Il riscaldamento globale nell'immaginario collettivo

PRIMA PARTE

Nell'immaginario collettivo il riscaldamento globale è dominato dalla paura dell' aumento del livello del mare, dai mari gonfi e burrascosi che sommergono intere città costiere. Ciò ha sopraffatto la nostra capacità di panico climatico che ha occluso la nostra percezione di altre minacce, molto più vicine. Il livello dei mari in aumento è senz'altro una brutta cosa, ma la fuga dalla costa non basta.

Infatti, in assenza di un significativo adeguamento al modo in cui miliardi di esseri umani condurranno la loro vita, già sul finire di questo secolo parti della terra diventeranno probabilmente inabitabili e altre parti terribilmente inospitali. Anche se i nostri occhi sono addestrati, abituati al cambiamento climatico, non siamo in grado di comprendere la sua portata.

Questo inverno, una serie di 60, 70 giorni con gradi più caldi del normale hanno determinato la cottura del Polo Nord, fondendo il permafrost dalle parti delle Isole Svalbard, in Norvegia, dove è situato in un bunker inaccessibile, la banca del cibo, "la dispensa per l'umanità futura ", progettata per garantire che la nostra agricoltura sopravviva a qualsiasi catastrofe, il cosiddetto "The Doomsday " (il giorno del giudizio).

In un primo momento, ad appena 10 anni dalla sua costruzione, s'era sparsa la voce che il bunker fosse stato inondato per via dell'aumento del livello del mare... Per fortuna, la volta del Doomsday l'ha scampata: la struttura è stata protetta e i semi per le generazioni future, nel caso ce ne sarà bisogno, sono al sicuro.

Ma trattando l'episodio come una parabola sulle inondazioni imminenti manca la notizia più importante.

Fino a poco tempo fa, il permafrost non era una grande preoccupazione degli scienziati del clima, perché, come suggerisce il nome, è il suolo perennemente gelato in profondità. Ma il permafrost artico contiene 1,8 trilioni di tonnellate di carbonio, più del doppio di quello attualmente sospeso nell'atmosfera terrestre. Dovesse sciogliersi il permafrost e la CO2 rilasciata, quel carbonio potrebbe evaporare come metano, la cui capacità di trattenere il calore è 34 volte maggiore a quello dell'anidride carbonica.

Certamente, come già saprete, ci sono storie allarmanti ogni giorno, come i dati satellitari dell'ultimo mese che evidenziano il riscaldamento del globo due volte più veloce di come gli scienziati avevano supposto nel 1998. Ora c'è pure la notizia dall'Antartide, dell'enorme iceberg Larsen C, sotto osservazione da 13 anni. Più di 2.000 chilometri quadrati, grande come la Liguria o il Delaware, che pare stia per staccarsi dal continente antartico per flottare nel mare di Weddell, a sud della punta del Sud America, con conseguenze drammatiche sull'intero ecosistema del globo terrestre.


L'ultimo aggiornamento degli scienziati della NASA e della University of California,  informa che Larsen C ha solo 3 miglia di ghiaccio che lo tiene collegato al continente.
In passato, altri due iceberg si sono staccati dalla piattaforma del Larsen C, il primo nel 1995 l'altro nel 2002. 

In seguito torneremo su argomenti che interessano il global warming.

Tratto liberamente e parzialmente da un articolo di David Wallace-Wells nel numero di New York Magazine del 10 luglio 2017.

Parte seconda: Progetti, ipotesi per fermare il riscaldamento globale


Immagini: www.businessinsider.com . www.youtube.com

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