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Visualizzazione dei post con l'etichetta emigranti

Libia: che sarà dopo?

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Pazzesco, inumano, orribile, mostruoso quello che sta accadendo a due passi da noi.   Purtroppo la mancanza di giornalisti rendono le notizie che giungono dalla Libia discordanti e contraddittorie, ma se sono vere quelle che filtrano da più parti, la situazione è del tutto fuori controllo. Si parla di gente dilaniata, senza braccia, senza gambe, senza torace giunta negli ospedali per farsi curare e fatta poi a pezzi dai feroci mercenari provenienti dall'area subsahariana armati di machete, che hanno messo in mostra "l'inferno sulla terra".   Si parla di 10mila morti e di fosse comuni sulla spiaggia di Tripoli, lo documentano alcune immagini raccappriccianti che i telegiornali lasciano scorrere sullo schermo... Insomma, una situazione esplosiva di un mondo che sta aprendo gli occhi con il miraggio d'una vita migliore -si spera - che dovrebbe creare grande preoccupazione alla Comunità mondiale, specialmente a quella europea, divisa dall'area febbricitant

Israele: un'oasi di speranza per i migranti eritrei

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E' ormai scaduto l'ultimatum dei sequestratori che da un mese tengono prigionieri nel deserto del Sinai 80  profughi eritrei in condizioni disumane.   Tra loro anche donne incinta e bambini. I prigionieri continuano ad inviare appelli ai familiari per raccimolare il riscatto richiesto per essere condotti in Israele. Si moltiplicano le iniziative in loro sostegno come la conferenza stampa di oggi al Senato dal titolo " Profughi sotto ricatto: cosa c’entra l’Italia? - Eritrei etiopi somali sudanesi in catene nel deserto del Sinai ", alla presenza del mondo politico e della società civile. Bloccati sul Mediterraneo, respinti dall'Egitto dal 2005 perchè ha già una vasta popolazione di migranti, il popolo africano del Corno d'Africa e parte del Sudan , dilaniato da una guerra civile da oltre  22 anni, che dal 2003 ha provocato più di 300.000 morti e 2,7 milioni di sfollati, anche Israele si trova, suo malgrado, a dover affrontare questa tragedia. Inizialm

Ostaggi eritrei nel deserto del Sinai: che si fa ? Si lasciano morire così ?!

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All'inizio erano un'ottantina. Tre di loro sarebbero stati uccisi perchè le loro famiglie hanno confermato ai rapitori che non erano in grado di pagare gli aggiuntivi 8000 dollari (gli ostaggi avevano già pagato 2000 dollari) al riscatto richiesto dai trafficanti beduini.  Altri tre sono stati eliminati perchè, assieme ad altri 9 hanno tentato di fuggire dalla prigione del campo, realizzata in appositi contenitori emananti una temperatura bestiale, costruiti appositamente da più di un mese, alla periferia di una città nel Sinai, al confine tra Egitto e Israele. . I loro rapitori chiedono il pagamento di 8000 doolari a testa prima di rilasciarli, e nel frattempo li stanno trattando in maniera estremamente degradante e inumana.  Chi non ha i soldi può pagare con l’espianto di un rene.  Molti di questi profughi africani sono incatenati, non mangiano da qualche giorno, viene data loro acqua da bere salata, vengono percossi, torturati con metodi estremi, compreso scosse ele