Clima: addio stagioni di una volta


Ce ne siamo già resi conto da un pezzo che qualcosa nel clima è irrimediabilmente mutato. I cambiamenti climatici così repentini, freddo, caldo, nubifragi, venti... sono considerati ormai una prassi nel nostro modo di vivere quotidiano, così quanto affermano l'Ipcc e la Banca mondiale non ci sorprende più di tanto.

Secondo l'ultimo rapporto della World Bank tra cinquant'anni tra il gennaio e l'agosto non ci saranno sostanziali differenze. Nel giro di pochi decenni la temperatura media del clima potrebbe aumentare di 4°. E non è poco, se si pensa che rispetto all'ultima era glaciale  quando l'Europa era completamente sepolta sotto montagne di ghiaccio, la temperatura media globale era al di sotto di quella attuale di appena 5, 7 gradi.

Una temperatura di quattro gradi più alta causerà ondate di calore estremo, una flessione delle scorte alimentari e un aumento del livello del mare che metterà a rischio milioni di persone.

Se da un lato questo cambiamento climatico provocherà una diminuzione considerevole delle piogge tra l'Europa centrale e i grandi laghi, dall'altro saranno sempre più frequenti violenti acquazzoni, vere cascate d'acqua su una terra sempre più arida, che si sbriciola come segatura. E poi i ghiacciai con chilometri e chilometri di ghiaccio e la Groenlandia,  presto non potremmo vederli più, poiché si trasformeranno  completamente in acqua, pronti a sommergere i continenti.

Bangladesh, Maldive e Florida sono i Paesi a maggior rischio di finire sott'acqua.

Alcuni scienziati, che considerano il rapporto dell'Ipcc troppo ottimista, pensano addirittura che il livello del mare salirà di 90 centimetri entro la fine di questo secolo e continuerà a farlo per almeno duecento anni.

Per rallentare la risalita del livello marino, ripetono gli studiosi, è imperativo ridurre le emissioni di gas serra.



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