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Grande base di produzione di petrolio offshore consegnata a Dalian in Cina

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Una base di produzione petrolifera offshore su larga scala, in grado di trattare 220.000 barili di greggio al giorno, è stata consegnata venerdì alla città costiera di Dalian, nella provincia di Liaoning, nel nord-est della Cina.  Chiamato Bacalhau, lo scafo M350 floating, production, storage, and offloading (FPSO) è stato sviluppato congiuntamente da Dalian Shipbuilding Industry Co., Ltd. (DSIC) e Mitsui Ocean Development & Engineering Company. L'FPSO è una base di ingegneria offshore su larga scala di fascia alta progettata per sfruttare i giacimenti petroliferi in acque profonde. Può intraprendere lavorazioni preliminari come la filtrazione dei sedimenti, la separazione del gasolio, il trattamento e lo stoccaggio delle acque reflue oleose e il carico e lo scarico del petrolio greggio.   "La capacità produttiva giornaliera di Bacalhau consegnata oggi è equivalente a un impianto di lavorazione di petrolio e gas che copre un'area di 10 chilometri quadrati a terra"

Stati Uniti: Explore Offshore alla riscossa

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Per quanto l'industria del solare stia andando a gonfie vele , l'America che noi tutti conosciamo, non potrà mai fare a meno del gas e del petrolio... almeno per un sacco di tempo, ancora! Dal canto suo, l'industria petrolifera e del gas non arretra di un passo, non demorde, resiste e non si arrende alla perforazione offshore della costa atlantica. In America g li stati della costa  atlantica stanno respingendo l'idea di autorizzare trivellazioni offshore per petrolio e gas naturale, e ora l' American Petroleum Institute ha annunciato la nascita di " Explore Offshore ", una nuova coalizione di oltre 100 organizzazioni, associazioni, imprese e leader locali della Virginia, Carolina del Nord, Carolina del Sud, Georgia e Florida che sosterranno l'espansione dell'attività offshore  di petrolio e gas degli Stati Uniti sulla piattaforma continentale esterna dell'Atlantico  ( Mid-Atlantic Outer Continental Shelf )  e nel Golfo del Messico

Artico: le trivellazioni offshore possono attendere

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Per coloro, come me, poco esperti del settore petrolifero, sembra il più brusco dei dietrofront. La Shell sembrava pronta a trivellare nell'Artico, ma poi si è tirata fuori dopo aver completato solo una esplorazione senza successo. E poi arriva l'amministrazione Obama e apparentemente chiude la porta alla compagnia, annullando due cessioni in leasing nell'Oceano Artico in programma per il 2016 e 2017. Ciò ha reso entusiasta il mondo ambientalista, ma secondo gli osservatori del settore del petrolio i fatti potrebbero essere diversi da come sembrano. Essi suggeriscono che la difficoltà principale della perforazione offshore artica adesso è di natura economica: si tratta di uno sforzo costoso in un momento in cui i prezzi del petrolio sono bassi;  ma quando le condizioni economiche lo permetteranno, le imprese si cimenteranno in altri tentativi di perforazione offshore dell'Artico. " Direi che tutti comprendono la falsa partenza, ma non hanno dato il

Blue economy: il piano decennale australiano

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Dopo il gran caldo di quest'ultimo periodo, che pare sia stato il più caldo degli ultimi 100 e passa anni, il sottoscritto ha l'esigenza di farsi un tuffo nelle acque blu del mare, ma dato l'impossibilità di realizzare questo bisogno, si acconterà di trattare un argomento che porta il pensiero a "rinfrescarsi un poco". E la Blue Economy , la quale nasce come un progetto per trovare 100 delle migliori tecnologie ispirate dalla Natura , che possano influenzare le economie di un mondo più sostenibile , mi sembra l'argomento adatto per il caso odierno. Si, parliamo di blue economy in Australia, il cui ministero competente ha lanciato un piano decennale per gli investimenti e la ricerca. " Il settore marino dell'Australia, che ha già un contributo significativo per l'economia della nazione, ha il potenziale per offrire ancora una maggiore ricchezza economica attraverso la crescita dell'offshore oil and gas production, delle fonti di energ

Il sultanato di Omam e il gas iraniano

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L'Iran fornirà all'Oman una quantità giornaliera di 28 milioni di metri cubi di gas naturale per 15 anni, attraverso una nuova pipeline che verrà realizzata nei fondali del Golfo Persico. La scorsa settimana una delegazione  dell'Oman è giunta a Teheran per discutere con i funzionari iraniani la scelta di una società di consulenza, che avrà il compito di portare a termine gli studi di ingegneria di base su un nuovo gasdotto. Verranno anche approfondite le tematiche legate alla costruzione della seconda fase della condotta sottomarina. I delegati dell'Oman hanno tenuto colloqui con un certo numero di aziende candidate alla realizzazione di studi di ingegneria sul gasdotto che collegherà la regione Kuh Mobarak , nella provincia di Hormozgan, in Iran, al porto di Oman’s Sohar su una distanza di circa 400 chilometri. Gli esperti dei due paesi sono stati in stretto contatto durante i mesi scorsi, sottolineando la ferma volontà di Oman e Iran nella finalizzazione del

