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Lo smog delle città proviene anche dalla sporcizia delle sue strade, vecchi edifici, monumenti...

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Le grandi città del mondo, che sono tante, sono piene di strade, marciapiedi, lampioni, vecchi edifici, statue, monumenti... colmi di sporcizia. Migliaia di sostanze chimiche  vengono vomitate quotidianamente dai tubi di scappamento delle auto e bus, fabbriche e altre fonti di particolato. Ma secondo una nuova ricerca presentata questa settimana dall' American Chemical Society di Boston, sembra che quando la sporcizia urbana è esposta alla luce del sole, rilascia  nitrogen oxides (ossido di azoto), che é fonte di ozono troposferico e smog. Come la luce del sole corrode il contenuto di azoto della sporcizia, nuova sporcizia ricca di azoto viene continuamente depositata.  " L'attuale comprensione dell'inquinamento atmosferico urbano non prevede il riciclo di ossidi di azoto e potenzialmente di altri composti da superfici di edifici ", ha detto il professor James Donaldson dell'Università di Toronto, che ha eseguito il nuovo studio. " Ma

Le tensioni in Azerbaigian minacciano i piani energetici in Europa

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Sin dalla sua indipendenza l'Azerbaigian sta vivendo al suo interno grandi tensioni per via del conflitto, mai del tutto sopito, del Nagorno Karabakh, repubblica autoproclamatasi indipendente dall'Azerbaigian, situata nel Caucaso meridionale. Gli attuali confini territoriali sono stati determinati alla fine nel gennaio del 1992, per porre fine ad un'ostilità tra i due contendenti dopo l’avvenuta proclamazione di indipendenza. La guerra del Nagorno-Karabakh (1988-1994) ha afflitto la regione dopo l'indipendenza dell'Azerbaigian dall'Unione Sovietica nel 1990. Le etnie armene che vivono nel Nagorno-Karabakh, una terra senza sbocco dell''Azerbaigian, hanno proclamato uno stato indipendente nel 1991. Negli ultimi anni, il cessate il fuoco, mediato nel 1994, è stato più volte violato, provocando la morte tra i civili e l'uso di armi pesanti, facendo presagire un ritorno  alla guerra. Dall'estate del 2014 si sono visti attacchi più violenti,

Clima globale: l'hanno già chiamato "Godzilla El Nino"

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 "El Nino è un ottimo esempio di come il clima offra anche dei fenomeni prevedibili, in mezzo a tanto caos"   Jagadish Shukla (meteorologo indiano) Fulmini, temporali, nubifragi, alluvioni, bombe d'acqua di questi giorni hanno scaricato centinaia di millimetri di pioggia in poche ore nel nostro Paese, l'equivalente di un anno: Firenze primo agosto, 60 millimetri d'acqua in due ore, una tempesta che ha messo in ginocchio la città; il 5 agosto a San Vito di Cadore in provincia di Belluno, dove la pioggia ha fatto franare la montagna provocando 3 vittime. Per gli esperti sono fenomeni che rientrano nell'ambito dei cambiamenti climatici. Il ruolo del cambiamento climatico di origine antropica, legato alle emissioni di gas serra e il riscaldamento della temperatura ha un ruolo plausibile sull'aumento di questi fenomeni di precipitazioni intense. Ricerche attuali mostrano in effetti che la quantità totale di acqua precipitata, ad esempio sul bacino

Blue economy: il piano decennale australiano

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Dopo il gran caldo di quest'ultimo periodo, che pare sia stato il più caldo degli ultimi 100 e passa anni, il sottoscritto ha l'esigenza di farsi un tuffo nelle acque blu del mare, ma dato l'impossibilità di realizzare questo bisogno, si acconterà di trattare un argomento che porta il pensiero a "rinfrescarsi un poco". E la Blue Economy , la quale nasce come un progetto per trovare 100 delle migliori tecnologie ispirate dalla Natura , che possano influenzare le economie di un mondo più sostenibile , mi sembra l'argomento adatto per il caso odierno. Si, parliamo di blue economy in Australia, il cui ministero competente ha lanciato un piano decennale per gli investimenti e la ricerca. " Il settore marino dell'Australia, che ha già un contributo significativo per l'economia della nazione, ha il potenziale per offrire ancora una maggiore ricchezza economica attraverso la crescita dell'offshore oil and gas production, delle fonti di energ

2100: saremo tanti, molti, troppi... Come faremo?

