Svezia: il ritorno del nucleare

Benchè negli Stati Uniti il Presidente Obama nei suoi tours tra gli States si stia prodigando nella promozione dell'energia verde, diventato ancor di più il suo tema preferito dopo il disastro ambientale causato dalla Deepwater Horizon nel Golfo del Messico, e convinto che le energie alternative possano innescare un boom nella produzione del Paese, la consapevolezza che per i prossimi decenni difficilmente si potrà fare a meno degli idrocarburi e l'impellente necessità di accellerare la produzione di energia non fossile a basso costo, oltre ad un impatto zero sull'effetto serra, sta spingendo diversi paesi a riconsiderare l'uso dell'energia nucleare come fonte energetica "pulita" del prossimo futuro.

E per quanto oggi resti ancora impopolare, l'energia nucleare ha fatto progressi non indifferenti anche nello smaltimento delle scorie. Proprio l'Università di Pisa a riguardo, non molto tempo fa, ha stilato un documento, in cui si diceva che le scorie con durata millenaria sono meno del 10% del totale, e che possono essere ritrattate accorciando il loro periodo di radioattività. Sono inoltre presenti processi chimici che schermano la radioattività come la vetrificazione. Oltreciò, la francese ASN (Autorité de sûreté nucléaire), dopo una revisione approfondita relativa alla gestione a lunga durata di materiali e rifiuti radioattivi, durata cinque anni , ha pubblicato un interessante documento sullo stoccaggio definitivo di rifiuti radioattivi in formazioni geoligiche profonde.

Allo stato attuale, il bistrattato nucleare è quello che sembra dare più garanzie per il futuro del pianeta.

L'energia nucleare è più pulita del carbone e del gas; meno cara di qualsiasi derivato del petrolio e a impatto zero sull'effetto serra. C'è da considerare poi, che mentre una centrale nucleare può sostituire una centrale a carbone, un impianto fotovoltaico è molto difficile che possa sostituirla, in quanto la quantità di energia prodotta è enormemente differente. Ad esempio, in una centrale a carbone con 7 mila ore si producono 1000 MW, il fabbisogno energetico di un milione di abitanti. In una centrale solare si lavorano 1000 ore per produrre 6 MW, il fabbisogno energetico di un paesino di 6, 7 mila abitanti. Senza contare l'enorme superficie che ci vuole per erigere una centrale solare fotovoltaico e termico... Inoltre, pur facendo tutto quello che si può per le fonti rinnovabili, con investimenti giganteschi, al massimo si può raggiungere il 30, 35 per cento della produzione totale solo nei prossimi 30 anni.

Per cui, sembra piuttosto ragionevole che anche la Svezia, da sempre sostenitore entusiasta di misure volte a migliorare la qualità dell'ambiente, che ha il pregio, tra l'altro, di aver fatto delle biomasse, prevalentemente sotto forma di biocarburanti (il 31,7% della domanda), la prima fonte di energia del Paese, nonostante le dure critiche dell'opposizione e degli ecologisti, ha deciso di riaprire all'energia nucleare, dopo un divieto di 30 anni sulla costruzione di nuovi reattori nucleari imposto da un referendum nel 1980.

La votazione è stata approvata con due voti di scarto: 174 a  favore, 172 contrari. Tre parlamentari erano assenti. La nuova normativa consentirà la costruzione di nuovi reattori nucleari presso centrali già esistenti, per rimpiazzarne 10 vecchi  che producono circa il 40% del fabbisosogno di energia del Paese .

Certamente, ci sarebbe ancora da dire sull'utilizzo o meno dell'energia nucleare, ma se ci mettiamo a pensare a quante morti ci sono in un anno per colpa dei combustibili fossili (morti bianche, incidenti estrattivi...), e quanti disastri ambientali  essi hanno causato... beh, l'energia nucleare oggi fa meno paura di quanto abbia fatto negli ultimi 3 decenni... specie dopo l'incidente di Chernobyl.

(Per saperne di più sull' argomento nucleare v'invito a leggere questo vecchio post sul nucleare). 

Commenti

  1. Ottimo articolo.

    Resta il problema dell'effetto serra, ormai conclamata bufala ambientalista.

