L'ultima fatica del progetto South Stream


Nei prossimi giorni sul Mar Nero verrà posata la prima pietra dell'impianto che porterà direttamente in Europa il gas naturale estratto in Siberia. Una casa su 4 del vecchio continente si servirà di questa preziosa sostanza che viene dalla Russia. Una dipendenza su cui scommette Gazprom attraverso il gasdotto South Stream che dalla costa russa del Mar Nero raggiungerà la Bulgaria e poi attraverso i Balcani il confine tra Italia, Austria e Slovenia.

L'obiettivo di Gazprom, che ha come partner anche la nostra ENI, è di assicurare le forniture di gas a buon prezzo. L'Agenzia europea dell'Energia stima che la domanda di gas crescerà del 25 per cento nei prossimi 20 anni e a livello mondiale il consumo di gas potrebbe aumentare del 19 per cento entro il 2017.

Il progetto è un potente strumento di politica internazionale e potrebbe modificare i rapporti energetici tra Europa e Russia, senza dimenticare l'America che proprio con il gas si sta  reinventando come un gigante energetico. In Europa, invece il gas è diventato un combustibile troppo costoso. Secondo Anne-Sophie Corbeau, analista dello IEA (International Energy Agency), mentre il mondo si avvia ad una rapida crescita della domanda di gas, l'Europa non segue questo trend, anzi, riguardo al gas, sta vivendo tempi bui mentre c'è una sorta di età dell'oro del carbone.


Nel 2008 il braccio di ferro con l'Ucraina mise a rischio le forniture anche in Italia e determinò il futuro politico a Kiev. Gazprom vuole evitare che l'incidente si ripeta. Con South Stream si avranno forniture affidabili senza dipendere da paesi che possono fare il bello e il cattivo tempo. La tratta sottomarina più complessa prevede la sezione offshore del gasdotto che verrà eseguito sotto il Mar Nero dalla stazione Russkaya alla costa bulgara. La lunghezza totale della sezione Mar Nero supererà 900 km, la profondità massima sarà più di 2 km, e la capacità progettuale di 63 miliardi di metri cubi.

La sezione bulgara del gasdotto, che attraverserà Serbia,Ungheria, Slovenia e Italia settentrionale con propaggini potenzialmente in Grecia , Croazia , Montenegro e Macedonia, sarà di 540 km di lunghezza e avrà un costo di 4.2 miliardi di dollari.

Gli accordi sono firmati ma sono rimasti indietro appalti e valutazioni ambientali e per l'Unione Europea South Stream potrebbe violare le norma che regolano il mercato dell'energia.  

Immagine: english.ruvr.ru


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