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Voraci cavallette invadono il Corno d'Africa.

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Il Corno d'Africa sta vivendo una piaga dalle proporzioni bibliche. Centinaia di miliardi di sciami di locuste dalle dimensioni di una città stanno devastando i raccolti lungo il loro cammino. Lo svilupparsi di così tante locuste è dovuto a un verificarsi di piogge insolitamente intense, indi ad un tripudio della vegetazione su un terreno umido e sabbioso per poter deporre le uova e proliferare, che può supportare un numero enorme d'insetti che si riproducono rapidamente. E il problema va peggiorando. La popolazione d'insetti potrebbe esplodere entro giugno. L'invasione delle cavallette è un grossa minaccia per l'agricoltura e l'economia locale ma anche per la popolazione. In Kenya, Etiopia e Somalia milioni di bambini e non solo, stanno soffrendo la fame a causa dell'invasione di questi voraci insetti.  La FAO  definisce la situazione estremamente allarmante e stima che uno sciame che copre un chilometro quadrato può mangiare tanto cibo in

Africa: l'energia nucleare prende slancio

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Centrale nucleare Sudafrica Il continente nero sta cambiando veste anche se il cammino è ancora lungo. Adesso una nuova generazione di scienziati africani le cui prospettive si stanno espandendo, sognano in grande e l'opzione di portare l'energia elettrica ai propri cittadini su scala più ampia, usando l'energia nucleare, sta prendendo slancio. A molti di loro piacerebbe tanto poter lavorare su un reattore nucleare, come Hailu Geremew. che s'inorgoglisce al sol pensiero che il suo paese stia riflettendo sulla costruzione di una centrale nucleare. Geremew sentì per la prima volta dell'ambizioso accordo nucleare che l'Etiopia aveva lanciato a Mosca sui telegiornali, due anni fa. Il giorno dopo al suo dipartimento universitario ci fu un gran fermento. Il paese dell'Africa orientale si sta elettrizzando rapidamente per soddisfare la crescente domanda di energia e il suo obiettivo é di diventare il più grande esportatore di energia del continente, attene

Acqua e pace in Medio Oriente 2

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Le sorgenti del Nilo si trovano in Etiopia e in Africa centrale e si uniscono a Khartoum, in Sudan. Come un paese a valle, l'Egitto è quasi interamente dipendente dal fiume Nilo. Per secoli, ha usato la sua influenza e il potere per dominare e proteggere ciò che vede come i suoi diritti storici sull'acqua. La gigantesca diga di Aswan , completata nel 1971, ha dato all'Egitto il modo di avere l'acqua che ha desiderato. Per salvaguardare il controllo del Nilo, il Cairo, nel corso degli anni, ha incoraggiato i conflitti in Etiopia e in Sudan, ritenendo che l'instabilità avrebbe ostacolato i progetti di sviluppo idrico in quei paesi. Ha, per esempio, favorito l'insurrezione somala dell' Ogaden National Liberation Front contro il governo in Etiopia nella lotta per riconquistare la controversa regione dell'Ogaden - la regione etnica somala dell'Etiopia.  Ha fatto lo stesso in Sudan aiutando l'esercito ribelle di liberazione popolare sud

Sulla strada di Parigi 2015: Addis Abeba

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La #roadclimatemaptoParis è già in corsa, e secondo alcune voci "a giudicare dalle prime bozze dell'accordo di Parigi COP21 *  recentemente trapelate, un altro fiasco delle Nazioni Unite è inevitabile" . Mai dire mai, però!  C'è tempo per mettere a punto le nuove regole, se si usa il buonsenso, cosa di cui dubitiamo, non perché si sia pessimisti, ma poiché pensiamo che sarà difficile mettere d'accordo, soprattutto le potenze mondiali su questioni che toccano troppo da vicino i propri interessi  (quantità di emissioni inquinanti) . La questione climatica, sulla quale ci sta arrabattando attraverso accordi inefficaci da oltre due decenni, si risolverà il giorno in cui l'energia solare, che è quella più desiderabile, sarà in grado di sostituire egregiamente i combustibili fossili. Ancora 50 anni forse? Anche di più! Tuttavia, prima della Conferenza sul clima di dicembre che si terrà a Parigi, a luglio ci sarà una conferenza ad Addis Abeba dove si discu

