La bolla dei REE (Rare Earth Element)

Il futuro e la pace del mondo dipenderà molto da una pacifica soluzione dei popoli sull'utilizzo, di quello che resta, delle risorse naturali. Ma forse i termini "pace e soluzione" sono ben lungi dall'essere assecondati dagli Stati, spesso portati a prevalere, e presto potrebbero sorgere infinite diatribe su questo spinoso argomento. 


Difatti, gli studiosi della materia già intravedono una possibile bolla speculativa di alcune risorse naturali, le più rare, per il 2012, cioè una rapida ascesa verso valori insostenibili per i fondamentali delle società e dell'economia.

Parliamo di risorse della terra utilizzate in decine di migliaia di tonnellate ogni anno dall'industria automobilistica, nelle tecnologie militari avanzate, nelle tecnologie "verdi". Da queste risorse dipendono le turbine eoliche, le lampadine a basso consumo energetico e le batterie per auto ibride. Forniture di vitale importanza per l'Occidente che dipende in gran parte da queste risorse conosciute come REE, elementi delle terre rare. Sono stati chiamati così perché quando sono stati scoperti nel 19 ° secolo in Svezia, sono stati ritenuti alcuni degli elementi meno comuni. Ne sono catalogati 17 e sono tutti metalli. Sono risorse strategiche sulle quali si costruiscono intere nazioni. In un certo senso esse assomigliano alla gomma - una risorsa così preziosa e importante al mondo definita dagli esperti come la "quarta più importante risorsa naturale del mondo," subito dopo l'acqua, l'acciaio e il petrolio. Senza la gomma, che ha avuto un'alta valutazione economica alla fine del XIX secolo, non si poteva guidare l'auto per muoversi da casa o innaffiare il giardino di casa... L’importanza della gomma continua nel tempo e sussiste fino ai giorni nostri: in pratica si può dire che l’economie di diversi stati dipendono dalla sua estrazione.



Allora qual è il problema di questi REE?

Il problema è che la Cina è il principale fornitore al mondo di REE (
Rare Earth Element ) dei quali ne dispone in abbondanza. Il 97 per cento della produzione mondiale proviene da miniere in Cina, e la Cina è pronta a smettere l'esportazione di questi elementi strategici per il resto del mondo entro il 2012.

In effetti, circa il 42% di tutte le riserve di elementi rari delle terre del mondo sono ancora al di fuori della sfera cinese, purtuttavia, offrendo manodopera a basso costo ed enormi finanziamenti sin dagli anni ottanta, Pechino ha potuto investire massicciamente in nuove miniere e impianti di trasformazione, costituendo una formidabile rete di laboratori di ricerca e sviluppo sui REE, sbaragliando la concorrenza, mettendo su una devastante guerra dei prezzi, tanto che, già agli inizi di questo secolo, molte aziende sono state costrette ad uscire dal mercato, lasciando campo libero al gigante asiatico.

Un futuro poco rassicurante nel mercato, ovviamente, ha creato un'ondata di panico tra le industrie che lavorano i metalli rari, così adesso c'è chi si sta organizzando per riuscire magari a fare qualche buon colpo.

E' ovvio, che se la Cina decidesse di bloccare l'esportazione di questi metalli rari, per il mondo occidentale potrebbe calare un periodo difficile e complesso, in quanto tutta la produzione, dai computer all'elettronica di macchine agricole, si fermerebbe. E l'elettronica, che dipende in gran parte dai REE, scomparirebbe di colpo dagli scaffali dei negozi.



Richard Jones è stato il primo giornalista occidentale che ha  visitato una miniera di REE nella Mongolia Interna: il suo scopo era lo scoprire perché la Cina non è disposta a rinunciare ai suoi preziosi metalli.

Nelle alte pianure congelate della Mongolia, egli ha visto  una scena apocalittica da film di fantascienza: camion giganteschi che con il loro boato si muovono in continuazione su una specie di vasto cratere lunare, così vasto che sembra sia stato scavato da un meteorite. Mentre sta osservando dal bordo il lugubre cratere, una guardia della sicurezza cinese gli grida forte: "Esplosivi! Allontanarsi!". Alcuni secondi successivi, un botto assordante si leva tutto intorno e crolla un blocco di roccia d'immane proporzioni... Quando la polvere si deposita, autocarri con cassone ribaltabile da 170 tonnellate si avvicinano per raccogliere le rocce e portarle nelle raffinerie, dove i REE saranno estratti con acidi e altre sostanze chimiche tossiche portate a ebollizione.

Il cratere, largo circa 2 miglia, in uno degli angoli più remoti della Cina, è la miniera segreta di Baiyun Obo, la più grande miniera del mondo e principale fonte di REE, gli elementi di metallo alla guida della rivoluzione mondiale nella tecnologia verde. Le rocce sono piene di REE, estratti in un processo supplementare all'estrazione del minerale ferroso e Baiyun Obo è  la fonte su cui il mondo occidentale è diventato dipendente.  


I REE  alimentano più del 77 per cento della domanda globale di elementi quali  terbio (fosfori verdi, laser, lamapde fluorescenti)neodimio  (motori magnetici elettrici, usato per il colore viola di vetri, ceramiche, laser... ), lantanio (telescopi,  batterie delle automobili ibride come Toyota Prius, fotocamere), europium (colore televisori, red and blue phosphors, laser), erbium (laser, fibre ottiche)..

Sono molto utilizzati nella telefonia mobile, nei calcolatori, iPod, schermi  a cristalli liquidi, lavatrici, macchine fotografiche digitali e macchine a raggi X, così come i sistemi di guida di missili e perfino di razzi nello spazio. 

Le industrie che si basano sui REE muovono affari stimati in 3trillion di dollari, o il cinque per cento del PIL mondiale.

Nel 2008, la Cina ha fornito in tutto il mondo 139.000 tonnellate di REE, 97 per cento della produzione totale di REE.

Disse Deng Xiaoping, l'architetto della Cina moderna, capendo appieno l'importanza degli elementi delle terre rare nascosti nelle aride distese della Mongolia Interna più di vent'anni fa: "There is oil in the Middle East but there is rare-earth in China". "C'è il petrolio in Medio Oriente ma ci sono anche i metalli rari in Cina".


Intanto in Canada, dove si trova  Thor Lake , nel Mackenzie Mining District dei Territori del Nord, a circa 5 km dal Canale Hearne del Great Slave Lake e a 100 km a sud-est della città di Yellowknifeil Nechalacho Rare Earth Element Deposit, di proprietà della Avalon Rare Metals, con sede a Toronto, situato in una zona conosciuta come il Territorio della comunità degli Akaitcho, oggetto peraltro di  una controversia in parte pacificata tra le diverse comunità della Dene Nation e il governo federale canadese, nonchè la stessa Avalon, è lieta di comunicare i recenti progressi del programma di lavoro invernale 2010 nelle perforazioni iniziate a gennaio e con un secondo impianto mobilitato in febbraio, il cui fine è estrarre dalle vive rocce, la loro parte, di rari metalli.  

Non sarà molto, vista la schiacciante predominanza  cinese nel settore, pur tuttavia, conserva una flebile speranza per l'Occidente, in vista d'una non impossibile chiusura del mercato mondiale dei REE da parte del colosso cinese.

Immagini: www.getmoneyenergy.com - dailymail.co.uk - www.kaiserbottomfish.com/ - www.search.com

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