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Visualizzazione dei post da luglio, 2014

Beringia Arctic Games, le olimpiadi del polo artico

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In questo periodo dell'anno, le popolazioni indigene di tutto il Grande Nord si riuniscono per giocare e festeggiare le loro tradizioni. All'inizio di questo mese, in Fairbanks, in Alaska, hanno preso parte le Olimpiadi Mondiali eschimesi indiane. Questi sono i luoghi dove circa 14.000 anni fa, le prime persone che passavano da Chukotka (in Russia), attraverso il Beringia Land Bridge alla scoperta del Nord America L'evento ha fatto affluire tanta gente proveniente da tutto il nord circumpolare. Quest'anno si sono uniti al Beringia Arctic Games  per la prima volta anche indigeni provenienti dalle nazioni artiche in territorio russo: Chukchi e Inuit. Ai giochi hanno aderito oltre 20 atleti provenienti da sette nazioni artiche: Canada, Norvegia, Stati Uniti, Islanda, Groenlandia e le isole Faroe. Alcuni atleti, con canoe di pelle, si sono cimentati in gare acquatiche molto spettacolari. Hanno inoltre preso parte ad altri giochi di agilità, resistenza e forza

Energia nel mondo

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In tutto il mondo il 20,6 per cento dell'elettricità è generata da fonti rinnovabili: idroelettrico, geotermica, eolica, solare e biomasse. La regione dell'America centrale e meridionale ha il più alto tasso di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (67,2%), più del doppio tasso dell'Europa e il quadruplo del Nord America. acqua  Diversamente dal sole o dal vento, l'acqua ha il vantaggio di essere facilmente immagazzinata, il che significa che le dighe possono fornire una energia costante richiesta. Ma le dighe richiedono important investimenti infrastrutturali creano sovente complicazioni con le ecologie locali. vento Le turbine eoliche raccolgono l'energia cinetica del movimento dell'aria sulla terra e la convertono in energia elettrica. I parchi eolici richiedono un'attenta pianificazione e possono rappresentare una minaccia per gli uccelli e altri animali selvatici. solare  L'energia del sole è enorme, ma è diffusa a

Alla ricerca dell'energia verde: Indonesia

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Se cadi dal basso ti fai meno male che se cadi dall'alto. Dal punto di vista energetico l'Indonesia, il popoloso Paese asiatico a maggioranza islamica, con una confortante produzione energetica (beati loro) di gas e petrolio che noi in Italia ci sogniamo, per paura di cadere dall'alto e farsi troppo male, ha deciso di puntare, più convintamente, sull'energia verde. E' difficile immaginare un mondo senza risorse energetiche. Questo, poiché all'orizzonte le prospettive indonesiane si vanno restringendo: entro i prossimi 12 anni, le riserve di petrolio saranno agli sgoccioli ed entro i prossimi 30 anni, le riserve di gas si avviano verso l'esaurimento e circa 70 anni dopo, anche le sue riserve di carbone. In un modo o nell'altro, quando le risorse energetiche fossili si esauriranno, e si esauriranno , cosa succederà?  In Indonesia, come altrove nel mondo, il nostro attuale modo di vita dipende fortemente dalla disponibilità di queste fonti di en

Diritti delle donne: il medioevo del futuro prossimo

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Uno studio dell'UNICEF ha mostrato che le mutilazioni genitali femminili e il taglio sono diminuiti in più della metà dei 29 paesi in cui venivano praticati. Questo è il caso del Benin, Iraq o Nigeria, dove queste pratiche sono diminuite di circa la metà. La mutilazione genitale femminile è ancora molto praticata in Somalia, Guinea, Gibuti ed Egitto. Non è diffusa in Camerun e Uganda. Secondo il rapporto 2013 dell'UNICEF, la maggior parte delle ragazze subiscono mutilazioni genitali femminili prima dell'età di 5 anni. Il fenomeno consiste nella rimozione o asportazione parziale di parti esterne dei genitali femminili. E' radicata nelle tradizioni conservatrici ma non ha alcun fondamento nella dottrina islamica, secondo la massima autorità teologica sunnita, l'imam di Al Azhar.   QUI su   rochester.indymedia.org / cos'è la mutilazione genitale. L'argomento, che significa solo tanto dolore per le donne, sta tornando ora di attualità. Il movimento

