Una nuova isola di spazzatura galleggiante nell'Oceano Atlantico

In molti hanno sentito parlare del Great Pacific Ocean Garbage Patch, ma pochi sanno che anche l'Atlantico vanta il suo bel Golem civilizzato, capace di provocare effetti disastrosi qualora sfuggisse di mano...

Il variegato minestrone di spazzatura si trova a centinaia di chilometri al largo della costa nord-americana. Sebbene ne sia sconosciuta l'effettiva portata, si sa che copre uno spazio tra i 22 e i 38 gradi di latitudine nord, circa la distanza fra Cuba e la Virginia.

Come accade per il Golem del Pacifico, la plastica può circolare nell'Oceano Atlantico per anni, portando con se rischi certi per la salute di pesci, uccelli marini e altri animali marini, che accidentalmente mangiano i rifiuti.

Lo studio è stato svolto con il sostanzioso contributo di 7.000 allievi in Legge, che hanno fatte ricerche in viaggi appositi, i quali hanno potuto catalogare i reperti  in un catalogo che contiene la plastica galleggiante nell'Oceano, strettamente intrecciata con le piante e gli animali alla deriva. Minuscoli pezzi di spazzatura, ciascuno grande una decima parte di un fermaglio per fogli, costituiscono la maggior parte dei detriti, è stato detto in un incontro presso l' American Geophysical Union's 2010 Ocean Sciences in Portland, Oregon, promotrice dell'iniziativa.

In alcuni luoghi gli studenti hanno trovano più di 200.000 frammenti per chilometro quadrato (520.000 pezzi per miglio quadrato). La stragrande maggioranza provengono da prodotti di consumo, gettati in discariche a cielo aperto o sono gettati in strada... da chiunque di noi.

Sulla similare superficie del Great Pacific Ocean Garbage Patch, il primo  accumulatore dei residui della nostra civiltà, sono stati trovati 750.000 frammenti di plastica per chilometro quadrato (1,9 milioni di frammenti per ogni miglio quadrato), ha osservato il chimico marino  Giora Proskurowski, del Sea Education Association. Ma è solo una parte del totale, ha aggiunto, perché le onde spesso portano la plastica nel fondo, ad almeno 65 piedi (20 metri) sotto la superficie.

Fonte e immagine by news.nationalgeographic.com

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