Neve, gelo e vento schiaffeggiano l'Italia
Così, per la giornata di oggi, che per il nostro Paese dovrebbe essere "la madre di tutte le nevicate" (Roma in particolare) tutto si è fermato. Questo è sintomatico di un Paese poco abituato ad un clima del genere, che mette in evidenza la fragilità di tutto il sistema Italia.
Ecco allora la Buriana, la classica bufera di neve portata dal gelido vento di Nord-Est proveniente dalla lontana Siberia, il "Burian" appunto, responsabile del vortice gelido e bianco cui il nostro Paese è coinvolto da giorni. Una caduta di aria fredda che viene dalla Siberia e che di solito spira verso la Cina, ma che in questo caso si dirige verso ovest perchè c'è un ponte molto grande di alte pressioni. Così, l'alta pressione delle Azzorre e l'alta pressione siberiana s'incontrano, si fondono insieme facendo si che la bassa pressione passa sotto le Alpi, ed ecco servite le nevicate.
Un altro fenomeno legato alle tempeste di neve è il blizzard , il vento siberiano che soffierà su e giù per l’Italia. Porterà un brusco calo delle temperature e trasformerà il rigido freddo invernale in un fine settimana di gelo e neve: 5 centimetri di neve all'ora, temperatura di meno sei, sette gradi sotto lo zero e vento forte.
Oggi un classico esempio dovrebbe essere Roma, nell'occhio del ciclone del Blizzard. La prima città ad esserne colpita però è Trieste, poi giù verso gli Appennini e a nord della Sardegna. Temperature a picco, anche a meno 10 gradi sotto le medie.
Dice il meteorologo a "Porta a porta": questo tipo di situazione è creata da un riscaldamento negli strati più elevati dell'atmosfera e nella stratosfera posizionato sui poli. Questo riscaldamento dei poli si tira in corrispondenza degli oceani, quello che è dalla nostra parte è l'anticiclone delle Azzorre che ci garantisce bel tempo e fa una specie di muro sull'oceano. Dall'altra parte, in corrispondenza del Giappone, succede la stessa cosa: tutta l'aria fredda asiatica invece che andare verso ovest, come sarebbe naturale che fosse, tende a tornare indietro, così dalla Siberia l'aria torna indietro invece che spingersi verso oriente, e fino a che questo muro non viene eroso, dobbiamo fare i conti con la situazione che va avanti da più di una settimana.
Affinchè vi sia un miglioramento della situazione meteo, bisogna aspettare ancora un po'. Dopo una tregua nei primi giorni della prossima settimana, si attende che nuova aria fredda, stavolta però di provenienza più da nord che da est, possa ancora interessarci in modo abbastanza deciso.
Immagine: dailymail.co.uk
Ecco allora la Buriana, la classica bufera di neve portata dal gelido vento di Nord-Est proveniente dalla lontana Siberia, il "Burian" appunto, responsabile del vortice gelido e bianco cui il nostro Paese è coinvolto da giorni. Una caduta di aria fredda che viene dalla Siberia e che di solito spira verso la Cina, ma che in questo caso si dirige verso ovest perchè c'è un ponte molto grande di alte pressioni. Così, l'alta pressione delle Azzorre e l'alta pressione siberiana s'incontrano, si fondono insieme facendo si che la bassa pressione passa sotto le Alpi, ed ecco servite le nevicate.
Un altro fenomeno legato alle tempeste di neve è il blizzard , il vento siberiano che soffierà su e giù per l’Italia. Porterà un brusco calo delle temperature e trasformerà il rigido freddo invernale in un fine settimana di gelo e neve: 5 centimetri di neve all'ora, temperatura di meno sei, sette gradi sotto lo zero e vento forte.
Oggi un classico esempio dovrebbe essere Roma, nell'occhio del ciclone del Blizzard. La prima città ad esserne colpita però è Trieste, poi giù verso gli Appennini e a nord della Sardegna. Temperature a picco, anche a meno 10 gradi sotto le medie.
Dice il meteorologo a "Porta a porta": questo tipo di situazione è creata da un riscaldamento negli strati più elevati dell'atmosfera e nella stratosfera posizionato sui poli. Questo riscaldamento dei poli si tira in corrispondenza degli oceani, quello che è dalla nostra parte è l'anticiclone delle Azzorre che ci garantisce bel tempo e fa una specie di muro sull'oceano. Dall'altra parte, in corrispondenza del Giappone, succede la stessa cosa: tutta l'aria fredda asiatica invece che andare verso ovest, come sarebbe naturale che fosse, tende a tornare indietro, così dalla Siberia l'aria torna indietro invece che spingersi verso oriente, e fino a che questo muro non viene eroso, dobbiamo fare i conti con la situazione che va avanti da più di una settimana.
Affinchè vi sia un miglioramento della situazione meteo, bisogna aspettare ancora un po'. Dopo una tregua nei primi giorni della prossima settimana, si attende che nuova aria fredda, stavolta però di provenienza più da nord che da est, possa ancora interessarci in modo abbastanza deciso.
Immagine: dailymail.co.uk
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