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World Bank: la povertà estrema scende al di sotto del 10 per cento

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Il numero di persone che vivono in estrema povertà, secondo la World Bank, scivola per la prima volta al di sotto del 10% della popolazione mondiale nel 2015. Per le Nazioni Unite, in tutto il pianeta il numero di persone che vivono in estrema povertà è sceso di oltre la metà dal 1990, quando 1,9 miliardi di persone vivevano con meno di 1,25 dollari al giorno, rispetto agli 836 milioni nel 2015. La povertà estrema, per molto tempo si è espressa con un tenore di vita al di sotto di 1,25 dollari al giorno, ma ora, per la Banca Mondiale, la soglia di povertà è stata portata a 1,90 dollari al giorno. La Banca ha detto che la variazione riflette i nuovi dati sulle differenze nel costo della vita nei vari paesi, pur mantenendo il potere d'acquisto reale del metro precedente. Utilizzando il nuovo punto di riferimento, nel 2015 la World Bank proietta verso condizioni di estrema povertà 702 milioni di persone, il 9,6% della popolazione mondiale, in calo da 902 milioni di pers

Petrolio: un appetito senza fine

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Il picco petrolifero, il momento teorico in cui l'estrazione di petrolio raggiungerà il suo culmine e inevitabilmente il suo declino, è stato da tempo previsto e mai arrivato. Già nel  19esimo secolo le previsioni dicevano che il petrolio si sarebbe esaurito. Ma più di 100 anni dopo, stiamo ancora aspettando. Ryan Carlyle , l'ingegnere statunitense, scrisse su Forbes il perché il petrolio è di vitale importanza. A tal proposito disse:  "Non è possibile spostare qualsiasi cosa, ovunque più veloce di circa 25 miglia all'ora senza petrolio" . E ancora: " Senza petrolio non si può gestire un moderno esercito, e non è possibile eseguire una economia moderna. Non vi è alcun dubbio che la civiltà moderna crollerebbe nel giro di pochi mesi se il petrolio cessasse di scorrere". " Il petrolio è quanto di più importante per il mondo sviluppato, come l'agricoltura." Petrolio e cibo (ma anche l'acqua, ovviamente) sono le due risorse più i

Land grabbing: anche l'acqua è entrata nel mirino

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La crescita della popolazione mondiale comporta maggior cibo e acqua per tutti. Forse è per questo che grandi corporazioni e investitori dei paesi ricchi si stanno accaparrando terreni agricoli stranieri e i vantaggi di acqua dolce che ne derivano. Dal Sudan all'Indonesia, la maggior parte della terra si trova nelle regioni povere, così gli esperti avvertono che questo diffuso acquisto potrebbe ampliare il divario tra paesi sviluppati e in via di sviluppo. L'acqua depredata dalle corporazioni ammonta a 454 miliardi di metri cubi l'anno a livello globale, che corrisponde a   circa il 5 per cento dell'acqua che si utilizza annualmente nel mondo.  Gli investitori provenienti da sette paesi – Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti, India, Regno Unito, Egitto, Cina e Israele – rappresentano il 60 per cento  dell'acqua acquisita in questi affari.  La maggior parte degli acquirenti sono investitori nel campo dell'agricoltura, dei biocarburanti e del legname. Alcun

Speciale Rio + 20: la conclusione

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Dal nostro inviato a Rio de Janeiro John Keyman Si è conclusa la Conferenza ONU sullo sviluppo sostenibile di Rio de Janeiro. 190 Paesi si sono ritrovati vent'anni dopo il primo incontro nella stessa città brasiliana. Per l'occasione, a sorpresa, si è fatto vivo anche il padrino dell'ambientalismo mondiale, considerato uno degli artefici principali del movimento ambientalista mondiale,  e organizzatore del Summit delle Nazioni Unite del 1992 Maurice Strong , oggi ottanduenne, nativo del Canada, oggi residente in Cina, a cui è stata concessa la ribalta in una serie di conferenze nel prevertice di tre giorni prima. Nel corso della Conferenza  sono stati trattati  fondamentalmente due soli temi, l'affermazione delle energie rinnovabili come fonti primarie rispetto ai combustibili fossili e il problema della fame visto secondo la prospettiva per cui, a fronte di un aumento di produzione di cibo a livello globale, aumenta contemporaneamente anche il numero di affa

Quanto dureranno ancora le risorse del pianeta ?

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Anche se ora non appare come la tendenza più investibile, nel corso dei prossimi 20 anni saranno le risorse rinnovabili e non rinnovabili, minerali, combustibili fossili e biomasse, i settori che cresceranno in una popolazione più ricca e con una crescita globale sempre più esigente. Allo stato attuale si sta attraversando una soglia critica. La domanda sulle risorse del pianeta sembra aver cominciato a superare la velocità con cui tali risorse possono essere fornite. Il divario tra la domanda umana di risorse rinnovabili del nostro pianeta e la fornitura di tali risorse è noto come ecological overshoot. L'impresa umana consuma circa 60 miliardi di tonnellate metriche delle quattro risorse chiave: minerali, minerali metalliferi, combustibili fossili e biomasse (materie vegetali) all'anno. I cittadini dei paesi sviluppati consumano una media di 16 tonnellate di queste quattro principali risorse pro-capite (che vanno fino a 40 o più tonnellate per persona in alcuni paesi

