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Più di un terzo delle miniere d'oro in Congo esposte al virus Ebola

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Più di un terzo delle miniere d'oro in Congo sono a rischio di essere direttamente o indirettamente colpite dall'epidemia di Ebola in corso nel paese, che è al top nella produzione mondiale di cobalto, rame, diamante, tantalio, stagno e oro. Le miniere d'oro di  Barrick’s Kibali e Vector Resources’ Adidi-Kanga  sono minacciate mentre le aree infette da Ebola crescono, mettendo a repentaglio la produzione.  L' Organizzazione Mondiale della Sanità conferma che il numero di persone infette dal virus spesso fatale ha superato i 1.000 casi, diventando il secondo peggior focolaio della storia, con tassi giornalieri in aumento mentre i soccorritori continuano a subire violenze. Insieme agli ovvii rischi per chi lavora nelle miniere, le aziende stanno subendo ritardi nelle esportazioni, come previsto dai metodi di prevenzione dell'Ebola implementati ai controlli di frontiera.   L'effetto sui produttori di oro dipende dal fatto che le miniere siano

Africa, guai a non finire: è la volta della peste in Madagascar.

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L'Africa sta diventando un laboratorio globale da cui dipartono atrocità di ogni genere. Se andiamo a vedere poi le ragioni di tali aberranti azioni, ci accorgiamo che esse hanno avuto inizio con l'antico schiavismo , risalente ai tempi della dominazione olandese nel sud dell'Africa, che giunge sino ai giorni nostri; ignoranza culturale, connessa in qualche modo allo scandaloso egoismo del primo colonialismo e neocolonialismo attuale, in cui, invece di aprire scuole, istituti ed altro per far studiare e istruire i giovani africani, si è pensato invece al sistematico svuotamento di risorse del sottosuolo africano, ricco di petrolio, gas, animali da cacciare e souvenir vari (ossa, zanne, pelli...), o ro e diamanti, la cui vendita spesso va a finanziare qualche conflitto nel continente, ora ad esempio è in auge quello nella Repubblica Centrafricana. C'è poi il fermento religioso, maggiormente di matrice islamista, che sta irrompendo un po' ovunque nel continent

Ebola, l'arma batteriologica che incute paura

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Avevo letto le prime notizie sull'Ebola in Guinea il 30 marzo ma non mi aspettavo certo una diffusione così rapida e forse un uso batteriologico del virus. Quella che sembrava una notizia di poco conto è invece diventata un'emergenza globale. Si sa che in Africa, la salute è poco curata (mancano le strutture) e quindi si corrono questi pericoli. La Guinea è uno dei paesi più poveri del mondo, nonostante abbia vaste ricchezze minerarie non sfruttate, con una economia stagnante, una disoccupazione giovanile al 60 per cento e un range di 178 su 187 paesi come Indice di Sviluppo Umano delle Nazioni Unite. La maggior parte dei casi sono stati registrati nel sud della Guinea, ma la malattia si è diffusa nella capitale Conakry. Il virus tropicale - descritto anche come " squalo molecolare", conduce alla febbre emorragica, causando dolori muscolari, debolezza, vomito, diarrea e, nei casi più gravi, insufficienza d'organi e sanguinamento inarrestabile. L'

Scoperto un nuovo virus mortale, si chiama Lujo

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Come se non bastasse, un nuovo virus rischia di farci rimpiangere le attuali ansie, paure e timori del virus H1N1 . Gli è stato dato nome Lujo , in onore delle due città africane Lusaka e Johannesburg, dove è stato per primo individuato. In primo luogo Lujo ha ucciso cinque operatori sanitari, ma senza che fossero stati infettati per via aerea, ha detto Nivesh Sewlall, della University of the Witwatersrand di Johannesburg, in occasione della Conference on Antimicrobial Agents and Chemotherapy (Icaac) tenutasi a San Francisco Il primo caso risale ad un anno fa e ha colpito una guida turistica e giocatrice di polo a Lusaka, capitale dello Zambia, una città sinora poco conosciuta per le febbri emorragiche. Inizialmente lei ha cercato di muoversi da se, avendo solo la febbre, ma poi la situazione clinica (dolori muscolari, eruzioni cutanee, diarrea, e varie complicazioni) è peggiorata e la paziente è stata dovuta trasportare urgentemente in aereo presso il centro