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Carbone: il problema esiste e bisogna risolverlo con urgenza.

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Dopo più di due secoli dalla Rivoluzione industriale, il carbone produce la metà di tutte le emissioni globali di anidride carbonica. La Cina brucia più carbone del resto del mondo messo assieme. Tra il 2005 e il 2013, nuove centrali a carbone in Cina hanno aumentato di una volta e mezzo l'intero consumo del secondo consumatore di carbone, gli Stati Uniti. Gli economisti prevedono che entro il 2040, le esigenze di produzione di energia della Cina sarà il 50 per cento più grande di oggi. Ciò porterà le emissioni globali di gas a effetto serra legate all'energia da carbone ben oltre il 60 per cento, neutralizzando gli sforzi compiuti dalla maggior parte degli altri Paesi sulla riduzione delle emissioni. Ma c'è un problema molto più urgente di fronte ai tantissimi cinesi ma anche a tanti altri che vivono nei Paesi in via di sviluppo. Bruciare il carbone emette ossidi di azoto e di zolfo, che insieme al particolato che uccide i polmoni continua ad abbassare decenni di vita

La difficile riduzione dei gas a effetto serra nel comparto Alimentare

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Secondo un nuovo rapporto, l'industria alimentare si troverà ad affrontare una sfida difficile nella produzione di cibo a sufficienza per nutrire la crescente popolazione mondiale, limitando nel contempo l'impatto sull'ambiente. Dalla produzione al consumo il settore Alimentare contribuisce tra il 19 e il 29% del totale gas a effetto serra mondiale (GHG). Questi livelli, dice il rapporto, sono insostenibili nel lungo periodo ma la riduzione delle emissioni di tutto il comparto alimentare, può essere raggiunta solo con uno sforzo collettivo da parte di tutti gli attori coinvolti. Secondo l'economista Trevor Donellan : " ridurre le emissioni di gas da produzione alimentare a livello globale non sarà facile. La domanda alimentare è legata alla popolazione e la crescita del reddito, che continueranno ad aumentare nei prossimi decenni. Inoltre le emissioni di gas serra agricoli prodotte attraverso complessi processi produttivi, non sono raffrontabili con quelli de

Exploit nella crescita di gas metano rilasciato dal bestiame

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Le emissioni di gas a effetto serra provenienti dall'agricoltura, silvicoltura e pesca sono quasi raddoppiate nel corso dell'ultimo mezzo secolo e potrebbero aumentare di un altro 30 per cento entro il 2050. Così sostiene un nuovo rapporto, della FAO, che ha analizzato le emissioni di gas a effetto serra provenienti dall'agricoltura, dalla silvicoltura e sfruttamento delle terre ( AFOLU ). Dal rapporto si evince che la più grande fonte di emissioni è stata la fermentazione enterica dei ruminanti - metano rilasciate dal bestiame. Questo ha rappresentato il 39% delle emissioni del settore nel 2011 ed è aumentato dell' 11% tra il 2001 e il 2011. Per la FAO le emissioni da produzione vegetale e animale è cresciuto da 4,7 miliardi di tonnellate equivalenti anidride carbonica nel 2001 a oltre 5,3 miliardi di tonnellate nel 2011, con un incremento del 13 per cento. Nel 2011, quasi la metà (45 per cento ) delle emissioni di gas a effetto serra è venuto dall&#

Durban: si prevedono defezioni importanti sulla conferenza del clima

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Dal nostro inviato a Durban John Keyman   Con l'avvio dei negoziati sul clima a Durban, l'attenzione è focalizzata sul probabile ruolo dei gruppi dei paesi importanti. L'esito della conferenza sul clima delle Nazioni Unite sarà in gran parte decisa dal gioco di forze tra il Basic (Brasile, Sud Africa, India e Cina) , gruppo formato due anni fa, l' Unione europea , e The Umbrella Group dei paesi sviluppati, guidati dagli Stati Uniti e composto da Russia, Giappone, Canada, Australia e altri che si oppongono ad impegni giuridicamente vincolanti sul clima. Per il primo di questi gruppi sono fondamentali tre punti: la pressione sui membri di intraprendere gli impegni vincolanti nell'immediato futuro (che si oppone a causa del suo status in via di sviluppo) , il destino del Protocollo di Kyoto, l'unico efficace accordo legale sul clima e le prestazioni dei paesi sviluppati del nord del mondo per quanto riguarda i loro impegni per finanziare le azioni climatiche