Scoperta in Etiopia una vastissima riserva di gas naturale

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In Etiopia sono state scoperte vaste riserve di gas naturale, che hanno attirato molte aziende internazionali, in particolare Black Rhino Group , società statunitense focalizzata sullo sviluppo e acquisizioni di progetti energetici e infrastrutturali in tutta l'Africa . Attualmente è in corso la costruzione di un gasdotto che si estende dai porti marittimi di Gibuti ai depositi di carburante di Awash, attraverso Diredawa, città orientale dell'Etiopia. Secondo Sendek Newspaper , la grande riserva di gas naturale scoperta recentemente in Arbaminch ( in Amarico vuol dire, "40 sorgenti") nell'Etiopia meridionale, farà del Paese il maggior produttore di gas naturale del mondo, seguito da Russia, Qatar e Iran. La Russia supera  il totale delle riserve di gas naturale accertate del mondo, circa un quarto del totale mondiale delle riserve di gas. L'accordo è stato firmato a inizio febbraio da Tolosa Shagi, ministro etiope delle Miniere e A

Nuovo accordo sulla grande e controversa diga sul Nilo

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Egitto, Sudan ed Etiopia hanno compiuto un passo avanti per disinnescare le tensioni intorno alla controversa costruzione, da parte dell'Etiopia, della Grand Renaissance Dam, l'enorme diga voluta dall'Etiopia sul Nilo Azzurro, che minaccia di sconvolgere l'equilibrio geopolitico della regione su come condividere l'acqua del Nilo. I presidenti dei tre Paesi hanno firmato una dichiarazione nella capitale del Sudan Khartoum, impegnandosi a condividere meglio le acque del Nilo. Hanno anche formato un comitato per selezionare una società di consulenza per valutare il probabile impatto del progetto. Quattro società di consulenza di Francia, Australia e Olanda erano state selezionate in precedenza e invitate a presentare le loro proposte. Prima dell'accordo, la diga ha scatenato una disputa tra Etiopia ed Egitto, che utilizzano il fiume in modi diversi. Etiopia ed Egitto sono stati bloccati nelle trattative sulle potenziali ramificazioni di costruire la diga

Parliamo di energia geotermica

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PARLIAMO DI ENERGIA GEOTERMICA L' energia geotermica è una fonte ecologica rinnovabile. Non è del tutto immune però al rilascio di gas a effetto serra nell'atmosfera. Tuttavia, il tasso delle emissioni associate alle centrali geotermiche sono molto più basse delle emissioni di carbone. Gli impianti geotermici emettono circa 5% di anidride carbonica, 1% del biossido di zolfo, e meno dell'1% del protossido di azoto emessa da una impianto a carbone di dimensioni uguali. Alcuni tipi di impianti geotermici producono emissioni quasi zero. Può, pertanto, svolgere un ruolo importante nel mitigare il cambiamento climatico globale. LA NOTIZIA Ethiopian Electric Power (EEP) e Toshiba Corporation hanno firmato un partenariato globale per lavorare su l'energia geotermica e la costruzione di centrali elettriche. Le due parti hanno firmato un Memorandum of Understanding (MoU) per collaborare a questo progetto. EEP  è ora impegnata nello sviluppo delle risorse geoterm

