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Visualizzazione dei post con l'etichetta livello dei mari

Oibò! Il riscaldamento ha superato il punto di non ritorno

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Il nuovo rapporto sullo stato attuale del clima del US National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) informa che il riscaldamento dell'oceano supera il punto di non ritorno. Anche se i livelli di gas serra fossero azzerati, dicono i ricercatori, si prevede che gli oceani continuino a riscaldarsi. Il rapporto ha rivelato che i livelli del mare, i gas ad effetto serra, lo scioglimento dei ghiacciai, le tempeste tropicali e le temperature hanno toccato livelli record dello scorso anno, mentre la perdita di ghiaccio marino é continuata. I risultati sono basati sul lavoro di 413 scienziati indipendenti di 58 paesi. Greg Johnson, oceanografo presso il Pacific Marine Environmental Laboratory del NOAA , ha dichiarato: "Anche se dovessimo bloccare i gas serra ai livelli attuali, il mare  continuerebbe a riscaldarsi per secoli e millenni, e continuerebbe a scaldare e ampliare il livello del mare, che tenderà ad aumentare ." Il livello globale dei mari h

Le difese marine inventate dall'uomo non sono più adeguate alla forza delle tempeste

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Le difese marine inventate dall'uomo non sono più adeguate alla forza delle tempeste   Dalla Florida alla Costa del Sol, le costose difese dal mare stanno accelerando l'erosione delle spiagge e non riescono a proteggere le città costiere dalle crescenti maree. Lo sviluppo immobiliare costiero non solo sta creando spiagge meno accessibili ma sta distruggendo anche le coste marine. L'allarme arriva dalle violente tempeste atlantiche e del Pacifico di questi giorni dove enormi onde hanno spazzato via spiagge e distrutto muri di cemento in Europa, Nord America e le Filippine. Ora, gli ingegneri pensano di costruire mura più alte per difendersi dalle terribili tempeste invernali e dall'innalzamento del livello dei mari. Lo affermano ricercatori nel Regno Unito e negli Stati Uniti avvertendo che lo sviluppo immobiliare di mura e dighe nei pressi di spiagge sta lentamente erodendo le coste di tutto il mondo. In un nuovo libro intitolato The Last Beach , Andrew Co

Il Canyon sommerso delle meraviglie

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Siamo nel XXI secolo. Credevamo di aver esplorato ogni angolo della Terra. Ed ecco invece la rivelazione che ti lascia di stucco. Si tratta, almeno per ora, di una scoperta impossibile da vedere ad occhio nudo. E' stata necessaria la potente tecnologia della NASA per individuare quello che deve essere uno spettacolo unico e affascinante: un vero e proprio Canyon sommerso! Groenlandia, al Polo Nord. Ecco l'enorme canale 750 chilometri scavati nella roccia, profondità quasi un chilometro. Numeri che superano di gran lunga Gran Canyon. Ad intercettare il fiordo sono stati i potenti e sofisticati radar che grazie ai sensori hanno potuto guardare attraverso il ghiaccio polare, che qui raggiunge uno spessore di 3 km. Il Canyon è il risultato inaspettato della più estesa missione della NASA, che prosegue da 6 anni e che cerca di capire quanto e come i ghiacciai si stiano lentamente sciogliendo. Tuttavia, la possibilità che questo enorme canale possa tornare alla luce é s

Poli: un equilibrio perfetto e straordinario

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Sulla costa ovest della Groenlandia si sta spiando da 5 anni i movimenti di un  gigante di ghiaccio.  E' il ghiacciaio che si muove più rapidamente in tutta l'Artide ritirandosi ad una tale velocità d' apparire ogni anno ai ricercatori con un profilo differente. Nel solo mese di luglio lo scorso anno 7 dei suoi chilometri quadrati si sono staccati finendo in mare, una porzione di ghiaccio grande come metà dell'isola di Manhattan, che ha fatto arretrare il ghiacciaio di quasi due chilometri. Sul  versante opposto, invece, nell'Antartico, masse di acqua si stanno formando in ghiaccio, dovuto probabilmente all'immissione di acqua fredda proveniente dal Polo Nord. Un equilibrio perfetto e straordinario donatoci dal nostro Creatore e di cui dovremo tener conto. Immagine:  wallpaperskd.com

