Mentre là in centro io respiro il cemento...

"Mio caro amico" disse, "qui sono nato e in questa strada io lascio il mio cuore! Ma come fai a non capire... E' una fortuna per voi che restate a piedi nudi a giocare nei prati mentre là in centro io respiro il cemento..."

Chi non ricorda le parole di questa canzone del lungimirante Adriano Celentano? Sono passati 45 anni da quando Il ragazzo della via Gluck fu cantata al  Festival di Sanremo, dove venne per giunta  eliminata, e oggi il cemento la sta facendo da padrone.

Si prevede che la domanda mondiale di cemento aumenterà del 4,1 per cento all'anno fino al 2013. Gli utili saranno alimentati da crescenti investimenti in infrastrutture nei paesi in via di sviluppo e dai migliori mercati nelle aree sviluppate. Il cemento mescolato aumenterà la sua posizione dominante sul cemento portland. Il calcestruzzo preconfezionato rimarrà la presa più a crescita rapida.

Ebbene, ogni anno in Italia vengono cancellati dal cemento, che costituisce sicuramente il materiale più usato in ambito edilizio, 500 chilometri quadrati di  suolo,  come dire che ogni quattro mesi sorge una città uguale all'area urbanizzata del comune di Milano. 

Lo denuncia Legambiente nel rapporto "Ambiente Italia 2011".

La stima più attendibile di superfici urbanizzate è di 2.350.000 ettari: una estensione equivalente a quella di Puglia e Molise insieme, pari al 7,6% del territorio nazionale e a 415 metri quadri per abitante.               

Negli ultimi 15 anni il consumo di suolo è cresciuto in modo abnorme e incontrollato. Ma quantificare il fenomeno non è facile perché le banche dati sono eterogenee e poco aggiornate e la situazione è aggravata dall'abusivismo edilizio.                               

La Lombardia è in testa con il 14% di superfici urbanizzate sul totale del territorio, seguono il Veneto con l'11%, la Campania con il 10,7%, il Lazio e  l'Emilia Romagna con il 9%. Anche Molise, Puglia e Basilicata vedono dinamiche di crescita delle superfici urbanizzate a svantaggio dei suoli agricoli e boschivi.        

Immagini:  anticoemoderno.it - www.immobilbigg.it/  
 

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