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Là dove spira il vento caldo del pianeta

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Inaspettatamente, la politica mondiale si è spostata là dove spira il vento caldo del pianeta, cioè nell'Africa del nord, dove la rivoluzione dei gelsomini dalla Tunisia ha invaso l'Egitto e altri territori dell'ex impero ottomano, sui quali l'Iran si candida ad essere il faro della rivoluzione.   Anche al-Qaeda sull'area ha i suoi progetti. Nei giorni scorsi a Il Cairo molti militanti Jihadisti sono stati fatti fuggire dalle carceri, quasi a confermare le notizie che rimbalzano da un forum integralista irakeno, con l'invito di al - Qaeda a trasformare la protesta per la democrazia in guerra santa.     " Il rischio dell'area è la presa di potere dei militari come detentori dell'ordine. Impiegheranno l'islamismo come forma di controllo delle masse, più che per convinzione propria " dice  Stefano Casertano analista politico a Televideo . Un Iran così determinato, che cerca di avere il dominio assoluto su milioni di musulmani con la

Voglia di democrazia digitale a Cuba

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Sulla scia di una democrazia digitale che sta attraversando il mondo, Cuba teme che gli Stati Uniti incoraggino il dissenso attraverso i social media come Facebook e Twitter con l'obiettivo di rovesciare il governo. Questo è quanto trapela da un video che sembra riprendere un incontro di funzionari cubani, pubblicato su siti Internet di questa settimana. Il video di 50 minuti è apparentemente una presentazione fatta da un esperto di Internet per i funzionari del Ministero degli Interni di Cuba nel giugno scorso. Il link al video ( vimeo.com ) è stato postato su diversi blog, tra cui quella di blogger cubani anti-governativi come Yoani Sanchez , e sul sito web del Miami Herald . Non è noto come il video è stato ottenuto. L'esperto, la cui identità non  è stata divulgata, ha detto che funzionari degli Stati Uniti stanno promuovendo sul suolo cubano l'uso di Facebook e Twitter, per fomentare il dissenso, come è stato fatto nelle insurrezioni in Ucraina nel 2004 e in Ir

Le catastrofi climatiche sono causate dallo spostamento dei poli magnetici

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Sebbene le attività umane sono considerate colpevoli del riscaldamento globale ( global warming) , al quale si addebita, ovviamente, anche lo scatenarsi della natura attraverso bufere di neve,  supertempeste, inondazioni, cataclismi fuori dal comune che stanno abbattendosi un po' ovunque nel mondo, sembra invece che il problema sia da addebitarsi altrove, anche se la possente industria verde è sorta sulla propoganda che tale scopo si prefiggeva. Gli scienziati e i climatologi sono stati rapidi nel cavalcare la causa del  riscaldamento globale, ma ora cominciano a sospettare un fenomeno più grande come causa principale. E dunque! Dimenticatevi il global warming , i modelli climatici e tutto l'ambaradam che la tecnologia verde si trascina dietro, e andiamo invece a rivedere, dice la Nasa ,  articoli scientifici scritti a proposito, studi di geologi che hanno individuato tracce in strati di roccia e campioni di carote di ghiaccio... che testimoniano, seppur timidamente

Minacciata la montagna sacra dei Dongria Kondh

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Minaccia sulla montagna sacra dei Dongria Kondh  Stephen Corry, direttore della ong Survival International , segue molto da vicino gli sviluppi della contrastata vicenda tra il gigante minerario Vedanta Resources e la tribù nello Stato indiano dell’Orissa, i Dongria Kondh  che lottano per la sopravvivenza e vedono minacciata la loro montagna sacra. Con la scusa dell'ampliamento di almeno sei volte delle miniere di bauxite per la raffinazione dell'alluminio, che avrebbe portato posti di lavoro nella regione, secondo due indagini indipendenti commissionate dal ministero dell'Ambiente indiano, si è concluso che i piani di   Vedanta Resources , che fa capo al facoltoso impreditore indiano Anil Agarwal, e che sta sfidando il divieto di effettuare operazioni minerarie sulla montagna sacra, sarebbero suscettibili della 'distruzione' dei Dongria Kondh .   Già lo scorso anno questo popolo tribale, venuto alla ribalta grazie al film Avatar di James Came

Allerta Canale di Suez

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Nonostante la crisi politica egiziana , le navi stanno continuando a transitare per il Canale di Suez, che rimane aperto. Diverse compagnie hanno smentito le notizie che stanno  inviando le loro navi attorno al Capo di Buona Speranza. Tra queste, la Hanjin e Maersk. Le compagnie di navigazione coreane avevano detto che erano alla ricerca di centri di trasbordo alternativi al Mediterraneo orientale a causa della chiusura di alcuni terminal egiziani, e che avevano deciso di inviare le navi attorno all'Africa piuttosto che attraverso il Canale di Suez , ma stanno ancora utilizzando il canale. Il Porto di Alessandria è ancora aperto, ma nessuno sta lavorando per il momento. Le operazioni di carico non funzionano correttamente a causa d'interruzioni del lavoro. Problemi analoghi si riscontrano nel porto di Damietta, essendo interrotto pure  Port Said .  Tanta instabilità nel Medio Oriente contribuisce notevolmente al prezzo del petrolio, che a livello mondiale si è mantenuto

Ciclone Yasi: una mezz'ora da incubo

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E' stata una mezz'ora da incubo per il quasi milione di australiani residenti lungo i 700 chilometri della costa nord orientale del nuovo continente, nella regione del Queenisland , dove ancora una volta le forze della natura hanno imperversato furiosamente, stavolta con il ciclone Yasi, di categoria di pericolo 5, la più alta, come Katrina, la tempesta che ha devastato New Orleans e superiore a quella del ciclone Tracy, che nel 1974 devastò la città di Darwin, nel nord, causando 71 morti e distruggendo il 90% delle case. Yasi si è presentato con venti a quasi 350 chilometri orari che hanno divelto tetti, sradicato alberi e abbattuto cavi elettrici causando interruzioni di corrente .  L'ultima mezz'ora è stata la più terrificante, con il rumore assordante del vento ululante... La zona colpita è costellata da decine di cittadine turistiche, dove vi operano centinaia di operatori, avendo nei pressi uno dei punti chiave del turismo dell' Australia : la Gran

Inquinamento ambientale a Colleferro

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Sebbene se ne parli poco, la sepoltura di rifiuti pericolosi in luoghi che si frequentano normalmente, sono un problema serio.   La vicenda dei rifiuti tossici rinvenuti a Colleferro , vicino Roma, e il ritrovamento di una fossa piena di carcasse di pecore che continuano a morire, è stata comunque segnalata in quest'ultimi giorni  dal Tg Uno .  Rifiuti pericolosi, sostanze chimiche e scarti di stabilimenti, i cui effetti potrebbero rivelarsi devastanti, hanno indotto un pastore a denunciare la morte di centinaia di pecore e di molte altre deformi. Dopo decenni di attività industriale e rifiuti tossici riversati nel fiume Sacco, simbolo del disastro ambientale in corso, ci sono persone che, in seguito ad accertamenti sanitari, hanno scoperto di avere dei pesticidi nel sangue.  Uno studio della Asl , che attesta come la mortalità e le patologie respiratorie sono sopra la media, ha evidenziato che la contaminazione interessa chi vive vicino al fiume. Si pensa che la cont