Clima: addio stagioni di una volta

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Ce ne siamo già resi conto da un pezzo che qualcosa nel clima è irrimediabilmente mutato. I cambiamenti climatici così repentini, freddo, caldo, nubifragi, venti... sono considerati ormai una prassi nel nostro modo di vivere quotidiano, così quanto affermano l' Ipcc e la Banca mondiale non ci sorprende più di tanto. Secondo l'ultimo rapporto della World Bank tra cinquant'anni tra il gennaio e l'agosto non ci saranno sostanziali differenze. Nel giro di pochi decenni la temperatura media del clima potrebbe aumentare di 4°. E non è poco, se si pensa che rispetto all'ultima era glaciale  quando l'Europa era completamente sepolta sotto montagne di ghiaccio, la temperatura media globale era al di sotto di quella attuale di appena 5, 7 gradi. Una temperatura di quattro gradi più alta causerà ondate di calore estremo, una flessione delle scorte alimentari e un aumento del livello del mare che metterà a rischio milioni di persone. Se da un lato questo camb

Elezioni americane: Mitt Romney e il global warming

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A poche ore dalle elezioni negli Stati Uniti il candidato repubblicano Mitt Romney continua imperterrito nelle sue ormai proverbiali gaffes, prendendosela stavolta, dopo il drammatico passaggio dell'uragano Sandy, con gli effetti distruttivi del global warming. Negli ultimi giorni prima del voto, due gruppi di attivisti ambientalisti, eseguono annunci televisivi basati sulle sprezzanti osservazioni di Romney sui cambiamenti climatici. Gli attivisti stanno seguendo il candidato in campagna elettorale, asfissiandolo in ogni dove con domande sui cambiamenti climatici. I due nuovi annunci anti-Romney vedono il candidato repubblicano alle prese con osservazioni fuori luogo sull'innalzamento del livello del mare e sul riscaldamento globale con scene di devastazioni dopo il passaggio di Sandy. " Io non sono in questa gara per rallentare l'ascesa degli oceani o per guarire il pianeta ", dice un Romney dall'aspetto rilassato e divertito. Gli attivisti hanno

Il futuro prossimo? Waterworld !

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Ricordate Waterworld , il film post apocalittico con   Kevin Costner del 1995? Ebbene, in quel film si narra delle traversie di un marinaio in  un futuro (attorno al 2500) in cui le calotte polari  si sono completamente sciolte, e il livello del mare è salito di molte centinaia di metri, lasciando l a maggior parte della Terra sott'acqua. Rammento bene quel film e quello che più mi è rimasto impresso, che a ben riflettere, in questi giorni in cui Caronte la fa da padrone preferirei, è quell'immensa distesa di mare... Scherzi a parte! Purtroppo per gli scienziati l'innalzamento del livello del mare dal riscaldamento globale è inarrestabile. Una nuova ricerca indica che non importa ciò che è stato e sarà fatto per fermare il riscaldamento globale, il livello del mare continuerà a salire per parecchi secoli.  L ' articolo dei ricercatori dello U.S. National Center for Atmospheric Research, U.S.  organismo di ricerca sul clima e il Centre for Australian Weather

Speciale RIO + 20: si comincia col pensare ai trasporti nei paesi in via di sviluppo

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Dal nostro inviato a Rio de Janeiro John Keyman Dopo la  sessione plenaria di ieri e il prevertice dei giorni precedenti che è servito per mettere a punto le argomentazioni da presentare, oggi si è aperto ufficialmente presso   il Riocentro  Convention Center, in Avenida Salvador Allende 6555, la Conferenza Rio +20  sullo sviluppo sostenibile.   Più  di 50.000 persone e rappresentanti di oltre 120 paesi sono riuniti a Rio de Janeiro per l'apertura ufficiale della Conferenza.  Gli argomenti trattati includono la distruzione della foresta pluviale, le barriere coralline evanescenti, l'appropriazione di terre, il bisogno di sicurezza alimentare, l'acqua pulita, il ruolo delle donne nella produzione di cibo, l'acqua potabile, l'accesso all'energia, il sistema di trasporti ostruiti, l'occupazione e lo sviluppo sostenibile quale arma per combattere la povertà. In una manifestazione programmata per la Conferenza delle Nazioni Unite,  sul  Rio Flamengo

