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Voraci cavallette invadono il Corno d'Africa.

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Il Corno d'Africa sta vivendo una piaga dalle proporzioni bibliche. Centinaia di miliardi di sciami di locuste dalle dimensioni di una città stanno devastando i raccolti lungo il loro cammino. Lo svilupparsi di così tante locuste è dovuto a un verificarsi di piogge insolitamente intense, indi ad un tripudio della vegetazione su un terreno umido e sabbioso per poter deporre le uova e proliferare, che può supportare un numero enorme d'insetti che si riproducono rapidamente. E il problema va peggiorando. La popolazione d'insetti potrebbe esplodere entro giugno. L'invasione delle cavallette è un grossa minaccia per l'agricoltura e l'economia locale ma anche per la popolazione. In Kenya, Etiopia e Somalia milioni di bambini e non solo, stanno soffrendo la fame a causa dell'invasione di questi voraci insetti.  La FAO  definisce la situazione estremamente allarmante e stima che uno sciame che copre un chilometro quadrato può mangiare tanto cibo in

Pirateria: speriamo che l'India faccia il suo dovere

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Salviamo i nostri marò Questo post è dedicato ai due marò italiani detenuti in India Massimiliano Latorre e Salvatore Girone Un tempo, nel secolo XVI, la pirateria in alto mare era considerata come un'attività legittima che aveva contribuito alla crescita delle potenze europee. Difatti, il termine "corsaro", descrive un pirata al servizio del regno / stato. Oggi, la pirateria è riconosciuta come una delle più grandi minacce per l'economia globale. Secondo una stima, il commercio marittimo internazionale rappresentava circa il 95% di tutto il commercio globale ed è stato valutato a 14 trilioni (14 con 11 zeri) di dollari nel 2010. Con la sua elevata prevalenza in tutto il Corno d'Africa e lo Stretto di Malacca, la pirateria rappresenta un rischio per la rinascita economica della Cina e dell'India. Situato tra il Corno e lo Stretto, quasi il 90% (in volume) e il 77% (in valore) del commercio mondiale avviene via mare in India, che è particolarmente vuln

Africa: l'importanza della produzione di bestiame

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La produzione di bestiame è fondamentale per la sicurezza alimentare e il sostentamento della popolazione mondiale. E il bestiame può essere ancora più importante per la popolazione più povera del mondo. Questo è quanto dice Joyce  Turk alla 44a conferenza annuale del mese scorso della American Association of Bovine Practitioners (AABP)  tenutosi a St. Louis, Montana. " Il settore dell'allevamento impiega a livello mondiale 1,3 miliardi di persone, direttamente o indirettamente, ed è responsabile fino al 50% del PIL globale dell'agricoltura ", ha detto Turk, aggiungendo che la malnutrizione e carenze di micronutrienti causano 3,5-5500000 decessi all'anno nei bambini sotto i 5 anni d'età. Un esempio dell'importanza del bestiame per la sicurezza alimentare è attualmente in riproduzione nel Corno d'Africa, che sta vivendo la peggiore siccità degli ultimi 60 anni. La crisi ha colpito 12 milioni di persone, e i tassi di malnutrizione infantile ha

Violenza sessuale, il lato oscuro della carestia

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Diversamente da quanto faccio, stavolta riprendo per intero l'articolo apparso su Inter Press Service , lo ritengo davvero molto significativo per come stanno andando le cose tra le donne, nel paese più martoriato del mondo. Quando Aisha Diis (non è il suo vero nome) con i cinque figli ha lasciato la sua casa in Somalia per fuggire dalla devastante carestia che ha colpito la regione, non poteva conoscere i pericoli del viaggio, né immaginare che sarebbe stata vittima di violenza. Diis ha lasciato il suo villaggio di Kismaio, a sud-ovest della capitale somala Mogadiscio, lo scorso aprile, diretta al campo profughi di Dadaab, nella provincia nord-orientale del Kenya. " Viaggiavo in gruppo con diverse altre donne e bambini, ma in quattro venivamo dallo stesso villaggio, ed eravamo legate come una famiglia. Lungo la strada ci siamo fermate per preparare un tè, perché i bambini erano molto stanchi e affamati. Una di noi è rimasta indietro con i bambini e io sono andata c