Stati Uniti: l'esplorazione offshore minaccia balene, delfini e tartarughe

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Con enormi forniture e massicci investimenti in gas naturale e petrolio negli Stati Uniti, l'offerta interna di energia degli Stati Uniti continua a crescere ad un ritmo record. Gli Stati Uniti sono pronti a superare la Russia come il più grande produttore di gas naturale del mondo entro il 2015. Per la prima volta in quasi 20 anni, gli Stati Uniti stanno producendo più petrolio di quello che stanno importando. E la rincorsa con la Russia continua senza sosta su tutti i fronti. Adesso l'amministrazione Obama ha deciso di riaprire l'splorazione offshore di petrolio e gas sulla costa orientale, tra il Delaware e la Florida. approvando prospezioni sismiche utilizzando cannoni sonici in grado di individuare i depositi di energia nelle profondità marine dell'oceano Atlantico. E' il primo vero passo verso quello che potrebbe essere una trasformazione degli stati costieri, creando migliaia di posti di lavoro a sostegno di una nuova infrastruttura energetica. Tutta

La Norvegia e il mercato dei crediti di carbonio

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La Norvegia , attraverso The Nordic Environment Finance Corporation (NEFCO)  comprerà 21 milioni di certificati sulle riduzioni delle emissioni  (CERs) delle Nazioni Unite, ad un prezzo medio di € 2,28 (£ 1,81) ciascuno. Questo fa parte di una gara internazionale per l'acquisto di crediti di carbonio. The Nordic Environment Finance Corporation (NEFCO)   è un'istituzione finanziaria internazionale, di proprietà di cinque paesi nordici. Ha lo scopo di aiutare l'ambiente e ridurre i livelli di CO2 attraverso il finanziamento di progetti in tutto il mondo. I CER sono crediti di carbon offset  ( neutralizzare, compensare le emissioni di CO2, in tanti modi diversi ), approvati dalle Nazioni Unite, che permettono alle aziende e ai governi di acquistare crediti derivanti da progetti verdi nei paesi in via di sviluppo con l'idea che il sistema aiuti le nazioni più povere utilizzando energia pulita. I certificati di credito possono essere scambiati e venduti e possono es

Non sempre le informazioni dicono cose vere

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Nelle predizioni delle attività minerarie (e non solo), cui i mass media inondano d'informazioni, c'è sempre il rischio di un eccesso di portata. Risale al 2011 quando Citigroup Global Markets ha valutato i 400 più grandi progetti minerari in tutto il mondo e un impegno di capitale di mezzo trilione di dollari entro il 2020. Ma gli analisti hanno poi calcolato che almeno il 24% dei progetti difficilmente sarebbero stati realizzati. Nel caso tutti quei progetti fossero andati avanti, collettivamente avrebbero consegnato altri nove milioni di tonnellate di rame, 684 milioni di tonnellate di minerale di ferro e 380 milioni di tonnellate di carbone all'anno. Ma, naturalmente, l'intero punto dell'analisi Citigroup era che circa un quarto dei nuovi schemi non avrebbero visto la luce entro il 2020. Va aggiunto, inoltre, che tra il 2012 e il 2013 diversi progetti sono stati messi in naftalina. Alla fine del 2011, PricewaterhouseCooper s ha inviato una relazione sull

Filippine: il tifone Rammasun colpisce duro

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Il temuto tifone Rammasun ha raggiunto le Filippine e ha devastato Manila, la capitale. Circa 450.000 persone sono fuggite nei centri di evacuazione per evitare la tempesta, i cui venti, quando ieri ha infierito sulle isole occidentali delle Filippine, hanno raggiunto i 250 km orari. La  prima vittima della tempesta è stata una donna sull'isola di Saman, che è morta poichè le è caduto un palo addosso. L'occhio del tifone Rammasun, nei pressi dell'isola principale di Luzon, ha colpito duro. Le strade principali di Luzon sono state bloccate dai detriti, dagli alberi caduti, dai pali dell'elettricità che hanno provocato folgorazioni e blackout diffusi; dai tetti di lamiera strappati via dalle case del villaggio. Rammasun ha sradicato alberi nella capitale dove le palme che costeggiano le principali arterie sono state piegate dal vento, rimbalzando qui e la per le strade. Immagine: www.emirates247.com

In futuro le infrastrutture delle città salveranno il pianeta

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Il problema delle emissioni globali di anidride carbonica si risolverà nelle città. Sono le città, dove si concentra la popolazione per sentirsi più protetta ed avere un'opportunità di lavoro, il motore del mondo. Il futuro del clima del mondo sarà dunque deciso nelle nostre città, le quali dovranno essere concepite in maniera diversa da come lo sono ora, visto che è l'urbanizzazione a spingere la crescita economica globale. Il 70 per cento delle emissioni globali di anidride carbonica proviene dalle aree urbane e 600 delle principali città del mondo generano più della metà del PIL mondiale. Se si facessero massicci investimenti su infrastrutture ecocompatibili si ridurrebbe l'impronta di carbonio della città. Tre quarti delle emissioni di anidride carbonica dei paesi ricchi vengono da soli quattro tipi di infrastrutture: generazione di energia, edifici residenziali e commerciali, trasporti e gestione dei rifiuti. Qualsiasi programma di sostenibilità urbana deve quin