Referendum, nucleare, effetto serra e il risveglio dei vulcani

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Sebbene io sia favorevole al nucleare, forse è meglio che sia andato così il referendum, anche se ciò comporterà inevitabilmente ad un aumento dei combustibili fossili, prima che le energie rinnovabili, delle quali il governo si occuperà più largamente, possano mostrare la loro piena capacità. Ma so anche che i combustibili fossil i (gas e carbone) sono gli artefici dell'effetto serra che sta ingabbiando il nostro pianeta e ciò potrebbe causare effetti disastrosi anche nel nostro paese. Inoltre, se mi metto a pensare a quello che sarebbe potuto accadere qualora qualche mostruoso evento della natura, mai così frequenti come negli ultimi tempi, prendesse di mira il Mediterraneo, un semplice lago rispetto agli oceani... beh, un brivido mi corre lungo la schiena. Allora, mi fa essere ancora più contento che il si abbia prevalso sul no , a proposito del refrendum sul nucleare. Ora facciamo un esempio: se mettiamo a bollire sul fuoco due pentole, una grande, che rappresenta l'

Il nucleare che deve scomparire dalla faccia della terra

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Il problema delle centrali ad energia nucleare va di pari passo con la tecnologia, negli utimi anni sempre più avanzata. Per cui, pare davvero inconcepibile che vi siano ancora in circolazione reattori nucleari della I e II generazione, risalenti agli anni '70 e '80. Proprio perchè viene spesso associato alla nefasta esperienza atomica su Hiroshima e Nagasachi, il nucleare civile stenta a imporsi, pur sapendo che l'energia nucleare è pulita e risolverebbe i problemi del pianeta, sempre più alle prese con un effetto serra che si traduce poi in repentini cambiamenti climatici (uragani, siccità, nevicate, nubifragi, piogge, inondazioni...) sempre più d'intensità maggiori. Purtroppo, finchè in circolazione ci saranno ancora vecchie centrali, si capisce perchè il nucleare venga visto con molta preoccupazione. Ad esempio, in Pakistan vi sono due reattori principali utilizzati per la produzione di energia : l'impianto di affinamento sulla costa vicino a Karachi (

Energia: il risparmio che uccide 2

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Post precedente: il risparmio che uccide 1 La storia  suggerisce che il nucleare uccide raramente e provoca poche malattie. Secondo una serie di analisi fare l'elettricità dal nucleare risulta essere meno dannoso per la salute umana, che ottenerla con carbone, petrolio o con gas naturale. Questo è ancor più vero, se i probabili  effetti dei cambiamenti climatici dovessero peggiorare. Ebbene, secondo una ricerca del Washington Post, risalente a un paio di anni fa,  quindi prima del terremoto in Giappone e dell'incidente di Fukushima,  l'incidenza dell'energia sulla salute vedeva al primo posto il carbone, poi il petrolio, seguiti da biomasse e nucleare. Il nucleare, nonostante la psicosi e le preoccupazioni che si porta dietro, è l'energia  che da meno danni accertati di morti e malattie gravi, ed il dibattito su di esso non è mai scomparso, in quanto è sempre stato una fonte di energia molto controversa e pericolosa, spesso associata mentalmente alle bombe a

China National Highway 110: l'infernale autostrada

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Un eccezionale e sfibrante ingorgo sta mettendo a dura prova la pazienza di milioni di cinesi che per andare a lavorare si trovano costretti a percorrere l'ormai famigerata China National Highway 110 , l'autostrada a nord di Pechino che collega il Tibet alla capitale, lungo una direttiva su cui decine di migliaia di camion e di automobili ( che consumano un carburante non raffinato adeguatamente) , si muovono ogni giorno.   Un ingorgo lungo 120 chilometri , con un gran via vai di mezzi pesanti carichi di carbone provenienti dalle miniere del nord (nelle quali si lavora a tempo pieno) e dalla regione autonoma della Mongolia, dove, forse, per via della limitazione della produzione di carbone illegale, è aumentata la domanda di carbone prodotto illegalmente. Il carbone in Cina, che è il principale produttore ( 2,8 miliardi di tonnellate di carbone nel 2009) e consumatore (ne ha importato anche più di 100 milioni di tonnellate) al mondo , copre circa il 70% del fa

