Post

Land grabbing: anche l'acqua è entrata nel mirino

Immagine
La crescita della popolazione mondiale comporta maggior cibo e acqua per tutti. Forse è per questo che grandi corporazioni e investitori dei paesi ricchi si stanno accaparrando terreni agricoli stranieri e i vantaggi di acqua dolce che ne derivano. Dal Sudan all'Indonesia, la maggior parte della terra si trova nelle regioni povere, così gli esperti avvertono che questo diffuso acquisto potrebbe ampliare il divario tra paesi sviluppati e in via di sviluppo. L'acqua depredata dalle corporazioni ammonta a 454 miliardi di metri cubi l'anno a livello globale, che corrisponde a   circa il 5 per cento dell'acqua che si utilizza annualmente nel mondo.  Gli investitori provenienti da sette paesi – Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti, India, Regno Unito, Egitto, Cina e Israele – rappresentano il 60 per cento  dell'acqua acquisita in questi affari.  La maggior parte degli acquirenti sono investitori nel campo dell'agricoltura, dei biocarburanti e del legname. Alcun

Microturbina italiana V/S il forte aumento dei combustibili fossili

Immagine
Greenpeace International dice che l'estrazione globale di carbone e di gas naturale rischia di far aumentare le emissioni di combustibili fossili di un quinto entro il 2020, mettendo a repentaglio gli sforzi nel tentativo di arginare l'aumento delle temperature. Entro il 2020 si prevede un aumento di combustibili fossili in 14 parti del mondo, tra cui Australia, Iraq, Golfo del Messico e Artico, che andrebbero ad aggiungere 6,34  gigatonnellate (6,34 miliardi di tonnellate) l'anno di anidride carbonica in atmosfera entro il 2020. Secondo la   International Energy Agency già si bruciano combustibili fossili per 31,2 miliardi di tonnellate di CO2 l'anno, e le temperature globali aumenteranno di 3,6 gradi Celsius (6,5 gradi Fahrenheit), se i gas serra saliranno a 37 miliardi di tonnellate nel 2035. Per questo, sebbene al momento appare una battaglia impari contro l'aumento dei combustibili fossili, è da considerare un'ottima notizia quella provenient

India: la festa religiosa della paura

Immagine
"La religione è l'oppio dei popoli" disse Karl Marx nel XIX secolo, e mai aforisma fu più  azzeccato. Io mi domando perché ogni qualvolta c'è la festa religiosa a La Mecca (Arabia Saudita) , la festa più popolare dell'islam e la più affollata del pianeta, dove si verifica il maggior assembramento umano, la ressa dei pellegrini provoca inevitabilmente decine se non centinaia di morti. Stessa cosa dicasi per le feste religiose indiane, come quella che c'è stata ad Allahabad, e che riunisce milioni di devoti adoratori e migliaia di capi religiosi e asceti. Circa 30 milioni di indù si sono tuffati ieri domenica (uno dei giorni più sacri per fare il bagno) nel Sangam - la confluenza dei fiumi mitici tra il Gange, lo Yamuna e il Saraswati. Questa festività indù, conosciuta come Kumbh Mela, si tiene quattro volte ogni 12 anni e dura 55 giorni. I giorni di buon auspicio del Kumbh Mela sono decisi dall'allineamento delle stelle, e la caratteristica più dr

L'aria inquinata condiziona il peso dei bambini alla nascita

Immagine
L'inquinamento dell'aria è legato al basso peso alla nascita nei bambini. Le donne in gravidanza che vivono in aree con inquinamento atmosferico elevato hanno maggiori probabilità di avere figli con basso peso alla nascita, secondo il più grande studio internazionale di questo tipo. Le madri che sono esposte all'inquinamento da particolato atmosferico del tipo emesso da veicoli, riscaldamento urbano e centrali elettriche a carbone rischiano di avere figli di basso peso alla nascita. I dati analizzati nello studio sono stati raccolti da più di tre milioni di nascite in nove nazioni in 14 luoghi in Nord America, Sud America, Europa, Asia e Australia. Lo studio è stato condotto da Tracey Woodruff J, professore di ostetricia e ginecologia e scienze riproduttive della  UC San Francisco insieme a Jennifer Parker, del  National Center for Health Statistics, Centers for Disease Control and Prevention. I ricercatori hanno scoperto che nei siti di tutto il mondo, più alto

Via dall'obbrobrioso fenomeno del land grabbing

Immagine
Nell'ultimo decennio ( e in particolare nel corso degli ultimi quattro anni) i paesi ricchi hanno sempre più mediato offerte per enormi distese di terreni agricoli a prezzi stracciati nei paesi in via di sviluppo, installando aziende agricole su scala industriale, ed esportato i frutti dei terreni per mero  scopo di lucro. Secondo il gruppo antifame Oxfam International, oltre il 60 per cento di questi "terreni depredati" si verificano nelle regioni con gravi problemi di fame. Due terzi degli investitori prevedono di spedire tutti i prodotti che producono fuori dal paese sul mercato globale. E siccità, picchi dei prodotti alimentari e del prezzo del petrolio, oltre ad una popolazione mondiale in crescita hanno reso la ricerca di terreni coltivabili più urgente, e gli investimenti ancora più seducenti. In quello che un recente studio del Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) caratterizza come una "nuova forma di colonialismo", investitori

Le balene e il rumore

Immagine
Gli esseri umani sono molto bravi ad adattarsi ad un habitat urbano e riescono a sopravvivere all'inquinamento acustico e alle polveri sottili. Perfino gli uccelli si sono adattati alla vita in città e adesso cantano con frequenze più elevate, al fine di contrastare i forti rumori provenienti da auto, aerei e treni. I ricercatori del Max Planck Institute for Ornithology hanno scoperto che i comuni merli a Vienna cantano più forte rispetto alle loro controparti che canticchiano nei boschi fuori delle città e hanno concluso che gli acuti dei loro motivi sono solo un conveniente effetto collaterale degli uccelli ad alzare il volume. Altre specie però, lontani dalle città chiassose, difficilmente si adattano ai rumori della vita moderna. Tipo le balene. Fino a non molto tempo fa, nella profondità degli oceani dove non arriva la luce, il suono particolare emesso dai grandi cetacei, serviva loro per orientarsi nel buio. Rimbalzando sugli ostacoli il canto serviva alle balene

L'america poggia su una montagna di gas e petrolio

Immagine
Seppure esistesse nel nord America qualche uomo di buona volontà che farebbe di tutto per convertire il suo paese ad un più cauto consumo di fossili, puntando maggiormente sulle energie rinnovabili, sapendo quanto male comporti l'uso sfrenato di gas, carbone e petrolio... ebbene, d'ora in poi possiamo dimenticarcene per sempre. Dopo anni di tremenda crisi, che ha portato il paese più potente del mondo ad importare una gran quantità di petrolio, aumentando sempre più il suo già disastrato debito estero, ora gli Stati Uniti hanno superato la crisi e si avvia a diventare un esportatore netto di petrolio, riponendo in soffitta qualsiasi idea di progettare nuove tecnologie rinnovabili, se non forse portate avanti da pochi eletti. Eh sì, perché ora gli Stati Uniti si sono accorti di sedere su un'enorme montagna di riserve di petrolio e di gas naturale che hanno il potenziale per spostare l'equilibrio geopolitico in suo favore. Le preoccupazioni sono in aumento in Russia