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Entro la fine di questo primo secolo del III millennio, la popolazione mondiale salirà fino a 11,2 miliardi.  Fino al 2050 salirà a  9,7 miliardi per poi accellerare fino a giungere a più di 11 miliardi cinque decenni più tardi, ha spiegato John R. Wilmoth, direttore Divisione Popolazione del dipartimento nel corso della presentazione al Joint Statistical Meetings in Seattle. Sebbene le proiezioni demografiche sono per loro natura incerte, la divisione può stimare con un'affidabilità del 95 per cento che la popolazione mondiale sarà stimata tra 9,5 miliardi e 13,3 miliardi entro il 2100. Le proiezioni della popolazione a livello globale, continentale e nazionale sono strumenti importanti per i leader politici e per le decisioni che dovranno assumersi sul lungo termine, ha detto Wilmoth in un comunicato stampa della American Statistical Association . La divisione della "World Population Prospects" spiega, per esempio, che " la concentrazione della c

Gas: ferventi manovre attorno al Mar Caspio

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L'idea di costruire un gasdotto attraverso il Mar Caspio per trasportare gas naturale dalle enormi riserve del Turkmenistan in Azerbaigian e poi più avanti verso l'Europa è stato un progetto rimasto sul tavolo  per un lungo periodo di tempo , ma è stato trattenuto per una serie di motivi , non ultimo , la forte opposizione della Russia .   Il cambiamento della situazione con i giganti del gas della regione del Caspio (Turkmenistan e Iran) può influenzare il problema dello status del Mar Caspio, che, come sembrava proprio di recente, potrà essere risolto in un prossimo futuro. Nel settembre del 2014, ad Astrakhan , tutti i paesi del Mar Caspio assicurarono che il prossimo vertice dei capi di stato del " Caspian Five "  troverà una soluzione definitiva alla complessa questione di delimitare il fondo del Mar Caspio. A quel tempo, durante il 4th summit dei capi di Stato, i cinque paesi del Mar Caspio, dopo molti anni sono riusciti a concorda

Il grande caldo che verrà (questo è solo l'inizio) ...

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Il post che segue va preso per il verso giusto e non solo dal più facile punto di vista apocalittico, come può far pensare parte del testo . Ovviamente, per il futuro climatico del pianeta, c'è poco da stare allegri, ma io non dispero e continuo a pensare, chissà... forse l'imprevedibilità e gli spunti di saggezza del genere umano, oltre all'apporto importantissimo della scienza, riusciranno a inventarsi qualcosa che possa, se non risolvere del tutto la situazione climatica , almeno a poterla gestire in maniera meno convulsa.   Nel 2009 , i leader mondiali concordarono nel cercare di non lasciare che il mondo si riscaldasse più di 2 gradi Celsius, rispetto all' epoca pre-industriale. Ebbene, questo è talvolta considerata una regola generale per mantenere all'interno di un tracciato di sicurezza il cambiamento climatico.  Ma non tutti gli scienziati la pensano così. Il Professor Camille Parmesan , ad esempio, esperta di biodiversità dell'Università di

Egitto: oggi s'inaugura l'espansione del Canale di Suez

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Sebbene nel post precedente si ipotizzi che due terzi dell'attuale volume di affari del commercio marittimo che passa ora per il canale di Suez verrà, più in la, conglobato dal più breve percorso Artico, destinato a diventare la rotta di navigazione più trafficata al mondo, in Egitto, che, proprio per questo motivo è uno dei Paesi più sotto pressione economica insieme a Sigapore, come per dare una risposta immediata alle "sventure che l'attendono" proprio oggi  inaugura, alla presenza di decine di capi di Stato e di governo di tutto il mondo, il nuovo tratto del Canale di Suez, un ampliamento che ha provocato diversi contrasti, anche per l'impatto ambientale. Il canale di Suez, lungo 120 miglia, è tuttora il percorso più veloce tra Asia e Europa e rappresenta l'8% del commercio marittimo mondiale. Domani, verrà soppiantato dalle rotte del Nord, attraverso il Circolo Polare Artico. Il nuovo canale, finanziato con 8,2 mld e finito in meno di un

Il futuro del commercio mondiale e il benessere si sposta sempre più a Nord

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Il mondo di domani è già cominciato e prevede che sposterà i modelli del commercio mondiale, rendendo il Circolo Polare Artico la tratta più trafficata e quindi la più importante. Il mondo che conta, ma anche gli animali, emigrano a nord, dove, sebbene le calottte polari si sciolgono, fa sempre meno caldo di quanto ne fa, ad esempio, in Italia in questa calda ma calda estate. Al nord, il ghiaccio del mare va assottigliandosi sempre di più, ridisegnando le nuove rotte marittime di spedizione. Il retrocedere delle calotte di ghiaccio presto lascerà spazio per tutto l'anno al traffico marittimo mondiale attraverso il Circolo Polare Artico, spostando i modelli del commercio mondiale. Secondo agli analisti economici questo "stato di cose" rafforzerà anche gli scambi tra Europa nord-occidentale e paesi come Cina, Giappone e Corea del Sud, rendendo le rotte molto più brevi. La nuova rotta marittima del commercio altererà il commercio mondiale, rendendo più ricchi i

