Il rame nel nostro futuro

La britannica Rio Tinto e la canadese Ivanhoe Mines, in una joint venture, si sono tuffate in un'impresa colossale che riguarda lo sviluppo del deposito di rame e oro nel giacimento di Oyu Tolgoi, in Mongolia, il cui controllo è per un 66% della Ivanhoe Mines ma con un'importante partecipazione della stessa Rio Tinto. 
 
Il restante 34% del giacimento fa capo allo Stato della Mongolia, il quale pero' ha un potere di veto sulle eventuali cessioni di quote del partner.

La joint venture sulle miniere di rame tra Ivanhoe Mines e Rio Tinto in Mongolia ha una corrispondenza pari a circa 1 miliardo di dollari del valore di minerale.

Oyu Tolgoi, una delle più grandi miniere del mondo, con circa 1.387.430 mila tonnellate di risorse, con il grande vantaggio di avere molto vicino il grande cliente cinese (la Cina resterà per sempre il futuro dei lavoratori delle miniere), ha il pregio di poter aumentare il prodotto interno lordo della Mongolia del 30 per cento, e riportare l'occupazione a livello nazionale del 10 per cento.

Le miniere di rame di Oyu Tolgoi (ce ne sono anche di oro), prevedono di produrre in media 1,2 miliardi libbre di rame ogni anno per i prossimi dieci anni.

"Nei prossimi 20 anni, soprattutto per la richiesta di rame nel settore automobilistico, metallo molto richiesto nella produzione delle batterie di litio per auto elettriche, il mondo avrà bisogno di 600 milioni di tonnellate di rame, molto più di tutto quello estratto nel corso degli ultimi 110 anni" ha detto Robert Friedland, presidente della Ivanhoe Mines, alla conferenza annula sulle miniere Diggers and Dealers, svoltasi a Kalgoorlie, nel Western Australia.

Fonti: news.smh.com.au - www.bloomberg.com - www.riotinto.com  
immagine: theaustralian.com.au

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