Scozia: l'energia verde dal grande fiordo

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Ha avuto il via libera in Scozia l'investimento del più grande progetto di energia verde degli ultimi 10 anni che porterà più energia da fonti rinnovabili nelle case di tutto il Paese. Il progetto, dal costo di 1,2 miliardi di dollari verrà portato a termine entro 4 anni dalla SSE, sussidiaria della Scottish Hydro Electricity Transmission (SHE). Si tratta di un cavo elettrico sottomarino che andrà a collegare le due sponde del grande fiordo del Moray Firth (meglio conosciuto per la sua popolazione residente di delfini, il Moray Firth è uno dei migliori posti in Europa per vedere queste creature in natura) e che ha ricevuto l'approvazione da parte delle autorità competenti. Le 100 miglia della linea sottomarina tra Caithness e Moray, potrebbe aggiungere 1,2 gigawatt di nuova capacità di energia rinnovabile alla rete nazionale, potenziandola di energia rinnovabile sufficiente ad alimentare l'equivalente di 637.500 abitazioni. La Scozia genera già circa un terzo

Alla ricerca di energie future

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Alla ricerca di energie future sarà un tema  che tratteremo su "Il professor Echos", e lo faremo con più interesse, poiché il tema energetico é quello su cui l'uomo non smetterà mai  di cercare. Purché ci allontani sempre di più dai combustibili fossili! Nel futuro, quello che ci servirà per vivere, che non DEVE DIVENTARE però PREZIOSO,  sarà la sola aria che respiriamo . Entro il 2050, un terzo dell'energia mondiale dovrà provenire da fonti rinnovabili, come il sole e il vento. A pensarla così sono nientepodimeno che British Petroleum (BP) e Shell e non organizzazioni ambientaliste. Forse in Islanda, che genera il 100 per cento della sua energia da fonti rinnovabili, la statistica non dice niente, ma sono molti i paesi del mondo che dipendono ancora e troppo dai combustibili fossili... e questo rende vano tutto il resto. Bisogna occhieggiare l'energia del domani con uno sguardo diverso, non concentrato sul solito tornaconto, bensì sulla qualità dell'

Anidride carbonica nell'aria: passare ai fatti

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Un nuovo studio della Università di Chicago sostiene che solo le riduzioni delle emissioni di carbonio nell'aria, presentano la migliore opportunità possibile per affrontare il cambiamento climatico. Gli effetti di anidride carbonica nell'atmosfera durano più degli altri inquinanti del clima emessi dagli esseri umani. Gli effetti possono durare per migliaia di anni, anche se smettono le emissioni. Lo studio ha rivelato i benefici e l'importanza di ridurre le emissioni di carbonio. Anche se altri inquinanti come il metano dovrebbero essere ridotti, l'urgenza ora , dice lo studio, sta nel fermare i combustibili fossili dalla combustione. L'aumento delle emissioni di carbonio nell'atmosfera, secondo i recentissimi dati, ha suscitato una forte preoccupazione in tutto il mondo, che è cresciuta nel corso degli anni. I livelli di anidride carbonica nell'emisfero settentrionale hanno superato i 400 parti per milione (ppm) per la prima volta nella storia. Pe

Uragani 2014 negli USA

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Oggi, nel giorno dell'indipendenza americana, quando l'uragano Arthur ha già toccato le coste degli Stati Uniti all'altezza della Carolina del Nord, creando non pochi problemi a New York, milioni di americani della costa est si preparano al temuto impatto col primo uragano che apre la stagione nordamericana. Alcuni rapporti da parte del NOAA ( National Oceanic and Atmospheric Administration), a proposito dell'uragano Arthur, hanno iniziato menzionando il riscaldamento globale. Qui la diatriba tra le diverse correnti scientifiche come sappiamo è infinita. Per il NOAA il 2014, sostenuti dall'Oceano Atlantico, verranno sperimentati tra le otto e 13 tempeste chiamate tropicali, 3-6 uragani normali e 1-2 uragani più rilevanti, superiori alla categoria 3. Inoltre, sembra che grazie agli effetti del fenomeno meteorologico El Niño che si diffonde wind shear  (  ( variazione di velocità ed intensità del vento )  tutto il bacino Atlantico, verrà inibitala crescita d