Carbon credit e l'ineffabile Mr. Nilsson

David Nilsson, un cosidetto carbon cowboys, è un agente immobiliare, la cui società Sustainable Carbon Resources Limited, ha sede a Hong Kong. Costui prevedeva di aiutare la comunità indigena dei Matsés, in Perù.

Nilsson, impostando il progetto dei crediti di carbonio con i Matsés, chiedeva in cambio, non appena i certificati neri fossero stati venduti, la condivisione dei profitti,. Se il piano di Nilsson fosse andato avanti, in teoria la foresta sarebbe stata risparmiata dal taglio forestale, la sua azienda ne avrebbe tratto un buon profitto, e la comunità indigena avrebbe ricevuto milioni di dollari in finanziamenti per l'istruzione e le cure mediche da parte degli investitori e le società interessate ad espandere gli sforzi ecosostenibili.

In uno scenario ideale, è così che dovrebbe funzionare: una comunità in un paese in via di sviluppo lavora con una ONG o uno sviluppatore per progettare un piano che protegge una vasta fascia di foresta e impedire il rilascio del composto chimico dannoso in atmosfera. Il tutto, in conformità con il programma delle Nazioni Unite chiamato REDD (Reducing Emissions from Deforestation and forest Degradation). Poi, si possono ottenere le riduzioni delle emissioni certificate da un revisore per conto terzi e vendere i crediti di carbonio alle aziende nei paesi in via di sviluppo interessati a ridurre la propria impronta di carbonio. La deforestazione è responsabile del 17 per cento circa di tutte le emissioni globali di gas a effetto serra.

Nilsson, convinto di portare a termine il suo progetto, reclutò come guida nella jungla Dan Pantone, ecologista americano residente a Iquitos che aveva stretti contatti nella comunità Matsés. Ma Dan Pantone non ci mise molto a capire il gioco sporco che aveva in mente di fare Nilsson. In modo ingannevole il carbon cow boy stava attento a coprire se stesso da possibili ripercussioni legali.


All'inizio dei primi contatti con Angelo Dunu Maya, capo dei Matsés, Nilsson non sembrava particolarmente interessato ad entrare nei dettagli di un potenziale progetto  forestale.

Nelle riunioni con gli avvocati peruviani, il carbon cow boy è stato anche informato circa la difficoltà di dimostrare il rischio delle emissioni,  come richiede il REDD, in una zona isolata che è stata già designata come riserva da parte del governo federale. Ma dovette affrontare altre sfide più evidenti.  

"Il governo gli ha chiesto di mostrare le sue fonti di reddito, e lui non è stato  in grado di farlo", ha detto Pantone, in un secondo tempo, agli inquirenti. Per lui il business che aveva in mente era giunto in un vicolo cieco. Tornò quindi in Australia per Natale, ma non era affatto scoraggiato. Nel febbraio del 2011, riapparve nella giungla indossando quella che sarebbe diventata la sua firma, cappello da cowboy Akubra e abbigliamento alla Crockodile Dundee.

Incapace di mediare un accordo con i funzionari governativi regionali, Nilsson, a marzo, si è incontrato con il capo dei Matses e presentato un PowerPoint dettagliato che riportava incredibili  guadagni per la tribù. Gli fu concesso il permesso di un incontro nel territorio Matsés, dove la comunità avrebbe deciso se firmare o no il contratto che aveva presentato.

Secondo Indian Country Today, un servizio di news che si rivolge ad un pubblico di nativi americani, i dirigenti hanno detto che l'accordo doveva essere scritto in inglese perché "la Banca Mondiale e le Nazioni Unite riconoscono solo la lingua inglese."

Il contratto, secondo la Association for the Development of the Peruvian Rainforest (AIDESEP), che funge da consigliere ai Matsés e ad altre tribù, dava un notevole controllo e potere alla Sustainable Carbon Resources Limited per un periodo indefinito.  In tal modo questo avrebbe ridotto il ruolo di guardiani della foresta dei Matses e li avrebbe tenuti lontano dal  giocare un ruolo attivo nella gestione o co-gestione del progetto.

Giunto a questo punto, il rapporto di Pantone con Nilsson si era inacidito, e i suoi sospetti portarono l'ecologista americano a indagare sul passato di Nillson. Alla fine di marzo, Pantone è stato in grado di raggiungere due degli ex soci di Nilsson, i quali sostennero che essi e le comunità indigene nelle Filippine erano stati vittime di un suo inganno...


Il resto della storia, se vi aggrada, andate a leggerla QUI. Un modo come un altro per esercitarsi nella lingua inglese, d'accordo?

L'ambiguo utilizzo dei carbon credits

Fonte notizia: www.theatlantic.com

Immagini: phys.org  - patrickbodenham.wordpress.com  - blog.jempp.com.au

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