Tensione nel Mar Cinese Orientale

Le manovre militari sulla frontiera marittima tra le due Coree  potrebbero indurre la Corea del Nord ad attaccare la Corea del Sud. 

In questo, lo stato del nord è stato chiaro: se le portaerei americane e le navi sudcoreane si avvicineranno troppo ci sarà una risposta ancora più dura dell'attacco che uccise 4 sudcoreani lo scorso 23 novembre.

Per Seul si tratta di esercitazioni di routine del tutto leggittime ed è pronto a rispondere a qualsiasi provocazione.

I colloqui diplomatici a 6 sono sospesi ma gli Stati Uniti sono impegnati in contatti informali con il regime del nord. Nella capitale nordcoreana è giunto
Bill Richardson, governatore del Nuovo Messico.

La situazione sul 36° parallelo è in movimento e lo conferma arriva anche dai cablogrammi riservati di WikiLeaks, in cui si dice che anche la Cina sarebbe rassegnata al collasso della Corea del Nord e alla riunificazione sotto l'egida di Seul. 

Una corsa al dominio del Mar Cinese Orientale, che mette in allarme il Giappone, il quale rivela al mondo la sua nuova concezione strategica: meno carri armati, la metà di quelli attuali, dispiegati per affrontare l'eventuale minaccia dal Nord della Russia. Il Giappone intende cautelarsi e quindi investire sulla difesa delle isole meridionali, quelle più vicino a Taiwan, e per far questo costruirà un imponente flotta di sommergibili, in grado di tenere a bada l'avversario più imminente, la Cina, la quale sta per costruire la sua prima grande portaerei da aggiungere ad una nuova generazione di sommergibili in grado di trasportare missili nucleari.

Nord e Sud Corea, tecnicamente rimangono in guerra perché la guerra di Corea del 1950-1953 si è conclusa con un armistizio, piuttosto che con un trattato di pace.


Immagine: www.affarinternazionali.it/

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