Prelude, il gigante più gigante dei mari

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Prelude è la più grande nave al mondo (anche se non è esattamente una nave). Prelude FLNG è la prima piattaforma al mondo galleggiante di gas naturale liquefatto , nonché il più grande impianto off-shore mai costruito . Lungo più di 530 metri e larga 80 metri, Prelude è stato costruito con 260.000 tonnellate di acciaio, più di quanto è stato utilizzato in tutto il complesso originale del World Trade Center , e si prevede possa spostare oltre 600.000 tonnellate di acqua, o sei portaerei. Anche il lavoro di verniciatura è enorme: più grossi bacini di carenaggio ogni cinque anni per un nuovo rivestimento, ma la vernice di Prelude dovrebbe durare 25 anni. Sarà in grado di produrre più gas naturale di quanto necessita ad Hong Kong   in un anno. E' così grande che non è possibile fotografarlo almeno non tutto in una volta. Il fotografo Stephen Mallon ha trascorso due giorni sulla gru, una a prua e una a poppa, prendendo più di mille immagini. In seguito, è stato utilizzato

Stati Uniti: l'esplorazione offshore minaccia balene, delfini e tartarughe

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Con enormi forniture e massicci investimenti in gas naturale e petrolio negli Stati Uniti, l'offerta interna di energia degli Stati Uniti continua a crescere ad un ritmo record. Gli Stati Uniti sono pronti a superare la Russia come il più grande produttore di gas naturale del mondo entro il 2015. Per la prima volta in quasi 20 anni, gli Stati Uniti stanno producendo più petrolio di quello che stanno importando. E la rincorsa con la Russia continua senza sosta su tutti i fronti. Adesso l'amministrazione Obama ha deciso di riaprire l'splorazione offshore di petrolio e gas sulla costa orientale, tra il Delaware e la Florida. approvando prospezioni sismiche utilizzando cannoni sonici in grado di individuare i depositi di energia nelle profondità marine dell'oceano Atlantico. E' il primo vero passo verso quello che potrebbe essere una trasformazione degli stati costieri, creando migliaia di posti di lavoro a sostegno di una nuova infrastruttura energetica. Tutta

Energia dal moto ondoso: perchè è rimasta indietro?

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Tra le energie rinnovabili l'energia del moto ondoso ha sempre suscitato molto interesse. Se l'energia eolica e solare sono decollate negli ultimi 10 anni lo si deve maggiormente ai costi che sono scesi rapidamente e  alla minaccia reale di un cambiamento climatico che ha reso evidente la necessità di passare dai combustibili fossili alle energie rinnovabili. Nel frattempo, numerosi studi hanno concluso che l' energia del moto ondoso - e, in misura minore, l'energia delle maree - potrebbe contribuire al quadro globale con enormi quantità di energia. Ma se l'industria ha fatto progressi, l'energia del moto ondoso ( wave power) è rimasta decenni indietro e tuttora si rendono necessari grandi quantità di denaro per la ricerca per poter tentare di recuperare. Non esistono ancora filiere di energia da moto ondoso su scala commerciale. Una installazione su piccola scala è stata operativa al largo delle coste del Portogallo nel 2008 e nel 2009. Qualcosa di più g

L'ultima fatica del progetto South Stream

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Nei prossimi giorni sul Mar Nero verrà posata la prima pietra dell'impianto che porterà direttamente in Europa il gas naturale estratto in Siberia. Una casa su 4 del vecchio continente si servirà di questa preziosa sostanza che viene dalla Russia. Una dipendenza su cui scommette Gazprom attraverso il gasdotto South Stream che dalla costa russa del Mar Nero raggiungerà la Bulgaria e poi attraverso i Balcani il confine tra Italia, Austria e Slovenia. L'obiettivo di Gazprom, che ha come partner anche la nostra ENI, è di assicurare le forniture di gas a buon prezzo. L'Agenzia europea dell'Energia stima che la domanda di gas crescerà del 25 per cento nei prossimi 20 anni e a livello mondiale il consumo di gas potrebbe aumentare del 19 per cento entro il 2017. Il progetto è un potente strumento di politica internazionale e potrebbe modificare i rapporti energetici tra Europa e Russia, senza dimenticare l'America che proprio con il gas si sta  reinventando come un g

