Il ciclone in Sicilia: per fortuna, il pericolo è passato

La costa sud orientale della Sicilia se l'è vista brutta, ma per fortuna il pericolo è passato.

La burrasca su Malta, dove l'occhio del ciclone si è posato, ieri e fino a stanotte ha messo in allarme la costa sud orientale della Sicilia e le coste ioniche. Una spirale fatta di venti fortissimi con raffiche oltre i 60 nodi. Un incrocio di venti con diverse convergenze: venti da su che spingono a nord e venti da nord che spingono a sud. MeteoWeb.eu ha caratterizzato la tempesta come come un vero e proprio uragano.

E' nello stretto di Sicilia che l'uraganosi è formato investendo in parte la costa di Lampedusa e di Linosa. Interessate soprattutto le province di Siracusa, Ragusa, Caltanisetta e parzialmente quella di Agrigento. Questi venti hanno prodotto mareggiate di particolare intensità, con brusco innalzamento del livello del mare, anche se a seguito dell'impatto con la terraferma il ciclone ha cominciato col perdere forza.

I cicloni tropicali mediterranei, indicati come uragani mediterranei, sono fenomeni meteorologici osservati raramente nel Mar Mediterraneo. A causa della natura secca della regione mediterranea, la formazione dei cicloni tropicali è rara: dal 1948 al 2011 si sono verificati solo 99 volte.

Il ciclone è nato come una depressione tropicale tra acque calde nel fondo dei mari e acque più fredde in superficie. Perturbazione che ha risucchiato vapore acqueo e calore, autoalimentandosi a sua volta. Un evento che sta a confermare la tropicalizzazione del Mediterraneo, il cui clima temperato è ben noto.

La causa principale di quanto è accaduto è d'attribuirsi al riscaldamento globale con  aumento delle temperature, causato soprattutto dall'emissione dei gas serra che dopo aver tenuto mezzo sud in apprensione ha lasciato fortunatamente le coste italiane.



Immagine: www.washingtonpost.com/

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