BRICs: i colossi dell'economia mondiale

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Se fossero un azienda, i Paesi del BRICs, sarebbero il maggior azionista del mercato mondiale. BRICS è un acronimo utilizzato in economia internazionale che riguarda le principali economie emergenti (Brasile, Russia, India, Cina e per ultimo Sud Africa) che sono probabilmente i futuri colossi dell'economia mondiale. I mercati emergenti hanno continuato a crescere nel rallentamento economico rispetto ai mercati dei Paesi sviluppati. Alo stato attuale i Paesi del BRICs rappresentano il 41% della popolazione mondiale e, dati del 2009, il 25% del suo PIL. Tutti insieme occupano circa il 26,5% delle terre emerse. Il successo di questi paesi è associato con i mercati sviluppati in Europa, Nord America e Giappone, dove si fonda la più grande domanda di servizi e prodotti BRIC. E' di questi giorni la notizia secondo cui il colosso cinese, per mano della  Cina Development Bank (CDB), nel favorire l'internazionalizzazione della sua moneta,  renminbi  o yuan, intende conce

Nazioni Unite: attenzione all'uso degli idrofluorocarburi

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In un rapporto delle Nazioni Unite  diramato oggi si pone l'attenzione sull'uso (in ascesa) dei gas artificiali utilizzati nei frigoriferi, nei condizionatori d'aria e negli estintori il cui uso rischia di accelerare il riscaldamento globale e si consiglia l'industria di adottare soluzioni alternative. Nella previsioni più terribili, a meno che i governi e l'industria agiscano per limitare la crescita, le emissioni annue di idrofluorocarburi, o HFC (CFC), entro il 2050 ammonterebbero a pompare quasi 9 miliardi di tonnellate di anidride carbonica nell'atmosfera - circa un terzo delle emissioni di CO2 del genere umano ora. In media, gli HFCs sopravvivono nell'atmosfera per 15 anni e sono circa 1.600 volte più potenti nell'intrappolare il calore nell'aria di CO2, sottolineando un allarme crescente su questi composti. Combinati con la rapida crescita delle emissioni di CO2 da combustibili fossili, questo renderà ancora più difficile per l'

Lo sviluppo dei paesi emergenti e l'acqua sempre più scarsa

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Le potenze economiche emergenti, diventati in pochi anni i nuovi paesi energivori, che divorano l'energia per svilupparsi, come Cina, India, Indonesia, Corea del sud...  cominciano ad affrontare il problema dell'approvvigionamento energetico rimettendo in discussione i vecchi equilibri economico sociali che sono resistiti per decenni. Se ne è parlato Milano al Forum organizzato dall 'osservatorio Asia Assistiamo quindi ad una conquista sociale che impone però un uso più razionale delle risorse. In Cina, ad esempio, le aziende che fanno un uso efficiente dell'acqua sono meglio posizionate di chi attua un'economia sempre più a rischio aggravata dalla mancanza di acqua. Infatti, nove delle 31 province cinesi soffrono di scarsità d'acqua estreme e 11 sono molto inefficienti nelle risorse idriche. Le economie di 14 province potrebbero essere a rischio di stress idrico, in quanto si basano molto sulle industrie manifatturiere. Il governo lo ha riconosciuto e

Cancun: al via la Conferenza Onu sui cambiamenti climatici (COP 16)

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Mentre sul mondo imperversa la bufera WikiLeaks , che potrebbe condurre a inaspettati mutamenti geopolitici, c'è da segnalare che oggi a Cancun , rinomata località turistica che  sorge nella penisola dello Yucatán e si affaccia sul golfo del Messico, ha inizio la Conferenza Onu  sui cambiamenti climatici (COP 16 ), che si protrarrà sino al 10 dicembre. I 194 negoziatori che vi parteciperanno si troveranno a discutere di questioni climatiche con la speranza che questo tema complesso e controverso possa ritrovare lo slancio perduto a Copenaghen, un anno fa, da cui sembrava che il mondo potesse contare sul raggiungimento di un significativo accordo: una azione globale per il periodo 2013-2020.  Ma l'accordo, firmato all'ultimo minuto è stato elaborato in maniera tale da aggirare il problema di divisione di riduzione delle emissioni, che ha afflitto i negoziati internazionali sul clima per quasi due decenni.  Invece di aver accettato dei tagli obbligatori delle emissioni, l

E' aumentato il benessere della popolazione mondiale

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Il benessere generale della popolazione del pianeta è aumentato del 72 per cento durante gli ultimi dieci anni.  In Russia, il livello medio di benessere di un individuo adulto ha avuto un incremento di sei volte. Tuttavia, la Russia è ancora considerata come uno stato povero. Ormai con la governance globale, i paesi emergenti sono coinvolti nell'economia globale e con essa cresce anche la capacità di un sistema più retiliente, che sappia resistere alle sfide del futuro. Il Global Wealth Report , il rapporto della prospettiva globale sul benessere della popolazione, dice che entro la metà del 2010, il benessere personale della popolazione del pianeta è valutato a $ 200 trilioni di dollari, pari a quasi quattro PIL.  Ogni individuo adulto che vive sul pianeta è diventato il 43 per cento più ricco durante i recenti dieci anni possedendo un patrimonio di 43.800 dollari. Il benessere della popolazione mondiale ha avuto grandi rialzi in molti dei paesi dell'Asia, conferm