Energia: il risveglio dell'Africa orientale

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Dell'Africa Orientale si ricordano volentieri la spettacolare fauna selvatica, le terre abbondanti e le spiagge scintillanti. Ora, non so se è un bene o un male, si può aggiungere il gas naturale, così tanto gas che potrebbe trasformare il volto di questa regione, tra le più povere al mondo, in uno dei maggiori produttori al mondo di gas naturale. I nuovi giacimenti gassiferi scoperti al largo della Tanzania e il Mozambico potrebbero fornire gas a Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia per almeno un anno - o forse molto di più. Queste e altre scoperte in Africa orientale nel corso dell'anno passato hanno inviato esploratori sul luogo per aprire richieste pubbliche di acquisto creando malumori da molte parti, specie tra i produttori di gas  nelle altre regioni.

Il mondo ha sete d'acqua e... d'idrocarburi

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Il mondo ha sete, sete d'acqua. Si dice che mentre una persona può sopravvivere senza cibo per settimane, senza acqua potrebbe perire in una manciata di giorni. Ma un nuovo rapporto sulla scarsità d'acqua, appena pubblicato su PLoS ONE , dimostra che 2,7 miliardi di persone sopportano razioni limitate d'acqua per un mese o più, questo in alcuni dei bacini d'acqua più pesantemente stressati del mondo. Ciò può compromettere seriamente la salute, i raccolti alimentari e la crescita anche economica. Tuttavia, più che le città, è la coltura irrigua che succhia avidamente questo bene così prezioso. Tutto il mondo ha sete d'acqua, ma soltanto il mondo Occidentale e i due colossi asiatici Cina e India, hanno sete di gas e petrolio. In un precedente post si era parlato della tensione nel Mediterraneo orientale tra Cipro e Turchia riguardo le trivellazioni che Nicosia sta portando avanti in collaborazione con lo stato d'Israele alla ricerca di giacimenti di gas al

Nel 2017 l'Australia diventerà il primo esportatore mondiale di GNL

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Nel 2017 l'Australia diventerà il primo esportatore mondiale di GNL (gas naturale liquefatto), superando il Qatar. Con 34 miliardi di dollari la giapponese Inpex Corporation ha annunciato la tanto attesa decisione finale di investire nel progetto Ichthys , un offshore nel Browse Basin, con una stima di 40 anni di vita di trattamento del gas. al largo dell'Australia Occidentale, in una Joint Venture tra INPEX che detiene una partecipazione del 72,805 per cento del progetto e Total col 24 per cento. Il gas sarà poi esportato dal Mar di Timor nell'impianto di trasformazione a terra a Darwin attraverso una pipeline di 850 km sottomarini. Nel mese di dicembre, Inpex ha firmato circa 70 miliardi di dollari di vendite di GNL accordandosi con un consorzio formato di cinque utility giapponesi tra cui Tokyo Electric Power Co, Tokyo Gas, Osaka Gas, Kyushu Electric Power Co e Kansai Electric Power Co., che acquisterà un totale di 4 milioni di tonnellate all'anno per 1

Spitsbergen, la mecca petrolifera della Russia

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Il vasto territorio della Russia si estende su terra e mare, e anche in terre straniere. In una fetta di Norvegia, nell'arcipelago delle Svalbard, c'è l'isola di Spitsbergen, scoperta dal navigatore olandese Willem Barents che la battezzò, appunto Spitzbergen (Montagne aguzze). Sull'isola la Russia gode di diritti speciali per l'attività industriale sin dai tempi del periodo sovietico e dopo il crollo dell'URSS, la zona è diventata ancora più importante per la Russia. Agli occhi occidentali, la statua di Lenin che incombe ancora sulla città di Barentsburg è un monumento alle fallite ambizioni sovietiche. L'insediamento, un tempo fiorente comunità mineraria, è in uno stato pietoso. Eppure, dietro la sua facciata degradata si può vedere una scritta dipinta sul muro che i russi non la stanno lasciando, anzi intendono tornarvi. Gli insediamenti russi su Spitsbergen hanno l'erba verde a causa di diversi carichi di terra nera portata in loco dalla Siber

La via maestra del gas liquefatto

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Una volta terminato, sarà il più grande oggetto galleggiante del mondo. Stiamo parlando di una piattaforma della Shell progettata per sfruttare i giacimenti di gas naturale offshore. The Prelude Floating Liquefied Natural Gas (FLNG), che verrà costruito in un cantiere sud coreano, da prua a poppa,misurerà 488 metri di lunghezza e quando sarà completamente attrezzato (saranno utilizzati circa 260.000 tonnellate di acciaio) , coi suoi serbatoi di stoccaggio peserà la bellezza di circa 600.000 tonnellate, sei volte tanto quanto le più grandi portaerei. Posto a 200 km dalla spiaggia più vicina al largo dell' Australia, the Prelude Floating Liquefied Natural Gas (FLNG), produrrà gas dai giacimenti off-shore che sarà liquefatto a bordo, raffreddato a meno di 162 gradi Celsius, riducendo quindi significativamente il volume di stoccaggio di 600 volte. Il gas naturale liquido sarà trasportato via nave direttamente dall'impianto al cliente, piuttosto che essere liquefatto in u

Trivellazioni della British Petroelum nel Mediterraneo ? Mmh...

