Riflessioni d'inizio giugno

Il fattaccio di sangue avvenuto nel Mediterraneo, di fronte alle sponde dello stato d'Israele, è molto grave e merita un severo ammonimento. Questo, poichè la vita umana, sebbene sia considerata carne da macello, è ancora molto importante, qualunque sia il colore della sua pelle o la sua estrazione sociale. 

Assassinii, stermini, massacri, violenze dovrebbero essere atti condannati sempre. E se proprio si deve morire per cause giuste o alti ideali, deve accadere nei campi di battaglia, in mezzo ai professionisti della guerra o nei luoghi dove si annida il potere tirannico, e non in mezzo alla popolazione civile inerme e indifesa e neanche in nome di chissà quali "missioni divine".

E' difficile stabilire dove sta la ragione quando in ballo ci sono le vite umane.

Se la Palestina vive ancora oggi la sua martoriata storia è colpa di una politica internazionale che si è presa la briga di dirimere le controversie d'una situazione sempre più incandescente... senza però mai riuscirci.  Se il popolo d'Israele vive sulla difensiva sin dai tempi della costituzione del suo "impossibile" Stato, circondato e assediato perennemente da un mondo che vorrebbe distruggerlo (e con l'olocausto, seppur altrove, quasi ci si era riusciti!!!), e che per questo, si guarda attorno, individuando nei vicini più prossimi i suoi nemici, impedendo loro di rifornirsi di materiale bellico ad alto potenziale che potrebbe colpirlo ad ogni sospiro del vento... anche questo è colpa di quegli Stati, quelle istituzioni e organizzazioni internazionali che decidono malamente le sorti del mondo e che continuano a sbagliare prendendo decisioni affrettate, spesso sull'onda emotiva in corso, impartendo punizioni a destra e a manca, dividendo territori, corsi d'acqua, città, culture... che alla fine però servono solo ad alimentare sempre più azioni di sabotaggio, atti terroristici, violenze gratuite... in nome della giustizia suprema.

Il fattaccio di sangue che ha coinvolto i pacifisti della Freedom Flottilla ha probabilmente segnato nel profondo dell'animo tanti cittadini israeliani, che sentono di aver compiuto un altro passo falso. Sarà quindi la loro coscienza a stabilire la punizione che si meritano (e di conseguenza la loro politica futura) e non altri (incapaci) che lo farebbero col solo scopo di punirli per motivi ideologici.

Sarà poi la storia, col tempo, a sentenziare questo grave fattaccio di sangue, avvenuto, certamente, senza alcuna premeditazione.



Immagine: enduringamerica.com/

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