che galleggia sul mare e si rompe col vento e con le onde. I piccoli detriti galleggiano sopra o vicino alla superficie, dove vengono mangiati da pesci, tart

L'isola venuta dal nulla

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Apparve come per magia davanti gli occhi di pescatori increduli. Erano le 7 e un quarto del mattino del 14 novembre 1963. A  circa 32 km dalla costa sud dell'Islanda emerse dalle acque un vulcano, che in una sola notte si trasformò in un'isola, battezzata Surtsey , l'isola di Surtur, il dio vichingo del fuoco. Un mese e mezzo dopo un'altra eruzione sottomarina fece comparire altre due piccole isole, destinate a scomparire nel giro di qualche mese. Nei primi tre, quattro anni, la trasformazione dell'isola venuta dal nulla è molto movimentata, finchè, con l'ultima vera eruzione  nell'agosto del 1966, la composizione dell'isola si stabilizza ma solo il 5 giugno dell'anno seguente si ferma definitivamente, misurando 2,7 chilometri quadrati, all'incirca due volte il Principato di Monaco. In quelle eruzioni l'energia emessa è stata pari a 250 volte la bomba atomica sganciata su Hiroshima. Con il passare del tempo sull'isola comincia la vi

Golgo del Bengala: l'isola che non c'è più

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Tra i due litiganti... ci ha messo lo zampino il global warming.   India e Bangladesh si contendevano da anni New Moore Island , un isolotto disabitato alla confluenza del fiume Hariabhanga nel golfo del Bengala, conosciuto anche come  South Talpatti Island, il cui territorio era stretto tra le acque dell'Oceano Indiano e i fiumi provenienti dal continente gonfiati dallo scioglimento dei ghiacciai himalayani. La piccola isola, larga 3 chilometri e lunga 3,5, ad appena poco meno di due metri sul livello del mare, pomo della discordia tra India e Bangladeh, è sparita improvvisamente, come confermato dalle immagini satellitari e da ricognizioni marine e dalle dichiarazione rilasciate dagli scienziati del School of Oceanographic Studies in Calcutta, i quali avevano notato un allarmante incremento dei livelli del mare nella Baia del Bengala negli ultimi dieci anni. New Moore Island non è la prima isola ad essere inghiottita dall'Oceano indiano. Un'altra vicina isola, Loha

Una nuova isola di spazzatura galleggiante nell'Oceano Atlantico

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In molti hanno sentito parlare del Great Pacific Ocean Garbage Patch , ma pochi sanno che anche l'Atlantico vanta il suo bel Golem civilizzato, capace di provocare effetti disastrosi qualora sfuggisse di mano... Il variegato minestrone di spazzatura si trova a centinaia di chilometri al largo della costa nord-americana. Sebbene ne sia sconosciuta l'effettiva portata, si sa che copre uno spazio tra i 22 e i 38 gradi di latitudine nord, circa la distanza fra Cuba e la Virginia. Come accade per il Golem del Pacifico , la plastica può circolare nell'Oceano Atlantico per anni, portando con se rischi certi per la salute di pesci, uccelli marini e altri animali marini, che accidentalmente mangiano i rifiuti. Lo studio è stato svolto con il sostanzioso contributo di 7.000 allievi in Legge, che hanno fatte ricerche in viaggi appositi, i quali hanno potuto catalogare i reperti  in un catalogo che contiene la plastica galleggiante nell'Oceano, strettamente intrecciata con le

Plastica più efficiente per il prossimo futuro

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Leggera, durevole, indistruttibile e poco costosa.  Negli anni '60, la produzione industriale della plastica (iniziata negli anni '50) è stato il simbolo del boom economico dell'Italia, oggi un danno incalcolabile per l'ambiente che si cerca di limitare.  Come emblema d'un consumismo sfrenato, dove la plastica domina su tutti gli altri materiali, esiste in un punto sperduto dell'Oceano Pacifico, il Garbage Patch , un minestrone di spazzatura, con molta plastica dentro, vasto due volte il Texas, tenuto su da un gioco di correnti vorticanti che si muovono tranquillamente in quella parte del Pacifico nord orientale. L'appiccicosa area, mortale per la vita marina, trattiene alcuni dei due miliardi di tonnellate di rifiuti che generiamo ogni anno . La Japan Science and Technology Agency   (JST) ha appena creato l'alternativa più radicale, una sorta di acqua plastica composta da sostanze organiche.   Sviluppato presso l' Università di Tokyo , il

Perchè il Madagascar?

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Il Madagascar è uno dei luoghi più difficili in Africa per lavorare in termini di infrastrutture e di comunicazioni, il livello di rischio politico è così elevato, che muoversi liberamente rappresenta una sfida. Soprattutto in questo periodo, in cui il governo della quarta più grande isola del mondo, è passato di mano: da chi è stato al potere dal 2002 sino ad oggi, cioè Marc Ravalomanana, al direttorio militare che ha rimesso il potere al capo dell'opposizione Andry Rajoelina, presidente dell''Alta autorità di transizione', che ha promesso elezioni nell'ottobre 2010 Il Madagascar è una gran bella isola dell'Oceano indiano , al largo della costa orientale dell'Africa, ricco di natura, che ospita il 5 per cento delle specie animali e vegetali del mondo, l'80 per cento delle quali si trovano solo in Madagascar. Oltre ad essere la quarta più grande isola del mondo, è anche uno stato insulare pieno di potenzialità inespresse che si chiamano bauxite, ur