Clima: il forte messaggio di Obama

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Una dozzina e mezzo d'incendi nel nord della California, 72 mila chilometri quadrati di terreno boschivo e diverse case ridotte in cenere. Le fiamme, favorite dalla micidiale siccità hanno costretto il governatore dello Stato a chiedere l'intervento della guardia nazionale per gestire la situazione assieme agli 8000 pompieri già in azione. La grave siccità, favorita dalla vegetazione molto secca, dal caldo attorno ai 40°,  e dal vento ha prodotto incendi spaventosi. Sotto accusa il cambiamento climatico (ed El Nino, l'anomala corrente oceanica) . Obama ora annuncia la grande svolta sui gas serra, il più importante passo per combattere i cambiamenti climatici, con una estensione, senza precedenti, delle limitazioni alle emissioni di gas ad effetto serra (dalle centrale elettirche) degli Stati Uniti. Il piano non ha ancora fatto il suo debutto ufficiale, ma il messaggio di Obama è chiaro: la lotta al cambiamento climatico rientra in primo luogo su questa genera

La prima Enciclopedia di medicina tradizionale indigena stampata dai Matsés

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Li avevamo conosciuti alle prese con l'ineffabileMr Nilsson , a proposito di pratiche riguardanti il Carbon credit. Ora i Matses, popolo indigeno di circa due migliaia di persone, che vive nella foresta amazzonica, sul fiume che segna il confine tra Brasile e Perù, che per loro non ha però alcun significato, visto che vivono su entrambe le sponde dello Yaquerana, ritornano alla ribalta con un'eccezionale iniziativa voluta soprattutto dagli anziani della tribù. In un incontro segreto tenutosi a maggio in un remoto villaggio di frontiera, 5 anziani sciamani, hanno scritto in due anni di lavoro la prima the Matsés Traditional Medicine Encyclopedia (Enciclopedia di Medicina Tradizionale ) mai scritta da una tribù amazzonica. L'operà è stata redatta da cinque sciamani, con l' assistenza del gruppo di conservazione Acate ,, che si propone di preservare la foresta amazzonica.  L'enciclopedia consta di 500 pagine piene zeppe di dettagli di ogni pianta usat

La più forte corrente oceanica del mondo ha tutta un'altra storia

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Denti di pesce e placche tettoniche raccontano una nuova storia sulla più grande corrente oceanica del mondo Denti di pesci fossili recuperati dal fondo dell'oceano intorno alla Tasmania hanno gettato una nuova luce sulle origini della grande corrente oceanica. I risultati provengono da ricostruzioni di antichi schemi di circolazione oceanici riportati oggi sulla rivista Natur e. L'analisi dei denti di pesci recuperati dalla perforazione del fondale oceanico, in combinazione con lo studio dei movimenti delle placche tettoniche del Dr. Joanne Whittaker dell'Università di Istituto della University of Tasmania, e il dottor Simon Williams dell'Università di Sydney, rivelano come sia cominciatao il flusso di acqua intorno all'Antartide. " La Corrente circumpolare antartica ( ACC - The Antarctic Circumpolar Current ) è oggi la più forte corrente oceanica del mondo e aiuta a mantenere freddo l'Antartide, " dice  Joanne Whittaker, co-autore dello s

Oibò! Il riscaldamento ha superato il punto di non ritorno

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Il nuovo rapporto sullo stato attuale del clima del US National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) informa che il riscaldamento dell'oceano supera il punto di non ritorno. Anche se i livelli di gas serra fossero azzerati, dicono i ricercatori, si prevede che gli oceani continuino a riscaldarsi. Il rapporto ha rivelato che i livelli del mare, i gas ad effetto serra, lo scioglimento dei ghiacciai, le tempeste tropicali e le temperature hanno toccato livelli record dello scorso anno, mentre la perdita di ghiaccio marino é continuata. I risultati sono basati sul lavoro di 413 scienziati indipendenti di 58 paesi. Greg Johnson, oceanografo presso il Pacific Marine Environmental Laboratory del NOAA , ha dichiarato: "Anche se dovessimo bloccare i gas serra ai livelli attuali, il mare  continuerebbe a riscaldarsi per secoli e millenni, e continuerebbe a scaldare e ampliare il livello del mare, che tenderà ad aumentare ." Il livello globale dei mari h