Post

La vergogna del mondo consumistico si trova nell'Oceano Pacifico

Immagine
La più grande discarica del mondo di plastica galleggia nell'Oceano Pacifico ed ha dimensioni inimmaginabili. Il capitano Charles Moore veleggia al largo dell'Oceano Pacifico, nel cuore di quel minestrone di plastica che scoprì nel 1997 e che chiamò Great Pacific Garbage Patch (l'isola di plastica). Si pensa che quest'ammasso d'immondizia potrebbe essere grande quasi quanto gli Stati Uniti: 10 milioni di chilometri quadrati. Moore è in viaggio per cercare di dare dimensioni a questa specie d'isola galleggiante, da alcuni considerato il settimo continente del pianeta, che inizia a formarsi 500 miglia al largo della California, attraversa il Pacifico meridionale, oltrepassa le Hawaii e arriva fin quasi al Giappone. La mia sensazione è che non abbiamo ancora visto il peggio, dice l'ex miliardario Moore, il quale, da quando fece questa scoperta, gli è cambiata la vita. La sua passione per il mare si trasforma in una missione e per questo ha fondato Al

Le avventure del professor Echos

Immagine
Il Castello di Panerula, dimora di nobili di grande fama nel '400, si erge vigile e solitario sul cocuzzolo di una piccola montagna, a meno di un'ora di macchina da Roma. Nei tardi pomeriggi di primavera, dalle sue finestre ad oblò che affacciano sulla vallata è facile scorgere la sottile linea del mare che indora l'orizzonte. Ai tempi attuali, l'antico maniero, luogo di trame oscure e delitti eccellenti nel periodo rinascimentale, grazie alle volontà testamentarie di Luc Brady, magnate americano e proprietario del castello vissuto sino al 1999, è divenuto sede dell' EchoSistemInstitute (ESI), un istituzione privata che si occupa di tematiche socio-economico-ambientali, le cui finalità, disposte dallo stesso Brady, restano scolpite in maniera indelebile sulla pietra scura del portale d'ingresso: "formare le nuove generazioni, dare loro una coscienza ecologica, affinchè siano in grado, in un futuro imminente, di affrontare le inevitabili calamità che l'

Clima: la Cina chiede di più all'occidente

Immagine
Le nazioni più ricche dovrebbero tagliare le emissioni di gas serra di almeno il 40% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020, come parte di un nuovo accordo globale sul cambiamento climatico. Lo ha dichiarato oggi la Cina, svelando una posizione ambiziosa in vista dei negoziati. I paesi sviluppati dovrebbero anche cedere dallo 0,5 all'1% del proprio valore economico annuale per aiutare le altre nazioni ad affrontare il riscaldamento globale e a ridurre le emissioni di gas serra, ha aggiunto la Cina nel documento che stabilisce le richieste che saranno fatte alla conferenza di dicembre a Copenhagen volta a siglare un nuovo accordo sul clima. L'accordo dovrà prevedere che le nazioni ricche "abbiano obiettivi quantificati per ridurre drasticamente le emissioni", riporta la nota diffusa dalla Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme (www.ndrc.gov.cn), che guida le politiche cinesi sul clima. La conferenza di Copenhagen ha l'obiettivo di siglare un trattat

L'epopea dei nuovi pirati

Immagine
Sebbene sia cresciuto con l'idea romantica della pirateria, non mi metto certo a guardare con occhi compassionevoli le gesta di questi moderni pirati, poichè le loro ragioni contengono anche motivazioni capaci di farsi valere in eterno. E' la storia del mondo, dei popoli, dell'oppresso nell'eterna guerra tra giustizia e ingiustizia, poveri e ricchi a tenere vive certe "mitiche usanze". Oggi come ieri le tecniche d'arrembaggio dei pirati sono più o meno le stesse: accostato il proprio barchino o natante al cargo o yacht da assaltare, viene bloccato con ganci e rampini, per permettere loro di salire velocemente a bordo, dove coi mitra spianati s'impadroniscono del comando del cargo, imprigionando l'equipaggio, dirottando la nave in qualche porto amico, depredandolo e chiedendo un riscatto per gli ostaggi. Oltre che attorno al Canale di Panama e allo Stretto di Malacca, dove la pirateria è un pericolo costante, la filimbusta del nuovo millenio sta sfi

La sfida contro la malaria nel mondo

Immagine
La possibilità di raggiungere l'eliminazione della malaria nel mondo, si sta facendo sempre più concreta. Eliminare la malaria, che colpisce fino a 500 milioni di persone all'anno e ne uccide quasi un milione in tutto il mondo, è l'obiettivo primario del Global Fund , un'istituzione di finanziamento internazionale che combatte AIDS, tubercolosi e malaria. La maggior parte delle vittime di malaria sono bambini al di sotto dei cinque anni e donne incinte. Circa il 90 per cento degli infortuni mortali avvengono in Africa, in cui la malaria colpisce una persona su cinque decessi infantili. L'obiettivo di debellare la malaria, causata da un parassita trasmesso dalla puntura di zanzare, potrebbe portarci fino al 2050 o 2060, ha dichiarato Richard Feachem, presidente del Malaria Elimination Group . Ma ora è endemica in circa metà dei paesi del mondo, dopo essere stata eliminata da altri come il Canada e la Finlandia dal 1945. Un rapporto sulla distruzione della malaria

L'influenza dei tempi cupi

Immagine
La minaccia di una pandemia globale causata dal virus dei suini scoppiata nel Messico, ha messo in agitazione la popolazione dell'intero pianeta. Sinora, nel grande stato centro americano, il virus ha già ucciso circa un centinaio di persone, ma il virus della febbre suina si va spargendo negli Stati Uniti: lo stesso ceppo di quello riscontrato in Messico è stato contratto dagli studenti di un liceo di New York. Sinora, nell'intera nazione, ne sono stati registrati almeno 20 casi. Proclamato lo stato di emergenza. Altri sei casi sono avvenuti nel vicino Canada ed altri possibili in Europa, Israele e Nuova Zelanda. In Messico molta gente si rintana in casa. Le scuole sono state chiuse in diversi stati, così pure molte fabbriche, al fine di rallentare la diffusione del virus. A Città del Messico sono stati chiusi bar, musei, stadi e molti uffici, e gli impiegati sono stati invitati a lavorare da casa. Il trasporto pubblico ha quasi cessato le sue corse. Chi si avventura per le

Nature Mill, il robot mangiarifiuti

Ecco qui un interessante macchina trita spazzatura, che può risolvere molti problemi nella nostre case. Si chiama Nature Mill , ed è un robot che trasforma i rifiuti organici alimentari in compost. Difatti, potete mettere tutto i rifiuti alimentari in questa macchina concimante e nel corso di due settimane, li trasforma in un compost che si può spargere nel giardino, senza che lasci cattivi odori. NatureMill può trattare fino a 2.27 Kg di alimenti al giorno. Ne l video sopra, il presidente di NatureMill Russ Cohn , ne spiega il funzionamento. Fonte: www.physorg.com