La corsa all'oro senza scrupoli

La crisi economica mondiale e il picco economico sulle scoperte di giacimenti d'oro, ha visto il prezzo dell'oro salire, ma a differenza della tecnologia fracking, che ha salvato l'industria petrolifera, non c'è tecnologia conveniente che possa sfruttare la ricchezza di minerali da depositi sempre più profondi. 

Brent Cook, esperto geologo di Exploration Insights, con più di 30 anni di esperienza e brillante consulente per gli investimenti dice che non stiamo ancora a corto d'oro. Si sta cercando di
scoprire nuovi giacimenti auriferi ma la maggior parte di essi non sono economici. Ci sono 20 million tons (20 Mt) di oro nelle acque dell'oceano, a cui, solo per darvi un'occhiata, occorrerebbero trilioni di dollari... decisamente costi proibitivi.

Sfruttamento record nelle foreste pluviali

L'estrazione dell'oro crea pure una grave questione ambientale, specie per  l'importanza che il genere umano deve alle foreste pluviali tropicali, le quali, secondo una recentissima ricerca degli scienziati del Jet Propulsion Laboratory della NASA, assorbono molto più biossido di carbonio atmosferico di quanto non facciano le foreste boreali, aiutandoci, pertanto, a respirare meglio.

In  Sud America, i tassi di deforestazione a causa dell'estrazione dell'oro sono aumentati in modo significativo dal 2007. Cosa contraria è toccato al settore agricolo, che, per la crisi economica, ha avuto un rallentamento della deforestazione.

"Più del 90% della deforestazione a causa dell'estrazione dell' oro nelle foreste umide tropicali del Sud America si concentra in quattro ecoregioni: Guyana, amazzonia sudovest, la foresta di  Tapajós-Xingú e la regione di Magdalena Valley-Urabá. "Queste ecoregioni sono tra le regioni più ricche di biodiversità al mondo." ha detto Nora Alvarez-Berríos dell'Università di Puerto Rico, Stati Uniti. Alvarez-Berríos  e il collega Mitchell Aide, utilizzano un database di posizioni delle miniere utilizzando le mappe di copertura forestale da immagini satellitari per valutare la deforestazione a causa delle miniere d'oro nella Foreste equatoriale al di sotto dei 1000 metri in Colombia, Venezuela, Guyana, Suriname,  Guiana Francese, Brasile, Ecuador, Perù e Bolivia.

Dal 2001 al 2006, circa 377 km quadrati di foresta sono andati perduti a causa di 61 siti minerari d'oro; dal 2007 al 2013, al contrario, la cifra era di 1.303 km quadrati su 116 siti. Nel 2000 l'oro costa 250 dollari per oncia, mentre nel 2013 è salito a  1.300 dollari; l'alto prezzo significa che è più praticabile estrarre l'oro da depositi di basso grado (low-grade deposits) nelle foreste tropicali.

La produzione mondiale di oro è aumentata da circa 2445 tonnellate nel 2000 a circa 2.770 tonnellate nel 2013.

Immagine: environmentalresearchweb.org/

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