Il green restyling del caro vecchio Empire State Building

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Un gran bell'affare per Anthony Concepcion , che nel green restyling   del più famoso grattacielo del mondo, l' Empire State Building di New York , deve occuparsi di adattare o sostituire ciascuna delle 6.514 doppie finestre in doppia lastra di vetro (26.056) le quali, evitando l'impatto ambientale del trasporto delle nuove finestre e di quelle vecchie al riciclaggio, porterà ad un risparmio di circa 2.300 dollari per ogni finestra. Secondo un sondaggio condotto dalla American Institute of Architects , i 1.454 metri dell'Empire State Building, lo hanno reso l'edificio preferito dagli americani ed una delle attrazioni più amate del mondo.  Il grattacielo, che per quattro decenni (sin dal suo completamento nel 1931, soppiantato poi dal 1972 dalle celebri torri gemelle del World Trade Center a cui toccò il tragico destino) , è stato l'edificio più alto del mondo, ancora una volta, dopo l' 11 Settembre è diventato il più alto di New York City e New York

L'EPA detta le regole sul controllo dei sei gas serra responsabili del riscaldamento globale

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Mercoledì scorso, l' EPA (Environmental Protection Agency) , per la prima volta, ha compiuto dei passi in avanti per il controllo delle emissioni responsabili del riscaldamento globale provenienti da centrali elettriche, fabbriche e raffinerie. La proposta di EPA richiederebbe a chi inquina di ridurre sei gas di serra mediante l'installazione della migliore tecnologia disponibile e migliorando l'efficienza energetica ogni volta che un impianto viene modificato o sviluppato. La regola si applica a tutti quegli impianti industriali che emettono almeno 25.000 tonnellate di gas di serra l'anno. Queste fonti di grandi dimensioni sono responsabili per il 70 per cento delle emissioni di gas a effetto serra - principalmente anidride carbonica dalla combustione di combustibili fossili - che vengono rilasciati negli Stati Uniti. " Usando il potere e l'autorità del Clean Air Act , possiamo cominciare a ridurre le emissioni di gas a effetto serra dalle nazioni che

Riscaldamento globale: una partita da vincere

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La grande sfida che l’umanità si trova ad affrontare in questo XXI secolo consiste nel vincere la partita sul riscaldamento globale, per preservare le future generazioni e far ritornare il pianeta Terra a respirare senza troppi affanni, perchè se alcune cause sono di origine naturale molte altre sono di origine umana. Il futuro del pianeta è a rischio e di tempo per correre ai ripari n’è rimasto poco, questo è quanto ha detto Obama ieri all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in corso al Palazzo di vetro , mentre Ban Ki-moon denuncia la lentezza glaciale dei negoziati per arrivare ad un trattato internazionale che vada a sostituire l’ormai obsoleto Protocollo di Kyoto . Anche la Cina interviene nel dibattito, dicendo di essere disposta a fare la sua parte. Gas a effetto serra, deforestazione ed inquinamento dipendono anche dallo sviluppo economico. Quei Paesi come la Cina che costruiscono numerose centrali a carbone potrebbero usare energia verde per non aumentare l’anidrid

L'acqua in bottiglia non sempre è sana e sicura

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In base a ricerche effettuate da Business Monitor International (BMI), l'acqua in bottiglia è in più rapida crescita a livello mondiale tra la categoria delle bevande. Essa vale più di 1,7 miliardi di dollari all'anno con una previsione di crescita media annua del 25% per i prossimi 10 anni. Si prevede che durante la Coppa del mondo 2010 in Sud Africa , il consumo dell'acqua in bottiglie toccherà i 568 milioni di litri. Tuttavia, se la gran parte delle acque in commercio sono di alta qualità, alcune marche sono invece contaminate in maniera significativa. Dato che i consumatori sono sempre più preoccupati del rischio inquinamento e contaminazione delle loro acque potabili, sempre più persone si rivolgono all'acqua in bottiglia, come una sicura e sana alternativa. Ma non tutte le acque in bottiglia sono sane e rispettose dell'ambiente. Secondo un'approfondita ricerca condotta dal Natural Resources Defence Council (NRDC) , che ha effettuato dei test su 1000 bott