Fuga da Kiribati

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L'arcipelago nel Pacifico di Kiribati, appena sotto l'equatore, al centro del dibattito sui cambiamenti climatici in quanto molti dei suoi atolli vengono sommersi dall'acqua del mare, temendo, appunto, che il cambiamento climatico possa spazzare via l'intero arcipelago, ha costretto i suoi leader a prendere in considerazione un piano di backup insolito: spostare la popolazione alle isole Fiji. Il Presidente di Kiribati Anote Tong ha dichiarato all'Associated Press che il suo gabinetto ha approvato un piano per comprare circa 6.000 ettari sull'isola principale delle Fiji, Viti Levu. Ha detto che la terra fertile, messa in vendita da un gruppo di chiesa per circa 9,6 milioni di dollari, potrebbe fornire una polizza assicurativa per i 103.000 abitanti di Kiribati, anche se si spera che non venga mai quel giorno per tutti di andarsene. Tong ha detto che alcuni villaggi si sono già trasferiti in quanto ci sono stati sempre più casi di acqua di mare contaminanti

Isole Barbados: la risposta all'innalzamento del livello del mare

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Come la maggior parte dei suoi vicini nei Caraibi di lingua inglese, la principale risorsa economica delle Barbados è la sua zona costiera.  Non è quindi una sorpresa che l'instabilità costiera a causa dei cambiamenti climatici e un aumento della frequenza delle catastrofi abbia catturato l'attenzione dei funzionari della piccola isola, dove spiagge di sabbia, barriere coralline e di altri ecosistemi costieri distribuiti lungo 97 km di litorale e un clima caldo tropicale creano le condizioni ottimali per l'industria del turismo. La zona costiera è centrale anche per la vita sociale e ricreativa della popolazione dell'isola, che attira più di un milione di persone per le sue spiagge ogni anno. Ma funzionari ambientali e governativi dicono che il cambiamento climatico sta influenzando ed ha il potenziale per modificare gravemente il Paese, modificando la frequenza e la gravità degli attuali pericoli costieri, assieme ai nuovi pericoli quali l'aumento del livello

Durban: ci sarà forse uno straccio di accordo in zona Cesarini? Chissà!

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Già un paio d'anni fa il governo delle Maldive, in un atto propagandistico, indisse un Consiglio dei Ministri in una originale riunione tra il presidente delle Maldive Mohamed Nasheed e il suo gabinetto, sotto la superficie del mare al largo della laguna Girifushi, tenutasi a sei metri di profondità, utilizzando i segnali a mano per comunicare tra loro, tra bolle che fuoriuscivano dalle maschere subacquee e pesci che nuotavano attorno. La riunione, che mirava ad attirare l'attenzione sul timore dell'aumento del livello degli oceani, è tuttora un grido d'allarme che potrebbe accadere se il cambiamento climatico non verrà controllato. Il nemico numero uno da combattere, cioè il riscaldamento globale, minaccia  almeno 15 stati arcipelago nel Pacifico, secondo quanto riporta un nuovo rapporto australiano. Paradisi naturali come le Figi, Papa nuova Guinea, le isole Salomone rischiano di essere sommerse entro 80 anni. E l'allarme si spinge sino in Sud Africa, a Durba

Che succede se una nazione insulare viene sommersa dalle acque?

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The Australian Climate Commission avverte che il livello del mare nel mondo potrebbe aumentare di 1 metro entro la fine del secolo. Nella sua prima relazione la Commissione  afferma che il pianeta si va riscaldando più velocemente che mai. Il governo australiano ha accolto con favore questo rapporto poichè è in cerca del sostegno pubblico per la sua proposta sul carbon tax , la tassa ambientale che grava sul contenuto di carbonio dei combustibili. La Commissione indirizza un forte rimprovero a coloro che mettono in dubbio che le emissioni delle attività umane siano la causa del riscaldamento global e denuncia i tentativi e le intimidazioni verso gli scienziati del clima che sostengono queste tesi. Ma cosa potrebbe accadere alla sovranità di una nazione che affonda letteralmente nell'oceano? Questa è una delle domande che cominciano a porsi in molti, specie quelle molte nazioni insulari minacciate dai livelli del mare. Negli ultimi decenni il livello dei mare è aumentato di

