I giganti del mare e le tradizioni marinaresche


Né il propulsore, né il motore né il timone è il pezzo più importante di questa metaniera da 200 milioni di dollari e più di centomila tonnellate...

E' nel cantiere navale di Ulsan, nella Corea del sud, la più grande fabbrica navale al mondo, dove ogni anno vengono lanciate cinquanta centinaia di navi di proporzioni gigantesche. Il ritmo del lavoro non si allenta di intensità, funziona come un orologio e tutto è controllato al millimetro. Le barche sono assemblate l'una dietro l'altra. Al momento ce ne sono 60 in costruzione di cui nessuna scende sotto i 200 metri di lunghezza. E i loro tempi di consegna sono brevi: solo 15 mesi sono stati impiegati per la nave metaniera di Endesa, considerando che solo la sua struttura è stata sollevata in 60 giorni, da quando il primo pezzo è stato collocato nel bacino di carenaggio fino a quando non è andato al molo, dove è finito.

Quella che sarà la più grande nave spagnola di quante oggi navigano negli oceani è l'"Adriano", il primo vettore metano di Endesa dell'Enel group, gigante dell'acciaio e della tecnologia all'avanguardia che la compagnia elettrica ha commissionato alla compagnia di navigazione Knutsen e che verrà noleggiata questa estate.

La chiamano il "ferrari" dei grandi commerci perché raggiunge i 20 nodi navigando a piena velocità con le budella piene di gas naturale liquefatto (GNL). In totale, 180.000 metri cubi distribuiti in quattro vasche che sembrano cattedrali gotiche rivestite con Albal paper. Equivalente alla capacità di 72 piscine olimpioniche, quantità sufficiente per fornire luce e riscaldamento a una città di mezzo milione di abitanti per un anno, o per fornire elettricità a tutta la Spagna per un giorno.

Il mare, fonte di vita e risorsa quasi illimitata, ha sempre rappresentato il luogo per eccellenza della precarietà e del rischio, determinando la ricchezza o la povertà dei pescatori e dei naviganti che affidano ai suoi flutti la loro sopravvivenza.

.. E di fronte a una simile macchina di navigazione che cosa può offrire una piccola scultura in resina senza la quale l'"Adriano" non va per il mare ?

Per gli uomini che solcano i mari la fede è necessaria se ti trovi tra le burrasche dell'Atlantico quando i venti imperversano a Capo Horn o se i pirati colpiscono il corno d'Africa.

"La metteremo su un piedistallo, proprio qui dietro al timone", dice il capitano, José Ángel Gil, sul ponte della nave, prendendo in mano la statua benedetta della Virgen del Carmen che ha portato sotto il suo braccio da Madrid Manuel Goyeneche, responsabile del trasporto marittimo GNL di Endesa. In Spagna, Porto Rico e Costa Rica la Virgen del Carmen è patrona del mare e molto venerata dalla gente.  "Mia moglie l'ha comprata in un negozio religioso che si trova nella Plaza Mayor e poi l'ha portata in una parrocchia per farla benedire", dice Goyeneche. La scultura del santo patrono dei marinai è un dono che sua moglie, Cristina, ha voluto fare all'equipaggio dell'Adriano' formato di 24 uomini: undici ufficiali, tutti spagnoli e tredici subalterni, tutti filippini, compreso il cuoco. Il capitano l'ha accettato di buon grado, perché per proteggere la nave e i suoi occupanti, la "stella del mare" deve arrivare a bordo come un regalo.

Fonte: www.maritimeherald.com

Immagini: www.maritimeherald.com -  www.rustiluz.com


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