Clima: il forte messaggio di Obama
Una dozzina e mezzo d'incendi nel nord della California, 72 mila chilometri quadrati di terreno boschivo e diverse case ridotte in cenere. Le fiamme, favorite dalla micidiale siccità hanno costretto il governatore dello Stato a chiedere l'intervento della guardia nazionale per gestire la situazione assieme agli 8000 pompieri già in azione. La grave siccità, favorita dalla vegetazione molto secca, dal caldo attorno ai 40°, e dal vento ha prodotto incendi spaventosi.
Sotto accusa il cambiamento climatico (ed El Nino, l'anomala corrente oceanica).
Il piano non ha ancora fatto il suo debutto ufficiale, ma il messaggio di Obama è chiaro: la lotta al cambiamento climatico rientra in primo luogo su questa generazione.
In un video pubblicato su Facebook, Obama ha detto che i limiti sono stati sostenuti da decenni di dati che dimostrano che, senza un'azione decisa, il mondo dovrà affrontare condizioni climatiche più estreme e un aumento crescente di problemi di salute come l'asma.
"Per l'America è arrivato il momento di agire" ha detto il Presidente americano nel video postato su Fb, e annuncia il piano storico del suo Paese nella guerra alle emissioni di anidride carbonica, riducendole del 32 per cento entro il 2030, rispetto ai valori del 2005.
"Non possiamo condannare i nostri figli e nipoti ad avere un pianeta che non possa essere aggiustato". "Il cambiamento climatico non è un problema di un'altra generazione". Non più" ha chiosato Obama.
Un forte segnale all'incontro di inizio autunno tra papa Francesco ed Obama. Il Papa incontrerà Obama il 23 settembre, come parte del suo primo viaggio in America nei panni di capo della Chiesa cattolica romana.
Mi sorge spontanea però una domanda: "Ma l'America che conta da quale parte stà?
Immagini: archive.wbir.com -
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