Cancun: la voce dei paesi più vulnerabili

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Con la speranza che gran parte della popolazione mondiale possa riuscire a vincere sui grandi della Terra, il premier keniano Raila Odinga , molto popolare in Kenia col nome di Agwambo , ha convocato una riunione con tutti i paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici, decisi anche loro, come alcuni paesi poveri ed emergenti, a far sentire la loro voce a Cancun .   Gli stati poveri, piccoli e vulnerabili rappresentano circa 80 nazioni che Odinga ha unito in un blocco comune, il quale chiede di limitare il più possibile la temperatura del pianeta, magari in un nuovo trattato climatico. Sono piccoli Stati insulari, che temono di essere cancellati dalla carta geografica, per via  dell'innalzamento del livello dei mari, dovuto allo scioglimento dei ghiacciai in Groenlandia e in Antartide. Proprio perchè il cambiamento climatico minaccia l'intera umanità, ogni nazione si è avvicinata ai colloqui con i suoi interessi nazionali strategici in mente. " E perchè il Kenia

La geoingegneria non è di grande utilità nella lotta contro i cambiamenti climatici

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La geoingegneria non è di grande utilità nella lotta contro i cambiamenti climatici, specie per il livello dei mari in aumento   Anche i metodi più estremi di geoingegneria non riusciranno a fermare l'avanzata del mare dovuta al cambiamento climatico. Questo è quanto suggerisce uno studio, che parla di ben 150 milioni di persone che potrebbero essere colpite dall'innalzamento dei livelli dell'oceano da 30cm a 70cm entro la fine di questo secolo. Ciò potrebbe produrre gravi inondazioni delle zone basse costiere, tra cui alcune delle più grandi città del mondo. Il team, guidato da John Moore , della Beijing Normal University , Cina ha pubblicato lo studio sulla rivista PNAS. Per combattere il riscaldamento globale, dice il ricercatore, la gente ha bisogno di concentrarsi sulla forte riduzione delle emissioni di gas serra e non fare troppo affidamento sulle proposte di metodi di geoingegneria. " Sostituendo la Geoingegneria al controllo delle emissioni sarebbe

Stati Uniti: la Scienza esorta il governo a prevedere "adattamenti alle ondate di calore"

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La scorsa settimana il National Academies of Sciences ha rilasciato il suo vasto rapporto sulla scienza del clima, dichiarando che prove evidenti dei cambiamenti climatici, sottolineano la necessità di iniziative nella riduzione delle emissioni e il bisogno di dare inizio ad "adattamenti" agli effetti.  Le conclusioni dello stress all'adattamento, evidenziano che il cambiamento climatico oggi sta influenzando gli Stati Uniti e per questo bisognerebbe iniziare a intraprendere azioni serie per adattarsi a questi e ai futuri effetti. Attraverso gli Stati Uniti, gli impatti del cambiamento climatico sono già evidenti. Alcuni eventi meteorologici estremi come le ondate di calore sono diventati più frequenti e intensi, i freddi estremi sono diventati meno frequenti, ed i modelli delle precipitazioni sono probabilmente cambiati. Per esempio, la percentuale di precipitazioni che cade come pioggia, piuttosto che come neve è aumentata in tutti l'Stati Uniti occidentali. I

Golgo del Bengala: l'isola che non c'è più

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Tra i due litiganti... ci ha messo lo zampino il global warming.   India e Bangladesh si contendevano da anni New Moore Island , un isolotto disabitato alla confluenza del fiume Hariabhanga nel golfo del Bengala, conosciuto anche come  South Talpatti Island, il cui territorio era stretto tra le acque dell'Oceano Indiano e i fiumi provenienti dal continente gonfiati dallo scioglimento dei ghiacciai himalayani. La piccola isola, larga 3 chilometri e lunga 3,5, ad appena poco meno di due metri sul livello del mare, pomo della discordia tra India e Bangladeh, è sparita improvvisamente, come confermato dalle immagini satellitari e da ricognizioni marine e dalle dichiarazione rilasciate dagli scienziati del School of Oceanographic Studies in Calcutta, i quali avevano notato un allarmante incremento dei livelli del mare nella Baia del Bengala negli ultimi dieci anni. New Moore Island non è la prima isola ad essere inghiottita dall'Oceano indiano. Un'altra vicina isola, Loha