Il biogas nell'ambiente urbano

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Nella cittadina tedesca di Lunen, poco distante da Dortmund, grazie ad una rete di cogeneratori e a un sistema di teleriscaldamento, il biogas da scarti agricoli fornirà elettricità e calore a 26mila abitazioni. E' questo un esempio di come questa fonte energetica pulita può integrarsi nell'ambiente urbano, sfruttando appieno i vantaggi della cogenerazione attraverso il teleriscaldamento E' la prima volta che il biogas, considerato la fonte rinnovabile rurale per antonomasia, viene utlilizzato per produrre elettricità in città. Tutto ciò consentirà di ridurre l'inquinamento ambientale e quindi l'effetto serra. Fonte: theglobalwarmingame.blogspot.com

Stati Uniti: la prima legge sul clima

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L’Ame­rica di Barak Obama svolta pagina e dà il via a una rivoluzione, che affronta il problema del global warming , cambiando il modo in cui la prima econo­mia del mondo produce e usa energia. "Un passo coraggioso e ne­cessario, che contiene la pro­messa di creare una nuova in­dustria e milioni di posti di la­voro", ha detto il presidente Obama, ricordando che la leg­ge, se approvata dalla Camera Alta, "renderà finalmente l’energia pulita la forma più conveniente di energia". L’ American Clean Energy and Security Act pone l’obietti­vo di ridurre del 17% entro il 2020 (usando come base i valo­ri del 2005 ) le emissioni di Co2 nell’atmosfera. Al suo centro è un meccanismo di « cap and trade », che fissa il tetto globale dei gas serra consentiti, ma consente a industrie, centrali e altri operatori di comprare e vendere i cosiddetti « permessi d’inquinamento ». Un numero limitato di questi ultimi verrà istituito dal governo e in parte distribuito gratuitamente in b

Il global warming corre veloce...

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In un riunione svoltasi sabato a Chicago da parte di illustri scienziati assieme a quelli dell'Ipcc, il biologo del l Carnegie Institute Chris Field, uno dei firmatari del rapporto dell ' Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) sull'effetto serra, ha detto che il riscaldamento globale rischia di essere molto più veloce del previsto a causa dell'aumento delle emissioni industriali di gas a effetto serra. Inaspettatamente grandi quantità di biossido di carbonio sono state immesse in atmosfera a seguito della reazione allo squilibrio dei cicli climatici (feedback), che stanno accelerando i processi naturali. A dimostrazione di ciò basti vedere le alte temperature che stanno cominciando a fondere lo strato di ghiaccio artico permanente, il quale potrebbe rilasciare centinaia di miliardi di tonnellate di carbonio e di metano in atmosfera. Il permafrost detiene 1 trilione di tonnellate di carbonio, formatosi con l'assorbimento dei gas sotto terra, di cui un 1

Global warming, mito o realtà?

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L'anno scorso, una settimana dopo che l'Harvard Crimson ha pubblicato un editoriale scioccante di rimprovero all'appena laureato Premio Nobel Al Gore , l' Università di Stanford ha tenuto una colazione di lavoro denominata "è il riscaldamento globale un mito?" Per cancellare ogni dubbio circa la sua posizione sul riscaldamento globale, The Daily Galaxy , fonte primaria di questo post , ritiene che il senso comune vuole che la civilizzazione tecnologica umana abbia inciso sui naturali cicli climatici. L'ospite d'onore dell'incontro era un rinomato e scettico personaggio sul global warming , S. Frederick Singer , il quale detiene il dottorato in Fisica presso la Princeton University e che è stato consigliere speciale sugli sviluppi spaziali al tempo del Presidente Eisenhower ed è l' autore di " Unstoppable Global Warming: Every 1,500 Years" . In questo bestseller del New York Times Singer e il coautore di questa tesi affermano ch