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Visualizzazione dei post da marzo, 2013

Giovani, abbiate il coraggio di osare!

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Ci attendono al varco. Stanno solo aspettando di veder passare il cadavere di quello che fu il Bel Paese per poi rubarcelo definitivamente. Non ci sono riusciti per secoli ma ci hanno provato in tutti i modi col tintinnio delle lame affilate e col tuono dei cannoni. Adesso, adottando una guerra subdola, quella della finanzia, hanno trovato il il modo d'impoverirci e stanno quasi per farcela. I nostri nemici sono sempre  gli stessi, i paesi del nord Europa e la Francia, con la Germania in testa, che si fingono amici dietro lo scudo dell' Unione europea ma mirano alle meraviglie del Bel paese come han sempre fatto. Un tempo nel nostro paese c'era il dualismo tra Guelfi e Ghibellini, oggi c'è quello tra centrodestra e centrosinistra che da un ventennio, a forza di darsele tra loro, non han fatto altro che trascurare le cose più importanti, quelle che avrebbero dato più sviluppo alle imprese e più lavoro alla gente, oltre che dignità alla nazione. Ma così non è sta

Papa Francesco, il papa che vuole una chiesa più povera

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Bene!  Finalmente abbiamo il nuovo Papa Jorge Mario Bergoglio, che si è dato un nome dall'evidente sapore evangelico:  Francesco , perché è l'uomo della pace e vorrebbe "una Chiesa povera e per i poveri!". Se Papa Giovanni Paolo II veniva da un paese lontano, il nuovo Papa salito al soglio pontificio quale successore del dimissionario Benedetto XVI " è stato preso dai suoi fratelli cardinali quasi alla fine del mondo ",  dall'Argentina. Prima volta di un papa delle Americhe, quella del sud, la più povera, che conta 420 milioni di cattolici. E forse ce n'era bisogno, considerando come la povertà da quelle parti sia una realtà orribilmente palpabile in ogni dove. Papa Francesco è anche un gesuita. Ad maiorem Dei gloriam , per la maggior gloria di Dio, è il motto dei gesuiti. Castità, povertà, obbedienza.  Sono questi i cardini su cui poggia la Compagnia di Gesù, fondata nel 1534 a Parigi da un ex soldato di nobile famiglia basca Ignazio

Il vuoto di potere ci fa stare sulle spine

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L'anno corrente, iniziato esattamente da 64 giorni, sta mano a mano annunciandosi per quello che è: l'avverrarsi di un totale sconvolgimento di alcune grandi questioni in ballo (politica, religione : elezioni politiche, Beppe Grillo e dimissioni del Papa) ci pongono davanti questioni importanti. Dice il Sole24Ore , un periodo che si annuncia turbolento, forse drammatico; un periodo nel quale le forze politiche, oltre che a combattersi in una troppo lunga campagna elettorale, dovranno preoccuparsi di dare qualche indicazione agli italiani su come intendono proteggere lo Stato dai rischi ricorrenti di dissesto finanziario . Il vuoto di potere ci fa stare sulle spine. E in questa difficile partita, Roma e l'Italia intera rimane per la prima volta senza governo, con un papa che si è dimesso e con il semestre bianco, cioè il periodo finale del mandato del Presidente della Repubblica. " Nella stesura dei costituenti dell'articolo 88 della Costituzione, il prim