Lo sviluppo dei paesi emergenti e l'acqua sempre più scarsa
Le potenze economiche emergenti, diventati in pochi anni i nuovi paesi energivori, che divorano l'energia per svilupparsi, come Cina, India, Indonesia, Corea del sud... cominciano ad affrontare il problema dell'approvvigionamento energetico rimettendo in discussione i vecchi equilibri economico sociali che sono resistiti per decenni.
Se ne è parlato Milano al Forum organizzato dall'osservatorio Asia
Assistiamo quindi ad una conquista sociale che impone però un uso più razionale delle risorse.
In Cina, ad esempio, le aziende che fanno un uso efficiente dell'acqua sono meglio posizionate di chi attua un'economia sempre più a rischio aggravata dalla mancanza di acqua. Infatti, nove delle 31 province cinesi soffrono di scarsità d'acqua estreme e 11 sono molto inefficienti nelle risorse idriche. Le economie di 14 province potrebbero essere a rischio di stress idrico, in quanto si basano molto sulle industrie manifatturiere.
Il governo lo ha riconosciuto e ha risposto con un target nel suo 12 ° piano quinquennale (2011-15) per tagliare del 30% il consumo di acqua per unità di valore aggiunto della produzione industriale.
Alla fine del mese scorso, il Consiglio di Stato cinese ha approvato anche un piano nazionale per il controllo delle acque sotterranee al 2020 e spenderanno RMB34.66 billon per migliorare la qualità dell'acqua.
Insomma le necessità dei paesi emergenti asiatici precedono i profitti del futuro. E' necessaria quindi l'autosufficienza anche per le risorse naturali, così come è stato fatto con l'industria solare come si è investito per produrre l'indipendenza energetica dal petrolio e Cina e India cominciano a pensarci
Immagini: osservatorioasia.com - watercrisisindiachina.blogspot.com
Se ne è parlato Milano al Forum organizzato dall'osservatorio Asia

In Cina, ad esempio, le aziende che fanno un uso efficiente dell'acqua sono meglio posizionate di chi attua un'economia sempre più a rischio aggravata dalla mancanza di acqua. Infatti, nove delle 31 province cinesi soffrono di scarsità d'acqua estreme e 11 sono molto inefficienti nelle risorse idriche. Le economie di 14 province potrebbero essere a rischio di stress idrico, in quanto si basano molto sulle industrie manifatturiere.
Il governo lo ha riconosciuto e ha risposto con un target nel suo 12 ° piano quinquennale (2011-15) per tagliare del 30% il consumo di acqua per unità di valore aggiunto della produzione industriale.
Alla fine del mese scorso, il Consiglio di Stato cinese ha approvato anche un piano nazionale per il controllo delle acque sotterranee al 2020 e spenderanno RMB34.66 billon per migliorare la qualità dell'acqua.
Insomma le necessità dei paesi emergenti asiatici precedono i profitti del futuro. E' necessaria quindi l'autosufficienza anche per le risorse naturali, così come è stato fatto con l'industria solare come si è investito per produrre l'indipendenza energetica dal petrolio e Cina e India cominciano a pensarci
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