Amnesty International: attenti ai diritti umani in Thailandia
Amnesty International ha accusato i ribelli nel sud della Thailandia di aver deliberatamente preso di mira i civili.
La ong per i diritti umani afferma che gli insorti hanno sempre cercato bersagli facili e che alcuni degli attacchi possono costituire crimini di guerra. Ma è anche fondamentale sottolineare degli sforzi di Bangkok a porre fine alla crisi persistente.
Più 4.500 persone sono morte da quando combattenti di etnia prevalentemente musulmana malese hanno riacceso la loro guerra contro lo Stato buddista thailandese nel 2004.
Amnesty ha trascorso nove mesi intervistando testimoni e sopravvissuti agli attacchi così come i membri delle forze di sicurezza thailandesi. La sua conclusione è che non c'è colpa da entrambe le parti. Ma il rapporto mette in evidenza la volontà degli insorti di quattro province del sud in Thailandia di cercare obiettivi civili: insegnanti, funzionari pubblici e agricoltori.
Amnesty chiede ai militanti di impegnarsi pubblicamente per fermare tali uccisioni illegali. Anche le autorità tailandesi, in particolare le forze di sicurezza, sono accusate di abusi gravi, compresa la tortura.
Immagine: ksl.com
La ong per i diritti umani afferma che gli insorti hanno sempre cercato bersagli facili e che alcuni degli attacchi possono costituire crimini di guerra. Ma è anche fondamentale sottolineare degli sforzi di Bangkok a porre fine alla crisi persistente.
Più 4.500 persone sono morte da quando combattenti di etnia prevalentemente musulmana malese hanno riacceso la loro guerra contro lo Stato buddista thailandese nel 2004.
Amnesty ha trascorso nove mesi intervistando testimoni e sopravvissuti agli attacchi così come i membri delle forze di sicurezza thailandesi. La sua conclusione è che non c'è colpa da entrambe le parti. Ma il rapporto mette in evidenza la volontà degli insorti di quattro province del sud in Thailandia di cercare obiettivi civili: insegnanti, funzionari pubblici e agricoltori.
Amnesty chiede ai militanti di impegnarsi pubblicamente per fermare tali uccisioni illegali. Anche le autorità tailandesi, in particolare le forze di sicurezza, sono accusate di abusi gravi, compresa la tortura.
Immagine: ksl.com
Comunicazione
RispondiEliminaSulle rettifiche in blog e multe ho inserito questa lettera che passo
Cordiali saluti
http://www.lacrisi2009.com/2011/09/rettifiche-in-questo-blog-gia-fatto.html
Grazie Francesco, è molto utile quanto hai scritto.
RispondiEliminasaluti