Ha 160 anni l'uomo più vecchio al mondo

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Ieri i giornali parlavano della morte di Salustiano «Shorty» Sanchez , un lavoratore della canna da zucchero nato in Spagna, avvenuta in una casa di riposo di Grand Island, nello stato di New York. Alla bella età di 112 anni, "Shorty" era stato riconosciuto da Guinness World Records, come l'uomo più vecchio del mondo. Deceduto lui, ora lo scettro del più matusa al mondo dovrebbe passare nelle mani di un certo Carmelo Flores Laura, poichè, se i registri anagrafici della Bolivia sono corretti costui è ora l'uomo più vecchio del mondo: lo scorso mese ha compiuto 123 anni. Per rintracciarlo si è dovuti raggiungere i 4000 di quota sulle Ande, a Frasquia, una località vicino al lago Titicaca. dove il signor Carmelo vive in completa solitudine. Poncho e cappello , l'anziano mastica foglie di coca e mangia quello che trova (''anche lucertole fritte"). A chi lo ha incontrato ha confidato di avere solo qualche dolore al petto e allo stomaco: ''Ma

Banca mondiale: ecco perché in Africa esiste il land grabbing

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Com'è possibile che la Banca Mondiale, il cui compito è alleviare la povertà, anziché opporsi al fenomeno del land grabbing, che ha visto vaste aree di terreni agricoli africani acquistati da investitori stranieri, che costringe lo spostamento delle popolazioni locali a cercarsi un altro posto (chissà dove) dove vivere, per far posto soprattutto alla produzione di biocarburanti di esportazione, con le ovvie conseguenze pregiudizievoli per i diritti umani e la sicurezza alimentare, legittimi questa prassi dando credibilità alle acquisizioni di terra, e suggerendo che la terra occupata può essere "regolata" con misure atte a mitigare gli impatti negativi? Eppure, il  gruppo di sviluppo globale Oxfam, in un rapporto pubblicato il 3 ottobre 2012, nel voler  garantire che tali pratiche non incoraggino troppo l'acquisizione di terre da parte di paesi stranieri., h a invitato la World Bank ad una revisione sulle politiche territoriali invitandola a sospendere i finanz

I geladas, cosa sono?

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Le Semien Mountains sono considerate un patrimonio dell'umanità. Esse si trovano in Etiopia settentrionale, a nord est di Gondar. Le sue montagne, costituite da altipiani separati da valli, sono le più aspre montagne del continente africano. Ebbene, in alta montagna, che può raggiungere oltre i 4600 metri, i ricercatori hanno potuto studiare più da vicino come sono fatti i geladas , scimmie stravaganti, con la criniera dorata, che la scienza ha ampiamente trascurato. I geladas vivono isolati in grandi branchi sulle torreggianti cime del Simien dell'Etiopia settentrionale. Alcuni ricercatori hanno tentato di studiarli sin dal 1970, ma la fame, gli sconvolgimenti politici della regione, hanno spesso reso impossibile proseguire. " Quasi nessuno ha sentito parlare dei geladas ", dice Giacinta Beehner , antropologo biologico dell'Università del Michigan, che sta studiando la specie da oltre un decennio. A suo dire queste specie di scimmie "vampire"

Confermata la creazione di un nuovo oceano nella Great Rift Valley

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E ' stato a lungo ipotizzato che il Great Rift Valley , in Africa orientale, sarà un giorno interamente scisso per far posto, quindi, ad un nuovo oceano. Difatti, nel 2005 una massiccia spaccatura lunga 35 miglia ruppe il terreno del deserto in Etiopia. All'epoca alcuni geologi credevano che la spaccatura fosse l'inizio di un nuovo oceano, in grado di smembrare in due il continente africano. Ebbene ora, secondo uno studio pubblicato sul " Geophysical Research Letters ", scienziati provenienti da diversi paesi hanno confermato che i processi vulcanici al lavoro sotto il Rift etiopico sono quasi identici a quelli in fondo agli oceani del mondo (si pensi Mid-Atlantic Ridge ) , e la spaccatura, probabilmente darà l'inizio ad un nuovo mare. Un giorno quella frattura diventerà completamente un nuovo oceano. Articolo completo su www.sciencedaily.com Immagine: www.ethiopianreview.com