La fine del mondo, secondo Leonardo da Vinci

Molti morti si moveran con furia e piglieranno e legheranno i vivi [...] vedrassi i morti portare i vivi in diverse parti [...] vedrassi le piante rimanere sanza foglie e i fiumi fermare i loro corsi [...] e li alberi e li arbusti delle gran selve si convertiranno in cenere [...] li animali d'acqua moriranno nelle bollenti acque [...] alla fine la terra si farà rossa per lo infocamento di molti giorni, e le pietre si convertiranno in cenere.
 
Cataclismi, terremoti, diluvi che avverranno il 1 novembre 4006 determineranno la fine del mondo. Questo quanto è stato attribuito al grande Leonardo da Vinci, secondo alcuni indizi rilevati in un'immagine visiva criptata nella parte centrale di quel grande capolavoro che è l'Ultima Cena. Sembra si tratti di un orologio, un calendario, forse un cronometro, il cui inizio è datato il giorno in cui avvenne realmente la Cena, cioè il 21 marzo 33 dC , e finisce nel 4006.

Un diluvio universale che dovrebbe iniziare il 21 marzo e terminare il primo novembre del 4006. Secondo gli studiosi, il significato non è tanto la fine del mondo bensì la fine di un ciclo astronomico, cui Leonardo ha dedicato molti studi, scrivendo a tal proposito un esiguo numero di profezie sottoforma di sentenze ed aforismi.

Nonostante non possedesse le conoscenze attuali sulla natura del nostro pianeta, tutto questo potrebbe essere in qualche modo legato all'inversione del campo magnetico terrestre, cui Leonardo fa spesso riferimento nei suoi innumerevoli scritti.

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