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Stephen Hawking, il profeta del Terzo Millennio

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In un discorso di un'ora che ha tenuto nella Oxford University Union, il celebre fisico Stephen Hawking , ha rivelato che la Terra avrà solo 1.000 anni per pianificare l'evacuazione a fronte di un potenziale evento di estinzione. Hawking non è un profeta dell' Antico Testamento ma certamente lo è del Terzo Millennio , visto la sua singolare esperienza terrena. Tra noi umani è una delle menti più fervide oggi in circolazione. Un fisico e cosmologo di fama mondiale. Durante la sua interessante chiacchierata, Hawking, con la caratteristica voce robotica che lo contraddistingue, ha detto al pubblico che l a fine catastrofica della Terra può essere accelerata solo dal genere umano, il quale continua a divorare impunemente le risorse del pianeta a tassi insostenibili. Se poi l'umanità dovesse sopravvivere all'ascesa dell' intelligenza artificiale , la quale potrebbe diventare la "cosa peggiore che possa accadere per l'umanità se non è corrett

Is Donald Trump John Titor ?

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Ah, gli americani, sono proprio un popolo da prendere con le molle! Abituati a combattere sin dall'epoca del selvaggio West, vivono dissacrando la morte, pronti oggi come allora, a difendersi con autentiche e micidiali armi che tengono in casa, anche in bella vista, come noi teniamo il telecomando accanto la TV. L'americano è il romano dell'epoca moderna. Si sente padrone del mondo perchè ha armi sofisticatissime sia in terra che in mare e in cielo. A metà del secolo scorso ha dimostrato, con grande sacrificio il suo valore e un'indiscussa potenza nell'Europa nazista e nell'estremo oriente. Poi è arrivato  per primo sulla Luna...  Oggi, alle prese con la nomina shock di Trump alla Casa Bianca, il cittadino americano è come stordito: una mazzata del genere non se l'aspettava nessuno... Soltanto Trump lo sapeva, come ricorderete durante la sua campagna elettorale. Un avvenimento da tenere a mente, che per alcuni significa l'inizio di un'epoca

Conferenza su clima di Marrakech: un momento cruciale

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Ogni anno che passa si conferma come l'anno più caldo di sempre, da quando, 137 anni fa, si sono cominciate a prendere le prime rilevazioni. Così anche il 2016, si avvia a diventare l'anno più caldo della storia del pianeta, abbattendo dunque il record del 2015, sinora il più caldo. Per l'Organizzazione meteoreologica mondiale ( WMO ) le temperature del 2016 sono di 1, 2 gradi più alte dei livelli preindustriali. Tra le cause soprattutto i gas serra prodotti dall'uomo. Il calore supplementare del potente fenomeno El Nino, spiega l'Agenzia, è sparito. Il caldo del riscaldamento globale continuerà. Andando avanti così, sarà dura mantenere sotto i 2 gradi il surriscaldamento del pianeta, come da accordi siglati a Parigi. Le previsioni sono state diffuse a Marrakech ma i dati definitivi saranno pubblicati all'inizio del 2017.  Proprio a Marrakech, con l'ombra di Trump che incombe sulla Conferenza sul clima, dove i leader mondiali discutono sul cambiamento

Donald Trump e il cambiamento climatico

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Mentre é in corso il COP22 a Marrakech, in Marocco, l'attenzione mondiale si volge alla clamorosa entrata sulla scena mondiale del nuovo Presidente degli Stati uniti d'America, Donald Trump. Del resto, visto il rapporto non buono che il presidente eletto pare avere con il cambiamento climatico, e considerato che l 'incontro di Marrakech consiste più che altro nel mettere a punto alcune questioni procedurali in discussione in relazione all'aspetto attuazione dell'accordo di Parigi, pare scontato che Trump avrà la precedenza sulle notizie in fatto di cambiamenti climatici e immigrazione. La presidenza di Donald Trump, avvertono gli scienziati del clima, sarà un disastro per il pianeta. Le increspature   del nuovo presidente americano sono di vasta portata, ma mai prima d'ora l'arrivo di una amministrazione della Casa Bianca ha posto in gioco, in termini così deflagranti, la vivibilità della Terra.    C'è da strabuzzare gli occhi all'i

Cop22 Marrakech: inizia ora il vero lavoro della Conferenza sul clima di Parigi.

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 In un momento in cui, in varie parti del mondo, si è reso più evidente il clima estremo - qui da noi i cambiamenti climatici stanno entrando in scena nell'area mediterranea anche con tornado, di certo meno violenti di quelli che devastano l'America ma sempre molto pericolosi - a Marrakech prende il via la Conferenza internazionale sul clima organizzata dalle Nazioni Unit, che chiuderà i battenti il 18 di questo mese. Proprio accanto al Palazzo Reale di Marrakech si trova il COP22 Village, una piatta distesa di tende ed hangar organizzati intorno ad un grande viale fiancheggiato da palme e vaghe sculture dadaiste . Tutto è ancora pacifico in quanto siamo al primo giorno della Conferenza annuale sul clima, un anno dopo il drammatico Cop21 di Parigi, tenutosi nei giorni a seguire dell'attacco terroristico al Bataclan e c'è poca gente. Tuttavia, gli organizzatori si aspettano oltre 30.000 partecipanti nelle due settimane della conferenza. L'accordo di Parigi s

Il Parco Marino nel Mar di Ross è una vittoria di Pirro ?

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Dopo la bella notizia (nel post precedente) a proposito del Parco Marino nel Mar di Ross, in Antartide, veniamo ora a sapere che la nuova area marina protetta antartica è tutt'altro che risolta. I 28 ottobre 2016 la più grande area marina protetta del mondo è stata annunciata dalla   Conservation of Antarctic Marine Living Resources   (CCAMLR), che gestisce la pesca nell'Oceano del Sud come parte del sistema del Trattato Antartico. 24 Stati membri della Commissione, più l'Unione europea stanno negoziando l'accordo per proteggere  per cinque anni il Mar di Ross, il cosidetto Ultimo Oceano. L'accordo protegge una superficie di 1,5 milioni di chilometri quadrati, con una zona di 1,1 milioni km quadrati dichiarata  zona   "no-take" , dove non sarà consentito pescare. La nuova area marina protetta (MPA ) è certamente un risultato importante, ma ci si pone la domanda se sia da considerarsi una mera vittoria di Pirro per gli ambientalisti. La riserva marina

L'ultimo oceano: il regno del pinguino

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Finalmente il simpatico pinguino avrà il suo il suo regno personale nell'estremo sud del pianeta, in Antartide, assieme ad altri 10mila specie animali: foche, balene, uccelli marini, calamari giganti, merluzzi australiani che possono spaziare in 1550 mila km quadrati incontaminati nel mare di Ross, un'area  grande come metà della vecchia Europa. Per i prossimi 35 anni questo enorme parco marino dovrebbe essere preservato e protetto. Con buona pace di paesi quali Giappone, Norvegia e Islanda, in questo angolo di mondo delimitato dal mare di Ross sarà interdetta la pesca e ogni forma di navigazione sconsiderata.  Dopo 5 estenuanti anni di dibattiti, negoziati e veti di Russia e Cina poi superati, ventiquattro paesi e l'UE hanno concordato di creare il più grande parco marino del mondo nell'Oceano Antartico. L'accordo è stato raggiunto ad Hobart , in Tasmania. La  Conservation of Antarctic Marine Living Resources ha detto che il milione e mezzo di km quadrati d