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Pirateria: speriamo che l'India faccia il suo dovere

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Salviamo i nostri marò Questo post è dedicato ai due marò italiani detenuti in India Massimiliano Latorre e Salvatore Girone Un tempo, nel secolo XVI, la pirateria in alto mare era considerata come un'attività legittima che aveva contribuito alla crescita delle potenze europee. Difatti, il termine "corsaro", descrive un pirata al servizio del regno / stato. Oggi, la pirateria è riconosciuta come una delle più grandi minacce per l'economia globale. Secondo una stima, il commercio marittimo internazionale rappresentava circa il 95% di tutto il commercio globale ed è stato valutato a 14 trilioni (14 con 11 zeri) di dollari nel 2010. Con la sua elevata prevalenza in tutto il Corno d'Africa e lo Stretto di Malacca, la pirateria rappresenta un rischio per la rinascita economica della Cina e dell'India. Situato tra il Corno e lo Stretto, quasi il 90% (in volume) e il 77% (in valore) del commercio mondiale avviene via mare in India, che è particolarmente vuln

Marmo e acciao: inquinanti a go go nella capitale del Pakistan

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Fabbriche di acciaio e di marmo stanno causando un grande inquinamento atmosferico nelle cosidette città gemelle di Islamabad e Rawalpindi, Pakistan. Le città gemellate sono comunemente considerate come un'unica unità, e in effetti, un giorno le due città si fonderanno fisicamente. The Capital Development Authority (CDA)  non è riuscita a controllare l'inquinamento atmosferico crescente  causato dalle fabbriche di acciaio e marmo istituite nelle vicine zone industriali delle due città. Dozzine di fabbriche di marmo e acciaio sono una delle principali fonti di inquinamento atmosferico nelle città gemellate. I residenti si lamentano frequentemente di malattie come la congestione del torace e l'asma, che sono direttamente legate all'inquinamento atmosferico secondo i medici. Le fabbriche di marmo non sono l'unica causa di inquinamento atmosferico ma anche d'inquinamento acustico. Queste fabbriche gettano i loro rifiuti nei vicini torrenti naturali. Nessu

Doha, si è conclusa come sempre la Conferenza sul clima

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Dal nostro inviato a Doha, Qatar, John Keyman. 9/12/2012 UPDATE : Esteso il Protocollo di Kyoto  fino al  2020. Duecento Paesi firmano l'intesa per ritardare i cambiamenti. L'intesa resta comunque lontana dalle richieste degli scienziati per far deviare la Terra dall'inquietante traiettoria verso un riscaldamento globale di 3-5°.  Ma l'impegno a ridurre ulteriormente le emissioni resta solo da parte dell'Ue e di pochi altri. Restano fuori i "grandi inquinatori", Canada, Russia,  Giappone e Nuova Zelanda. Ban Ki-moon, commenta l'intesa raggiunta a Doha dicendo: "Sono state poste le basi per un accordo completo e stringente da raggiungere per il 2015" contro il riscaldamento climatico, ha spiegato.            Tra proteste e manifestazioni (cornice abituale a questo tipi d'incontri)  che denunciano la poca affidabilità dei paesi ricchi nel rispettare gli impegni presi con i paesi poveri per aiutarli a far fronte agli effetti negati

Cheatgrass: l'erba che alimenta velocemente gli incendi

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Ciò che ha alimentato quasi l'80% dei più grandi incendi nell'ovest degli Stati Uniti nel corso degli ultimi dieci anni lo si deve, molto probabilmente, ad un particolare tipo di erba. Lo indica una nuova ricerca che attribuisce a questo tipo di erba invasiva che si secca e brucia  più rapidamente di altri tipi di vegetazione, molti degli incendi sviluppatosi nel west. Per combattere questa varietà chiamata cheatgrass si stanno esaminando una gamma di soluzioni, compreso l'uso di un fungo che attacchi il seme dell'erba. Originariamente trasportata nel suolo degli Stati Uniti a bordo di navi d'alto mare, la nociva erbaccia ha  continuato il suo viaggio verso ovest nel 1800 con coloni e allevatori di bestiame. La specie prende il suo nome perché cresce molto presto e rapidamente e poi muore, ingannando altre varietà di preziose sostanze nutritive. Essa è ampiamente dispersa attraverso il Great Basin of the American west, un'area di 600.000 kmq che copr

La pirateria nell'Oceano Indiano impedisce le previsioni meteorologiche

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Oltre agli attacchi  a bordo delle navi mercantili nel Golfo di Aden e nell'Oceano Indiano, che quest'anno, per fortuna, con l'ausilio delle guardie di sicurezza armate sulle navi e il maggior pattugliamento delle forze  antipirateria è sceso dell'81 per cento (quest'anno solo 34 attacchi da parte dei pirati somali a fronte di 176 attacchi in tutto l'anno scorso), la pirateria sta ostacolando anche la raccolta delle temperature superficiali dell'acqua che danno la possibilità di prevedere molto in anticipo fenomeni quali siccità, inondazioni, elevate o basse nei diversi mesi, informazioni che danno un sostanziale contributo alle attività socio-economiche di un paese. Difatti, diverse agenzie internazionali di  previsioni meteorologiche non sono riuscite a prevedere lo IOD, noto anche come il Nino indiano, cioè è un'oscillazione irregolare delle temperature di superficie marine la cui fase negativa determina le condizioni opposte, cioè con l'acqu

L'ultima fatica del progetto South Stream

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Nei prossimi giorni sul Mar Nero verrà posata la prima pietra dell'impianto che porterà direttamente in Europa il gas naturale estratto in Siberia. Una casa su 4 del vecchio continente si servirà di questa preziosa sostanza che viene dalla Russia. Una dipendenza su cui scommette Gazprom attraverso il gasdotto South Stream che dalla costa russa del Mar Nero raggiungerà la Bulgaria e poi attraverso i Balcani il confine tra Italia, Austria e Slovenia. L'obiettivo di Gazprom, che ha come partner anche la nostra ENI, è di assicurare le forniture di gas a buon prezzo. L'Agenzia europea dell'Energia stima che la domanda di gas crescerà del 25 per cento nei prossimi 20 anni e a livello mondiale il consumo di gas potrebbe aumentare del 19 per cento entro il 2017. Il progetto è un potente strumento di politica internazionale e potrebbe modificare i rapporti energetici tra Europa e Russia, senza dimenticare l'America che proprio con il gas si sta  reinventando come un g

Barclays Bank: stop speculazione mercati materie prime

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Barclays Bank ha fatto capire che sta considerando di tirarsi fuori della speculazione alimentare a causa del 'rischio reputazione". La speculazione finanziaria nei mercati delle materie prime (frumento, mais e grano) e i picchi drammatici dei prezzi dei combustibili stanno spingendo i prodotti alimentari al di fuori della portata delle persone più povere del mondo. E' quanto ha ammesso  Rich Ricci,   il capo della banca d'investimento Barclays, alla Commissione parlamentare del Regno Unito sulle norme bancarie. "Se si è deciso di smettere il trading dei prodotti agricoli non è guidato dal regolamento. Ma è perché non si siede socialmente bene con la gran parte dei componente dei nostri clienti '. Il Financial Times ha riferito che la banca britannica sta cercando di ritirarsi dal commercio di materie prime agricole per ricostruirsi la sua reputazione dopo una serie di scandali. Ciò è dettato da una revisione strategica del nuovo Chief Executive Ant