La sfrenata e devastante rincorsa alle materie prime
Ai tempi attuali la rincorsa alle materie prime è diventata un obiettivo primario per molti grandi stati, i quali con l'ausilio dei loro potenti fondi sovrani investono massicciamente in progetti minerari in varie parti del mondo, come sta facendo, ad esempio, la Temasek Holdings, uno dei più aggressivi fondi sovrani di proprietà della Repubblica di Singapore, che per la seconda volta in due giorni, ha fatto un rilevante investimento nell'industria estrattiva, stavolta con la Toronto Inmet Mining, che sarà utilizzato per costituire un fondo per un massiccio progetto di estrazione del rame attraverso il Cobre Panama project.
La settimana scorsa Temasek ha gettato le basi per investimenti dell'industria mineraria in Africa ed in Mongolia, oltre ad aver investito 100 milioni di dollari nella Platmin Ltd, in una transazione che potrebbe essere precursore di altri investimenti in Sudafrica.
Purtroppo ci si appropria delle materie prime anche nel modo più tradizionale, quello che si pratica da sempre, cioè con la forza, come è accaduto in Colombia dove il 30 gennaio scorso la 17esima brigata dell'esercito colombiano ha bombardato la comunità indigena della Riserva Alto Guayabal Jiguamiandó Urad, al confine tra Chocó e Antioquia, lasciando sul campo diversi feriti ma anche il corpo senza vita di un neonato, nell'intento di far abbandonare le terre agli indios, per far posto al progetto minerario Mandé del Nord, uno dei progetti più devastanti per la jungla colombiana.
Difatti il governo Uribe, violando tutte le norme dei principi nazionali e costituzionali, le norme internazionali e i diritti umani e in contrasto con lo stato di diritto sociale, ha dato ampi poteri ai moderni conquistadores, cioé le multinazionali Muriel Mining Co., Anglo Gold Ashanti e Glencore per la concessione di un'area di 16 mila ettari ricca di grandi depositi di oro, rame, molibdeno, in una terra che da sempre è proprietà collettiva delle comunità nere degli Jiguamiandó e delle riserve indiane degli Urada-Murindó Jiguamiandó e territori ancestrali degli Embera-Katio.
Per il futuro, si teme che questa sfrenata rincorsa alle materie prime in America Latina ed in Africa possa degenerare oltremisura e lasciare popoli stremati, affamati ed impotenti al loro miserabile destino.
Immagini: www.finance-trading-times.com
colombiareports.com/
La settimana scorsa Temasek ha gettato le basi per investimenti dell'industria mineraria in Africa ed in Mongolia, oltre ad aver investito 100 milioni di dollari nella Platmin Ltd, in una transazione che potrebbe essere precursore di altri investimenti in Sudafrica.
Purtroppo ci si appropria delle materie prime anche nel modo più tradizionale, quello che si pratica da sempre, cioè con la forza, come è accaduto in Colombia dove il 30 gennaio scorso la 17esima brigata dell'esercito colombiano ha bombardato la comunità indigena della Riserva Alto Guayabal Jiguamiandó Urad, al confine tra Chocó e Antioquia, lasciando sul campo diversi feriti ma anche il corpo senza vita di un neonato, nell'intento di far abbandonare le terre agli indios, per far posto al progetto minerario Mandé del Nord, uno dei progetti più devastanti per la jungla colombiana.
Difatti il governo Uribe, violando tutte le norme dei principi nazionali e costituzionali, le norme internazionali e i diritti umani e in contrasto con lo stato di diritto sociale, ha dato ampi poteri ai moderni conquistadores, cioé le multinazionali Muriel Mining Co., Anglo Gold Ashanti e Glencore per la concessione di un'area di 16 mila ettari ricca di grandi depositi di oro, rame, molibdeno, in una terra che da sempre è proprietà collettiva delle comunità nere degli Jiguamiandó e delle riserve indiane degli Urada-Murindó Jiguamiandó e territori ancestrali degli Embera-Katio.
Per il futuro, si teme che questa sfrenata rincorsa alle materie prime in America Latina ed in Africa possa degenerare oltremisura e lasciare popoli stremati, affamati ed impotenti al loro miserabile destino.
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