Geoingegneria planetaria: un megaprogetto da far accapponare la pelle!

Alcuni consulenti scientifici militari stanno esaminando l'idea di riparare l'ambiente del pianeta per attenuare il riscaldamento globale con un megaprogetto di geoingeneria da far accapponare la pelle.

Si tratta di audaci progetti che fanno sorridere ma anche rabbrividire i climatologi tradizionalisti. L'idea di di geoingegneria planetaria dovrebbe andare ad incidere sul clima terrestre, per evitare cambiamenti più radicali.

Uno schema dell'ambizioso progetto richiederebbe l'aggiunta di ferro negli oceani, di modo che si possa stimolare la crescita di alghe per meglio assorbire le emissioni di gas serra. Un altro potrebbe essere quello di zavorrare i cieli con particelle di solfato, i quali "agirebbero come mini-riflettori" per ombreggiare la luce solare, raffreddando così la Terra. Un terzo modo è quello di coprire l'Artico con della polvere.

Nonostante reazioni colme di sdegno da parte dei climatologi, tuttavia negli ultimi mesi, "le alte istituzioni si stanno prodigando per studiare meglio i progetti".

Il gruppo scientifico del Pentagono, denominato Jason, una delle poche organizzazioni all'interno della comunità scientifica disposta a entrare nei dettagli scientifici del "progetto di salvataggio del pianeta", si è detta pronta ad approfondire la questione. Le accademie nazionali sono in attesa di discuterne nel corso dell'estate, così come la UK Royal Society dovrebbe stilare uno studio a parte.

La Defense Sciences Research Council, che consiglia al Pentagono una prima ricerca da parte del Darpa (Defense Advanced Research Projects Agency ) avrà proprio oggi un incontro presso la Stanford University per esplorare il programma di Geoingegneria. Ma a riguardo, Ken Caldeira del Carnegie Institution for Science, che sarà presente alla riunione per provare a convincere Darpa a non sviluppare le tecniche di geoengineering, ha detto che "L'ultima cosa di cui abbiamo bisogno è di avere da Darpa la tecnologia necessaria per sviluppare un intervento climatico". Ma, aggiunge, sarebbe disposto a collaborare con Darpa, che sta lavorando sulle questioni ambientali da diversi anni, finanziando la ricerca sul combustibile ricavato da alghe e rifiuti plastici... qualora il mega progetto di geoingegneria planetaria dovesse essere intrapreso da altri.

Fonte: dprogram.net/
Immagine: openthefuture.com

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