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Il mondo ha sete d'acqua e... d'idrocarburi

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Il mondo ha sete, sete d'acqua. Si dice che mentre una persona può sopravvivere senza cibo per settimane, senza acqua potrebbe perire in una manciata di giorni. Ma un nuovo rapporto sulla scarsità d'acqua, appena pubblicato su PLoS ONE , dimostra che 2,7 miliardi di persone sopportano razioni limitate d'acqua per un mese o più, questo in alcuni dei bacini d'acqua più pesantemente stressati del mondo. Ciò può compromettere seriamente la salute, i raccolti alimentari e la crescita anche economica. Tuttavia, più che le città, è la coltura irrigua che succhia avidamente questo bene così prezioso. Tutto il mondo ha sete d'acqua, ma soltanto il mondo Occidentale e i due colossi asiatici Cina e India, hanno sete di gas e petrolio. In un precedente post si era parlato della tensione nel Mediterraneo orientale tra Cipro e Turchia riguardo le trivellazioni che Nicosia sta portando avanti in collaborazione con lo stato d'Israele alla ricerca di giacimenti di gas al

Asia: la guerra dell'acqua

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Le battaglie del passato sono state combattute per la terra. Oggi si combattono per l'energia. E domani? Quelle del futuro si svolgeranno sul tema dell'acqua. In nessun altro luogo se non in Asia questo è un aspetto più che reale! Anche se ha in casa più della metà della popolazione umana, la massa continentale asiatica ha meno acqua fresca rispetto a qualsiasi altro continente che l'Antartide, con la sua disponibilità di acqua dolce pro capite è meno della metà della media mondiale. Per inciso, l' Asia utilizza acqua quasi il doppio pro capite dell''America Latina, che ha potenzialmente la più alta disponibilità di acqua nel mondo. Brahma Chellaney è un professore di studi strategici presso il Centre for Policy Research di  New Delhi , e si occupa da tempo della Water and Security (sicurezza dell'acqua). Secondo Chellaney il nuovo campo di battaglia per il possesso dell'acqua è l'Asia, dove l'ascesa della classe media, insieme con l&

Demografia, cibo e petrolio

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C'è chi ritiene che il XXI secolo sia iniziato con uno scontro tra due forze gigantesche: la sovrappopolazione del pianeta e l'esaurimento del petrolio. L'evento, passato inosservato da parte di molti, è invece molto realistico. Come risultato di questo scontro, il numero degli esseri umani sulla Terra un giorno dovrà declinare in abbinamento al declino della produzione petrolifera. E' certo che l'uomo tende sempre più a spostare su livelli operativi le proprie conoscenze ecologiche. E proprio in questa linea di pensiero s'inquadrano le osservazioni di G. Borgstrom 1965, sui rapporti tra uomini e produttività della biosfera terrestre. Raffiora nell'opera di questo scienziato , The hungry planet , la paura di T.R.Malthus circa l'impossibilità dell'intero globo di sostenere indefinitivamente un aumento della popolazione umana. In effetti si può constatare che gli uomini, gli animali domestici consumano ormai una sostanziosa fetta dell'intera prod