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Tra qualche settimana prenderanno il via 5 trivellazioni al largo delle coste libiche, a poche centinaia di chilometri dalla Sicilia, da parte della British Petroleum nel Golfo della Sirte , a circa 1700 metri in profondità, poco più della Deepwater Horizon , la piattaforma petrolifera al largo della Louisiana, da cui ha avuto origine il più grave disastro ambientale nella marea nera . Ovviamente, la presenza nel cagionevole Mediterraneo di pozzi estrattivi della BP collocati di fronte alle coste siciliane e alle isole di Lampedusa e Pantelleria , diviene preoccupante. Ma com'è lo stato delle trivellazioni in Italia, chiede il cronista del TGuno al direttore generale del Ministero dello Sviluppo ? Italia Nostra , l'associazione nazionale per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della nazione parla di 95 permessi per nuove trivellazioni di cui 25 a mare. In Italia per le trivellazioni l'iter è ancora lungo. Quelle attuali , non sono a

Lo shopping di risorse naturali di Cina e Giappone continua...

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La fame di energia e di risorse naturali sta rendendo il villaggio globale più tumultuoso che mai, per cui si movimentano scambi, incontri, affari da fare soprattutto in qualche paese africano o in qualche ex stato dell'Urss, i quali hanno bisogno di vendere le loro risorse per ammodernarsi. A movimentare il grande business ci pensano soprattutto Cina e Giappone, che  stanno facendo affari d'oro,accordi e joint venture con coloro che detengono questi beni insostituibili e preziosi "cibi consumistici", necessari per far funzionare telefoni cellulari, batterie agli ioni di litio, tecnologie militari avanzate, tecnologie verdi... quindi anche tungsteno, ma soprattutto Ree , rare earth element, da cui dipendono turbine eoliche, lampadine a basso consumo energetico, fosfori verdi, laser, fibre ottiche, batterie per auto ibride, televisori a colori... Il Giappone, dopo aver firmato, attraverso JOGMEC (Japan Oil, Gas and Metals National Corporation ) un accordo con

Una esplosione nucleare per tappare le perdite di petrolio nel Golfo del Messico

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Una esplosione nucleare per tappare le perdite di petrolio nel Golfo del Messico.   Già, la notizia che giunge dalla Russia è sensazionale, ma nella sua follia può celarsi, forse, la soluzione del grave disastro ambientale innescato dalle falle della piattaforma petrolifera della British Petroleum, che sta causando ormai da giorni la marea nera al largo delle coste della Louisiana. Komsomoloskaya Pravda suggerisce agli Stati Uniti di correre il rischio di un bombardamento nucleare, con una percentuale di un fallimento di appena un 20%, per provare a tappare la fuoriuscita di petrolio nel golfo del Messico, che sta avvenendo a 5.000 piedi sotto la superficie marina. Questo, in base all'esperienza sovietica, che già in passato ha utilizzato armi nucleari almeno cinque volte per isolare i fuochi dei pozzi di gas.  Un'esplosione nucleare mirata potrebbe aiutare allo stesso modo ad isolare il canale di petrolio fuoriuscito dopo l'affondamento del 22 aprile scorso  dell'i

L'uragano Ida fa chiudere i rubinetti di gas e petrolio nel Golfo del Messico

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Le armate della Natura sono di nuovo in azione, flagellando qualsiasi cosa sbarri loro il passo. mentre la gente spaventata prende d'assalto i centri commerciali per rifornirsi di pile, torce elettriche, telefoni cellulari, caricabatterie, generatori, chiodi e martelli... tutto quel che occorre per affrontare l'emergenza. Già, l'uragano Ida, per ora una tempesta di categoria 2 , ha mietuto 124 vittime, in seguito a inondazioni e frane, nel El Salvador . Adesso sta scatenando la sua ira sull'isola del Nicaragua , dove 2000 persone sono state costrette ad evacuare. Molti sono senza energia elettrica. Con venti a 120 km orari l'uragano Ida si sta muovendo verso nord-ovest a 9 km / h e il Messico è il suo obiettivo. Ida può scaricare fino a 20 centimetri di pioggia nel paese. Compagnie petrolifere statunitensi stanno chiudendo la produzione e preparano a far evacuare i lavoratori dal Golfo. La Louisiana Offshore Oil Port (nell'immagine) , il solo il terminale ne