    E' da charire che le energie alternative sono una semplice truffa, gestita al solo unico scopo di pompare soldi pubblici dal conto energia.

    Il fotovoltaico costa 60 "SESSANTA" volte il nucleare!

    Paghiamo 48 cent il kW "verde", quando sul mercato vale "6" cent. di euro.

    Finanziamo con soldi pubblici la stessa costruzione di queste idiozie "alternative"!

    NON NE POSSIAMO PIU!

    Ma se serve "crederci" o far finta, per rilanciare il nucleare, ben venga anche questo effetto serra! queste fonti alternative, limitando i danni, e utilizzandole come contentino alle "verdi" menti!

    Siamo condizionati da "NO" a tutto sempre e comunque!

    Non ne possiamo più di "DECRESCITA FELICE" propagandata dalle varie associazioni di catastrofisti di verde-sinistra.

    NUCLEARE? SI GRAZIE!

    Cordialmente

    Piero Iannelli.
    pieroiannelli@gmail.com
    n.cell3398513962

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  2. Grazie Piero... Noto come con piacere che siamo sulla stessa lunghezza d'onda.

    E' da tempo che vado scrivendo ne più ne meno quello che tu ha scritto nel commento e da quanto leggo su Internet e sento dire dai media, mi fa piacere constatare che i miei sforzi siano serviti a smuovere qualcosa. Grazie ancora

    Luciano

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  3. La "scientificità di questo articolo" mi preoccupa, soprattutto quando si dice che le morti per incidenti stradali siano dovute al petrolio.

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  4. Be', per quanto riguarda "la scientificità dell'articolo" non faccio altro che documentarmi, credo nel modo migliore. Riguardo invece agli incidenti stradali... si, hai ragione poichè non c'entra nulla col petrolio... diciamo che è stata una svista da parte mia nello scrivere,che ora correggerò... Grazie della tua osservazione.

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  5. Il fatto che anche la Svezia sia passata al nucleare deve farci riflettere su come il nostro Paese stia affrontando il problema..come al solito troppa burocrazia e lotte politiche..inoltre la recente sentenza della Consulta speriamo non intralci ancora di più il processo che porterà alla costruzioni di centrali in Italia...d'altra parte anche un recente dossier preparato dall’IEA e dalla NEA (Nuclear Energy Agency) si legge che al momento la potenza nucleare installata (373.000 MW) soddisfa il 14% della domanda elettrica mondiale. Per ridurre del 50% le emissioni di CO2 entro il 2050, l’IEA stima che la capacità nucleare debba arrivare a 1,2 milioni di MW entro il 2050, fornendo così circa il 25% del fabbisogno mondiale di elettricità (considerando l’incremento di domanda che si registrerà nel frattempo). In pratica bisognerebbe triplicare l’attuale potenza.

    Lorenzo Gigliotto

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  6. Mio caro lettore... sto giusto pensando da un po' di tempo quanto il nostro paese sia sull'orlo d'una irreversibile crisi d'identità. Il nucleare, come pure i sindacati, le intercettazioni, le caste, i rapporti commerciali con l'Europa, l'identità dei partiti che cambiano pelle ad ogni stagione, i continui NO degli ambientalisti della prima ora, gli opportunismi dei mestieranti, la imperterrita baronia nei punti chiavi del nostro sistema scolastico (universitario), sanitario, bancario, TLC... mi fa pensare che forse è giunto il momento di dare una grossa scrollata a tutto il sistema... poichè se è vero che stiamo festeggiando il 150° anniversario dell'Unità d'Italia è altrettanto vero che questa unità è ben lungi dall'essere riuscita...
    Speriamo bene! Grazie del tuo passaggio Lorenzo!

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  7. Grazie a te della risposta....la sentenza di ieri della Consulta contro il ricorso delle Regioni dovrebbe quindi ora dare il via libera alla costruzione di nuove centrali nucleari in Italia..(ma si sa che qui da noi i tempi sono biblici..). Speriamo davvero che il nostro Paese si dimostri all'altezza...non possiamo permetterci passi falsi

    Ciao Lorenzo

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