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Il pesce della sabbia è in pericolo

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  Lo sforzo senza precedenti per salvare uno dei pesci più minacciati d'Africa Il pesce delle sabbie (sandfish) si riproduce solo in pochi punti isolati nella provincia del Capo Occidentale. Ora è in corso un grande sforzo di salvataggio per salvarlo. Quando inizia l'inverno in Sud Africa, la stagione secca finisce e le piogge tornano nella provincia del Capo Occidentale. I lavaggi secchi tornano ad essere ruscelli. Fioriscono i fiori di campo. E intorno ad agosto, il sandfish Clanwilliam si precipita a monte per deporre le uova in massa. O meglio, è quello che facevano. Questi pesci argentati a forma di siluro, che prendono il nome da una città della zona, erano un tempo così numerosi in questo angolo sud-occidentale del paese che i loro pellegrinaggi riproduttivi agitavano gli affluenti del Doring, un importante corso d'acqua che nasce nell'interno prima di sfociare nelle montagne del Capo. " C'erano così tanti pesci sabbia che avrebbero fatto un'onda&quo

Festa per due cuccioli di leopardo delle nevi

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Due rari cuccioli di leopardo delle nevi hanno appena fatto il loro debutto in pubblico al Bronx Zoo, ed è una sorta di festa dato che questi gattoni sono tra i più a rischio del mondo. I gemelli sono nati 6 maggio e sono ora in mostra con la loro mamma all'esterno dello zoo dell'Himalayan Highlands, gestito dalla Wildlife Conservation Society. I loro genitori sono stati allevati come parte di un programma nazionale volto a promuovere la diversità genetica e la vitalità delle popolazioni animali negli zoo. Lo Zoo del Bronx nel 1903 divenne il primo zoo nella nazione di esporre leopardi delle nevi e da allora ha visto oltre 70 nascite neve leopardo - più di qualsiasi altro zoo in America del Nord. Originaria delle montagne dell'Asia centrale, i leopardi delle nevi sono considerati in pericolo di estinzione, con meno di 7.500 sinistra in natura. La Wildlife Conservation Society sta lavorando in Pakistan, Afghanistan e Cina occidentale per combattere la deforestazione e

A quando la fusione nucleare?

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Dopo il terremoto  e lo tsunami che hanno sconvolto il Giappone, e che hanno dato vita al grande pericolo nucleare, oggi più che mai, in un mondo che nei prossimi tre decenni si avvia ad un aumento del consumo globale di elettricità pari al 160 per cento, serve rinnovare le tecnologie esistenti per il carbone, se non si vuole immettere in atmosfera una quantità di anidride carbonica pari a quella che vi abbiamo immesso sin dalla Rivoluzione industriale, modificando il clima in modo catastrofico. E naturalmente, sviluppare ulteriormente le energie alternative, sebbene anche loro abbiano dei limiti. Affidandoci oggi alla scienza per salvare l'umanità, tenendo presente che le tecnologie  odierne non sono sufficienti a fermare il degrado del nostro pianeta, è la sola via che ci resta. Ecco dunque che dobbiamo impegnarci, attraverso la ricerca, sullo sfruttamento delle maree e dei venti di alta quota, su organismi geneticamente modificati per la produzione d'idrogeno