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Preservativi alla popolazione umana per preservare la fauna selvatica minacciata

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Uno studio scientifico pubblicato dalla londinese Royal Society ritiene che la crescita della popolazione umana del mondo e il consumo di risorse naturali da parte dei paesi ricchi presentano "profonde" sfide per le economie e il nostro ambiente. Il rapporto, People and the Planet , comprende diverse raccomandazioni per garantire la salute di tutta la vita sul pianeta, inclusa la pianificazione familiare volontaria. " Le raccomandazioni contenute nello studio dovrebbe essere ascoltato dagli attivisti ambientali di tutto il mondo ," ha detto il Center for Biological Diversity , che ha lanciato una innovativa campagna della popolazione umana pochi anni fa. " La crescita insostenibile della popolazione umana mondiale sta avendo profondi effetti ambientali, incluso l'impatto sempre più maggiore su piante e animali in via di estinzione. Il consumo e la crescita della popolazione devono semplicemente essere parte della discussione quando si parla d

Raggiunta una pietra miliare nei livelli del riscaldamento globale

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L'aria del mondo ha raggiunto una nuova e preoccupante pietra miliare per l'anidride carbonica, il principale inquinante del riscaldamento globale, lo dicono gli scienziati. Stazioni di monitoraggio attraverso l'Artico hanno misurato più di 400 parti per milione d'intrappolamento di calore gas in atmosfera. Il numero non è una sorpresa perché è sta aumentando ad un ritmo sempre più incalzante. Anni fa, passò il segno a 350 ppm, di cui molti scienziati dissero che era è il più alto livello di sicurezza per l'anidride carbonica. Adesso ammonta globalmente a 395. Finora, solo l'Artico ha raggiunto il livello di 400, ma il resto del mondo seguirà a breve. I ricercatori del governo indicano come deprimente e preoccupante questa pietra miliare. Gli scienziati dicono che i livelli di biossido di carbonio non sono mai stati così elevati da almeno 800.000 anni. Immagine:  cbc.ca

Il terremoto che non ti aspetti

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Quando vi fu il terremoto in Abruzzo si ebbero dei sismi molto vicini come intensità a quello principale. E' molto probabile che nel terremoto che ha colpito l'Emilia Romagna si stia muovendo non solo una faglia ma una serie di piccole faglie parallele le une alle altre. Il che potrebbe significare che lo sciame sismico non ha ancora compiuto il suo ciclo. E' lo stesso fronte che si era attivato da Ferrara fino a tutto il modenese che si è esteso un po' verso la parte più occidentale. Le zone sismiche delle mappe ufficiali, quelle che servono per le costruzioni, partono dall'Etna e percorrono tutta la dorsale appenninica. In esse si può vedere che nella zona dove è avvenuto il recente terremoto la sismicità è considerata molto bassa. C'è poi una mappa non ufficiale, che è stata presentata a Porta a Porta dopo la prima scossa, quella del 20 di maggio, portata in studio da  Giuliano Panza , ordinario di sismologia all'Università di Trieste, dove invec

La farfalla che si fa beffa del global warming

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Eccezionalmente, almeno in questa occasione il riscaldamento globale non produce solo guai. Come si sa   il contributo antropico ma anche quello delle attività vulcaniche come pure le fasi di raffreddamento globale e i cambiamenti nei regimi di precipitazione hanno ripercussione sull'ambiente e sul clima che minaccia l'esistenza di molte specie di animali, come l'orso polare, gli elefanti in Mali, i leoni del Serengeti e i coccodrilli in Malawi... Tuttavia, nel caso della piccola e rara Argus butterfly le cose vanno diversamente. Nel corso di circa 25 anni, la farfalla ha trovato difficoltà spingendosi a vivere nel nord della Gran Bretagna dove ha trovato un vero e proprio banchetto a sua disposizione che la sta facendo prosperare meglio di prima. In questa sua nuova condizione la farfalla si è addirittura ingrandita e vive in una zona che non è minacciata dal riscaldamento globale. Lo dice un recentissimo pubblicato sulla rivista Science. Decenni fa, l'Argus

Chittagong: là dove le grandi navi vanno a morire

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Da quando nel 1960 un ciclone ha colpito il Golfo del Bengala, lasciando una gigantesca nave cargo arenata sulla riva del mare nei pressi di Chittagong, Bangladesh, il luogo è diventato uno dei più grandi cimiteri del mondo per le navi. Gli armatori abbandonarono il relitto, e gli operai metalmeccanici locali lentamente cominciarono a portare via pezzi della nave, rottami metallici e materiali. Nel 1974, una nave della della marina pakistana, che è stata affondata durante la guerra di liberazione del Bangladesh, fu recuperata e demolita da Karnafully Metal Works . Questi due incidenti sono considerati l'inizio di  quello che oggi è considerato un lavoro sporco e pericoloso, dove ogni anno, pare, reastano uccisi decine di lavoratori, ma per i proprietari dei cantieri si tratta di un business lucrativo. Da allora, questo luogo dove le navi vanno a morire, è cresciuto gradualmente e dalla metà degli anni '80 il Bangladesh è diventato uno dei maggiori "demolitori&quo

Energia: il risveglio dell'Africa orientale

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Dell'Africa Orientale si ricordano volentieri la spettacolare fauna selvatica, le terre abbondanti e le spiagge scintillanti. Ora, non so se è un bene o un male, si può aggiungere il gas naturale, così tanto gas che potrebbe trasformare il volto di questa regione, tra le più povere al mondo, in uno dei maggiori produttori al mondo di gas naturale. I nuovi giacimenti gassiferi scoperti al largo della Tanzania e il Mozambico potrebbero fornire gas a Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia per almeno un anno - o forse molto di più. Queste e altre scoperte in Africa orientale nel corso dell'anno passato hanno inviato esploratori sul luogo per aprire richieste pubbliche di acquisto creando malumori da molte parti, specie tra i produttori di gas  nelle altre regioni.

Rio +20: laddove si discuterà il futuro che vogliamo

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Venti anni fa, c'era il Summit della Terra, che aveva segnato una svolta nella considerazione delle sfide ambientali a livello internazionale. Riuniti a Rio de Janiero, i leader mondiali concordarono su un progetto ambizioso per un futuro più sicuro, cercando di bilanciare i propri imperativi con una robusta crescita economica e le esigenze di una popolazione che tendeva a crescere contro la necessità ecologica di conservare le risorse più preziose del nostro pianeta:  terra, aria e acqua. Convennero che l'unico modo per farlo era quello di rompere con il vecchio modello economico e inventarne uno nuovo, chiamato sviluppo sostenibile. Due decenni più tardi, poco è cambiato e le sfide dell'umanità di oggi sono molto simili a quelle di allora, solo più grandi. Lentamente, si è giunti a comprendere che probabilmente siamo entrati in una nuova era. Alcuni addirittura la chiamano una nuova epoca geologica, in cui l'attività umana sta radicalmente modificando le dinamich