Il nostro pianeta non basta più, colonizziamo Marte

Ormai è chiaro, il nostro pianeta non basta più a sostenerci tutti, visto il ritmo frenetico al consumismo che ha invaso anche la Cina (a cui presto faranno seguito India, Indonesia e molti stati africani), la quale, da sola, occupa circa il 25 per cento della popolazione mondiale e di conseguenza, per stare al passo col mondo occidentale, che da decenni e decenni  consuma a rotta di collo, abbisogna di molte materie prime, il cui approvviggionamento va a incidere fortemente sulle risorse e sulle materie prime del pianeta, tant'è che per soddisfarci tutti, avremmo dovuto avere a disposizione 4, 5 Terre.

Basti considerare che l'entrata in scena della Cina nel mondo consumistico ha richiesto un raddoppio della produzione mondiale di acciaio, carta e auto, un aumento della produzione petrolifera di 20 milioni di barili al giorno, un'estenuante impegno dei minatori nello scavare 5 miliardi di tonnellate di carbone in più, senza contare che nel seguire l'appetito famelico degli Stati Uniti, la Cina sta fagocitando un 80% della produzione di carne e due terzi del raccolto di grano a livello mondiale. Inoltre, con l'affondamento del debito degli Stati Uniti, le più più grandi multinazionali del pianeta, il cui imperativo è vendere, vendere, vendere, stanno concentrandosi, senza alcun scrupolo da parte loro, proprio sulla Cina, dove hanno indviduato in Shanghai la loro testa di ponte sull'immenso mercato asiatico.

Per soddisfare questa enorme fame si sacrificano allora le foreste, si sperimentano nuovi giacimenti petroliferi offshore (in mezzo al mare), in quanto quelli a terra sono quasi agli sgoccioli, con tutte le disastrose conseguenze che ne derivano (Deepwater Horizon insegna). Se si continua di questo passo non sarà lontano il giorno in cui avremo solo un ricordo sbiadito di quello che un tempo era il colore azzurro del mare e il verde sano delle foreste...

Forse è per questo motivo che Buzz Aldrin, il secondo uomo a mettere piede sulla Luna, in una sua recente intervista a Vanity Fair, oltre a candidarsi, scherzosamente, ad andare su Marte, vede nella colonizzazione del pianeta rosso, l'unica alternativa possibile per il proseguio della razza umana. Inoltre, il vecchio astronauta si è appellato al presidente Obama affinchè spinga Space Solar ad essere la principale piattaforma di energia alternativa.

Per lui la conquista di Marte dovrebbe svolgersi ne più ne meno come si svolse la conquista dell'America da parte dei pellegrini del Mayflower, i quali, una volta giunti sul nuovo continente, si sedettero attorno a Plymouth Rock, in attesa dei nuovi arrivi dall'Europa. Poi si sono stabiliti in America. Ed è quello che si deve fare su Marte. Con un viaggio di 6 astronauti ogni 26 mesi...

Quando si va su Marte, è necessario avere preso la decisione che ci resti per sempre. Il maggior numero di persone che si troveranno sul pianeta rosso, saranno di sostegno a coloro che arriveranno. Tranne in rarissime eccezioni, la gente che va su Marte non dovrebbe essere di ritorno. Una volta arrivati lì, ci rimani. Poi, bisognerebbe costituire un'organizzazione internazionale, dove ognuno fa la sua parte. Ad esempio Cina, India, Europa potrebbero fornire il propellente, gli Stati Uniti, che sanno più di chiunque su cose lunari, potrebbero fornire i robot e costruire un razzo leggero, non come quelli attuali giganteschi e pesanti, da cui si muoverà da una base lunare... Fecendo così, dice Aldrin ad uno sconcertato reporter di Vanity Fair, già nell'autunno del 2022 ci sarebbe la possibilità di mettere un habitat su Marte.

Se a Obama piacesse questa idea, e volesse farne una priorità, avrebbe una grande occasione di proclamarla nel 50° anniversario del primo discorso di Kennedy, quando rivelò al mondo il programma di far atterrare un uomo sulla luna. Queste erano le sue parole: "Abbiamo scelto di andare sulla Luna e di fare altre cose, non perché sono facili, ma perché sono difficili". Era il 1963 ed Obama nel 2013 potrebbe ancora stare al timone degli Stati Uniti, qualora venisse rieletto. Sarebbe per lui una grande occasione per essere consacrato definitivamente sui libri di storia.

Fonte:  www.vanityfair.com
Immagine: www.thespacereview.com

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