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Blood coltan

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I diamanti sono sempre stati simbolo di ricchezza, potere e romanticismo, anche se poi non tutti questi straordinari gioielli dovrebbero finire sugli anelli di fidanzamento, se non se ne conosce la provenienza certa. In Africa, ma anche altrove, la strada dei diamanti è irta di insidie, pericoli e sangue. Stessa strada sta percorrendo il coltan (da cui deriva il tantalio , un materiale strategico che viene usato principalmente come conduttore nell’industria spaziale ed elettronica), minerale assai meno nobile del diamante, che allo stato grezzo si presenta in forma di ciottoli e pietre, che vengono poi pestati in un mortaio e trasformati in una finissima polvere nera debolmente radioattiva pronta per essere spedita all’estero, assieme ad oro e diamanti, sulle rotte dove si incrociano con le missioni degli aerei bianche delle nazioni unite, della Croce Rossa e delle agenzie umanitarie.

Oro, coltan e potere nell'attuale crisi in Congo

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Nell'attuale guerra in Congo non esistono eroi o patrioti con la stampella in mano ma esistono solo mercenari che mirano indiscutibilmente alle ricche risorse intorno alla regione dei Grandi Laghi  (ICGLR), che comprende il Congo, il Ruanda ed è presieduto dall'Uganda. Per affrontare la ribellione in Congo capitanata dal ricco generale Bosco Ntaganda, a capo dei ribelli del Congolese Revolution Army (CRA), meglio conosciuto con l'acronimo di M23 che prende il nome dall'accordo di pace del 23 marzo 2009, che pose fine alla precedente rivolta nel 2009, accordo che per i ribelli il governo del Presidente Kabila ha violato, Congo, Rwanda e i loro vicini dei Grandi Laghi hanno concordato nel mese di luglio un piano che ha sollevato le tensioni nella regione e migliaia di civili sfollati. I combattenti ribelli, per lo più provenienti dal gruppo di minoranza etnica Tutsi, accusano il presidente Kabila di non concedere loro posti nell'esercito, in linea con l'acco

Congo: una sporca guerra all'insegna dei nostri piaceri quotidiani.

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Nella Repubblica Democratica del Congo, ancora una volta, la vita di tante persone è appesa ad un filo. Dalle notizie che giungono dal tormentato paese africano, in almeno 5 villaggi della zona di Ikobo e Kisimba, da più di una settimana, centinaia di famiglie fuggono gli abusi delle FDLR , un gruppo ribelle noto per i suoi abusi contro civili congolesi e i suoi legami con gli autori del genocidio del 1994 in Ruanda. La popolazione in fuga si dirige verso località situate a sud di Lubero . Questi movimenti in massa delle popolazioni sono dovuti a parecchi casi di saccheggi e uccisioni avvenuti a seguito delle operazioni militari condotte dalle FARDC contro le FDLR. A confermare ciò, un rapporto dell’alto commissariato Onu per i diritti umani denuncia le barbarie della guerra civile e parla di almeno 303 civili stuprati, alcuni anche molte volte, negli attacchi delle fazioni armate tra il 30 luglio e il 2 agosto.  "Sono venuti con le torce, quando sono entrati i Kandash ci

Il secolo del dragone

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Ma quale dragone, è diventato un formicone! PRIMA PARTE Il XXI secolo , nel quale siamo da non molto addentrati, riserverà certamente molte sorprese all'umanità. Non è un caso che proprio all'inizio del secolo ci sia stato l 'undici settembre , il quale in un certo senso, sta a rappresentarne il declino della potenza americana. Da allora, la cosa che più è balzata agli occhi, è stata (e sarà per molto tempo) la predominanza sempre più massiccia dei cinesi sull'economia globale (possiede oltre un trilione di dollari di debito pubblico americano) , nonchè il loro incessante e mostruoso rifornimento di risorse naturali, specie, dall' Africa, di cui sono i secondi consumatori al mondo di petrolio. Come fanno le formiche operaie che procacciano il cibo per l'inverno alla comunità, così la Cina fa grandi provviste nel continente nero, ripagandolo con la costruzione di nuove strade, scuole, finanziamento di numerosi progetti, offerte di credito per tutto il contine

Congo: un saccheggio dietro l'altro

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Secondo il Fondo monetario internazionale (FMI), circa un quinto della popolazione congolese dipende dal lavoro delle miniere. Una minima parte lavora nei ricchi giacimenti di rame del Katanga, nel sudest del Paese, mentre la parte restante è occupata per lo più nel settore diamantifero, quasi ad appannaggio esclusivo del colosso mondiale dei diamanti De Beers , il quale - notizia di questi giorni - ha deciso di congelare i progetti di esplorazione nel paese. Lo Stato africano, grande ottanta volte il Belgio, che lo ha dominato per circa un secolo, tra le ricchezze del sottosuolo possiede anche topazio, magnesio, oro, cassiterite, che si è cominciata a estrarne in gran quantità e venderla illegalmente per la forte richiesta di stagno, indispensabile nella saldatura dei circuiti integrati. La Repubblica democratica del Congo (RDC), secondo Paese dell'Africa per estensione territoriale, contiene forse la più ricca concentrazione di minerali e metalli preziosi sul pianeta, in cui l