Somalia: le strade della morte

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Ritorniamo su questo argomento perchè è davvero  inconcepibile che tutto ciò accada nel XXI secolo. Il mondo non può permettersi di stare a guardare quello che accade nel Corno d'Africa , dove la carestia che ha colpito la regione si aggrava sempre più. Ieri a Roma Josette Sheeran, direttore esecutivo del United Nations World Food Programme (PAM) ha detto in una conferenza stampa che la combinazione di catastrofi naturali e conflitti regionali ha colpito più di 12 milioni di persone. Tutti i centri in grado di distribuire cibo sono sopraffatti e il campo di Dadaab in Kenya, che è stato costruito per 90.000 persone ora ne ospita 400.000. Vogliamo verificar e, dice la Sheeran, che le forniture sono presenti lungo la strada, perché alcune di queste stanno diventando le strade della morte, dove le madri si trovano a dover abbandonare i loro figli che sono troppo deboli per affrontare il viaggio o che sono morti lungo la strada. I più colpiti, come sempre, sono donne bambini,

Una carestia senza precedenti infierisce sul Corno d'Africa

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Una grave siccità , la più grave degli ultimi 60 anni, secondo le Nazioni Unite, ha colpito due regioni della Somalia meridionale, il Bakool meridionale e Lower Shabelle. Entrambe le regioni sono sotto il controllo dei militanti di Shebab, legato ad Al-Qaeda, che ha concesso l'ingresso degli aiuti umanitari. Le Nazioni Unite hanno dichiarato lo stato di carestia in Somalia, con molte altre regioni a rischio nei prossimi mesi nel Corno d'Africa a causa della siccità che colpisce più di 10 milioni di persone. Migliaia di somali sono fuggiti per cercare rifugio nella vicina Etiopia e Kenya, dove nel solo campo profughi di Dadaab, il più grande al mondo, ne arrivano 1400 al giorno. Attualmente Dadaab ospita circa 380.000 persone, quattro volte in più della sua capacità originale. La fame sta minacciando quasi 4 milioni di persone, soprattutto bambini. Ogni giorno ne muoiono 6. Servono oltre un miliardo di dollari per far fronte alla carestia. I paesi colpiti in tutta la r

L'epopea dei nuovi pirati

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Sebbene sia cresciuto con l'idea romantica della pirateria, non mi metto certo a guardare con occhi compassionevoli le gesta di questi moderni pirati, poichè le loro ragioni contengono anche motivazioni capaci di farsi valere in eterno. E' la storia del mondo, dei popoli, dell'oppresso nell'eterna guerra tra giustizia e ingiustizia, poveri e ricchi a tenere vive certe "mitiche usanze". Oggi come ieri le tecniche d'arrembaggio dei pirati sono più o meno le stesse: accostato il proprio barchino o natante al cargo o yacht da assaltare, viene bloccato con ganci e rampini, per permettere loro di salire velocemente a bordo, dove coi mitra spianati s'impadroniscono del comando del cargo, imprigionando l'equipaggio, dirottando la nave in qualche porto amico, depredandolo e chiedendo un riscatto per gli ostaggi. Oltre che attorno al Canale di Panama e allo Stretto di Malacca, dove la pirateria è un pericolo costante, la filimbusta del nuovo millenio sta sfi

Pirateria somala sotto pressione

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Liberato dalle mani dei pirati, in uno scontro a fuoco, il capitano del mercantile americano Alabama, Richard Phillips, del quale Obama ha voluto elogiarne il coraggio. Dopo il blitz, in cui sono rimasti uccisi tre pirati, il presidente americano ha dichiarato che gli Stati Uniti faranno il possibile per porre fine agli atti di pirateria al largo della Somalia. Il fenomeno della pirateria è diventato una moderna e redditizia forma di criminalità assai lucrosa (furto di merci, carburante, richieste di cospicui riscatti su navi commerciali e navi-cisterna...) che probabilmente serve per finanziare altre mille attività illecite. Riguardo invece la vicenda del Buccaneer , di proprietà della Micoperi Marine Contractors di Ravenna , in cui sono stati catturati gli uomini dell'equipaggio: 10 italiani, 5 rumeni e un croato, c'è da dire che la collocazione satellitare del rimorchiatore è continuamente monitorata dalla Marina Militare, la quale ha già nell'area dell'abbordaggio